Ascoli Calcio, Lovato ricorda Bellini: “Personaggio enorme con un'incredibile umanità. E' stato un grande presidente”
di Redazione Picenotime
venerdì 11 luglio 2025
L'ex direttore sportivo e direttore generale dell'Ascoli Gianni Lovato ha voluto ricordare con una lettera Francesco Bellini, venuto a mancare ieri in Canada all'età di 77 anni a causa di un malore improvviso. I due erano legati da una profonda amicizia ed hanno avuto modo di lavorare insieme nelle file del club bianconero dal 2014 al 2016.
"La consapevolezza della morte di Francesco Bellini è straniante. Il personaggio era enorme, ma chiunque abbia avuto il privilegio di trascorrere del tempo con lui e con la sua splendida famiglia, piangerà l’amico. Ne ricorderà per sempre la semplicità di fondo, l’incredibile umanità. Ne rimpiangerà l’ospitalità propria di chi sa godere nel condividere i momenti belli che la vita a volte ci concede. Mi ha sempre colpito la sua capacità di non far pesare la sua dimensione di uomo copertina. Aveva carisma e forza Francesco, mamma mia se ne aveva. Lo testimonia la sua storia. I suoi successi sono stati superiori alle più smodate ambizioni che chiunque di noi possa permettersi. Un percorso dove intuizione, determinazione e intelligenza sono stati il filo conduttore capace di condurre al successo. Godeva, legittimamente, della sua fortuna imprenditoriale ma non gli permetteva di farne un solco con chi aveva di fronte. Talvolta aveva modi rudi, ma non c’era bisogno di scavare molto per trovare una profonda empatia sotto la superficie. Era lì, ad aspettarti.
Ci ha fatti conoscere la comune passione per il calcio ed è questa la ragione per cui sono qui a buttare giù queste righe. Da testimone diretto di una storia importante che, credo, oggi meriti qualche precisazione. Francesco la merita. La sua discesa in campo nacque appunto dall’amore per questo sport e per la sua città. Era una sera d’estate quando a tavola mi raccontò: ''Sono stato a Londra di recente, mi hanno offerto il Crystal Palace. In effetti è un buon affare''. ''Mi sembra bello'', gli risposi. ''Sì, ma a me cosa può importare del Crystal Palace? Se mai dovessi entrare nel calcio lo farei ad Ascoli, la mia città. La società sta fallendo, potrei dare una mano''.
E la mano la diede, eccome. Provo orgoglio per aver avuto un ruolo, a suo dire determinante, nell’accompagnarlo a quell’incredibile esperienza del Febbraio 2014, quando un’intera città (ma è persino riduttivo limitare geograficamente quell’esperienza) si ritrovò unita e positiva dopo anni difficili. E lo stesso sentimento mi accompagna nel pensare all’immediata salita in B. La vittoria larga sull’Ancona in un derby di Coppa Italia rappresenta l’immagine più bella di quel periodo. Lui e Marisa esultavano felici come due bambini ad ogni gol e quella volta furono parecchi.
E’ stato un grande presidente Francesco. Inutili i confronti con un passato non lontanissimo dal punto di vista temporale, ma distante ere geologiche sotto il profilo calcistico. La legge Bosman ha reso impossibile il ripetersi di certe favole. E qui arriviamo all’epilogo. Avrebbe potuto regalare ancora maggiori soddisfazioni al popolo ascolano il presidente Bellini. Ne aveva i mezzi e la passione. Chi ha messo in discussione quest’ultima davvero non lo conosceva. Faticava però, Francesco, ad accettare certe logiche del calcio e le critiche preconcette. Questo lo ha allontanato dell’Ascoli. Un esempio non a caso: c’è chi lo ha tacciato di aver acquistato la società per interesse, addirittura di averne tratto vantaggio economico. Ed è davvero l’accusa più assurda e malevola che abbia mai sentito. Il calcio è un piacere costoso per chi se lo concede da proprietario. Quando è un piacere. In questo Bellini non ha fatto eccezione.
E’ stato un grande presidente Francesco proprio perchè non ha cercato nessun vantaggio personale al di là del poter frequentare un mondo che da lontano lo aveva sempre affascinato. Una mosca bianca nel panorama affaristico del calcio odierno, fatto di fondi e proprietari di cui a volte nemmeno si conosce il volto. Lui invece la faccia ce l’ha sempre messa. Ha comprato l’Ascoli per amore della sua terra. E se ne è separato perchè incapace di dissimulare il fastidio quando davvero in tanti hanno messo in discussione le sue scelte. Non si è lasciato scivolare le critiche addosso come invece fa la maggior parte dei professionisti di questo mondo, impermeabili a quanto gli accade attorno.
Il Francesco Bellini che io ho conosciuto era così. Affrontava la vita di petto. Un giorno mi disse che la sua canzone preferita era My Way, il cui testo recita: ''Ho avuto le mie soddisfazioni e anche la mia parte di sconfitte. E l’ho fatto a modo mio''. E’ tutto lì".
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Commenti
IO
venerdì 11 luglio 2025
Parole bellissime, che descrivono pienamente chi era Francesco Bellini, persona non compresa qui ad Ascoli e trattata veramente male. Ora tutti a dispiacersi.....
POTENZA⚡PICENA
venerdì 11 luglio 2025
Condivido pienamente le parole del nostro DG , GIANNI LOVATO . Il nostro presidente sig. Francesco Bellini ci ha regalato emozioni ,ci ha portato giocatori forti che mai sarebbero venuti ad Ascoli ,senza lauta ricompensa. Le mie più sentite condoglianze alla signora Marisa e la famiglia tutta.
Pietro
venerdì 11 luglio 2025
Bellissime parole di uno dei migliori dirigenti avuti in .Ascoli. Dobbiamo ringraziare il presidente per averci salvato dal fallimento, dobbiamo ringraziare per averci riportato in Serie b, dobbiamo ringraziare per averci lasciato sensa debiti . Grazie Presidente riposa in pace
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