• / Picenotime
  • / Ascoli Time
  • / Branco presenta Ascoli-Gubbio: "L'ex Di Carlo punta su coraggio ed audacia. E' Carraro il giocatore finora più costante"

Ascoli Time

Branco presenta Ascoli-Gubbio: "L'ex Di Carlo punta su coraggio ed audacia. E' Carraro il giocatore finora più costante"

di Redazione Picenotime

Giacomo Branco

Giacomo Branco

Giacomo Branco

Abbiamo affidato alla penna di Giacomo Branco, giornalista di TRG, la presentazione dalla sponda rossoblù del match Ascoli-Gubbio in programma Venerdì 7 Novembre alle ore 20:30 allo stadio "Del Duca" per la tredicesima giornata d'andata del girone B del campionato di Serie C.



Coraggio e audacia. Concetti, pardon, valori che ripete in maniera pedissequa Domenico “Mimmo” Di Carlo, per due sostantivi che vanno ben oltre la sintassi e anche la semantica, per far emergere come ciò che nasce dall'anima e dal cuore sia necessario e primario, almeno quanto se non più quanto deriva dalla ragione e dall'intelletto. E da questi valori, uniti ad altri fondamentali dettami sia mentali che tecnico-tattici, Di Carlo dalla scorsa estate ha iniziato a plasmare il suo Gubbio, reduce da un'annata sportiva, quella scorsa, vissuta sulle montagne russe nel girone B diSserie C: inizio promettente con Roberto Taurino in panchina, ben presto evaporato in un trend discendente complice anche i tanti infortuni fino alle pendici dei playout, culminato con l'esonero del tecnico leccese e l'avvento in panchina a metà Dicembre di Gaetano Fontana, capace di portare nuovo entusiasmo e soprattutto una mentalità che ha consentito alla squadra di cambiare rotta, con prestazioni e risultati che hanno condotto i rossoblù ai playoff, con uscita di scena al primo turno contro l'Arezzo.

Il presidente Sauro Notari ha scelto però di ripartire in estate salutando il direttore sportivo Alessandro Degli Esposti e affidando l'incarico a Mauro Leo, reduce da esperienze d'elite nello scouting e nell’organizzazione dell’area sportiva con Espanol, Juventus (con Fabio Paratici) e Inter (negli anni di Antonio Conte) fino ad arrivare a ricoprire nella Roma il ruolo di direttore sportivo a fianco dell'allora direttore generale giallorosso Thiago Pinto. Così, nella costruzione della rosa eugubina, Leo ha subito innestato nel motore Under che si stanno rivelando di assoluto valore per la categoria come il portiere Bagnolini (Bologna), il difensore Di Bitonto (Sassuolo), il centrocampista Djankpata (Spezia) e gli attaccanti Minta (Sassuolo) e Ghirardello (arrivato a titolo definitivo dal Padova via Genoa), oltre al terzino Podda (dal Sestri Levante), al centrale Baroncelli (Fiorentina) e alla mezzala Costa (Entella). A questo folto gruppo di giovani sono arrivate le conferme di elementi centrali come capitan Signorini, il tuttofare di centrocampo Rosaia, i laterali di fascia Zallu e Tentardini oltre che di gran parte della “frontline” offensiva con Spina, Di Massimo e Tommasini. Parallelamente c'è stato il mercato Over con l'idea di alzare l'asticella di qualità e mentalità vincente all'interno della squadra: così è arrivato il portiere lituano ex Cerignola e Messina Krapikas, in difesa tanta esperienza in più con Bruscagin (tornato dopo cinque lustri sotto i 5 Colli) e Fazzi mentre a centrocampo spiccano gli innesti di Carraro (creatore di gioco autentico nonché abilissimo nei piazzati) e Saber, capace di fungere da utilissimo collante tra zona mediana e fronte offensivo grazie alla sua ecletticità, in un reparto ulteriormente rafforzato dal duttile Niang. Il gran colpo però risponde al nome di Andrea La Mantia, centravanti che come pochi abbina grande fisicità ad ottima tecnica, che conta in carriera 30 gare in serie A e oltre 230 in B dove spesso è andato, in stagioni singole, ben oltre la doppia cifra di reti.

La storia ha spesso sentenziato però che qualsivoglia truppa senza un abile condottiero non riesce a mostrare il proprio valore: così il presidente Notari e il direttore generale Giuseppe Pannacci da subito avevano individuato come guida tecnica Domenico “Mimmo” Di Carlo, tra i protagonisti assoluti del Vicenza dei miracoli a fine anni 90' da giocatore e che poi ha collezionato quasi 500 panchine tra Serie A e Serie B ma reduce da annate tumultuose tra Spal e Ascoli in C. Il tecnico ciociaro ha così deciso di intraprendere l'avventura eugubina calandosi sin da subito anche dal punto di vista umano ed empatico tra la gente e i tifosi cercando, sin dal frastagliato ritiro estivo, di dare un'identità e un'anima al gruppo. Fondamenta del “pensiero dicarliano” è il valore assoluto del collettivo al di sopra di ogni individualità, innalzando il concetto di squadra come contesto primario da perseguire in un organico con ben 16 giocatori nuovi al netto di 7 conferme, dentro il quale poi le capacità dei singoli possono esser funzionali e risultare decisive.

E l'incipit non ha deluso le attese, con 11 punti nei primi cinque turni frutto di tre vittorie e due pareggi, andamento che ha acceso ambiente e tifosi ma seguito poi da un susseguente ciclo di cinque gare in cui il Gubbio ha racimolato solo due punti, stoppando quel processo di crescita che il gruppo aveva intrapreso. Qui si torna però all'audacia e al coraggio, al cuore e all'anima, che spesso contano ben più di uscite dal basso, palloni coperti o scoperti, transizioni, preventive e altri dettami puramente tattici: la vittoria per 0-3 a Carpi, con una gara già indirizzata nel primo quarto d'ora, è stata una risposta eloquente così come i tre punti sfiorati nell'ultimo turno con la Ternana, in un derby ad alto voltaggio emozionale come dimostra il 3-3 finale e il pari delle Fere arrivato al 100' complice un rigore di Pettinari, per un fischio piuttosto controverso dell'arbitro Gemelli di Messina che ha generato malcontento diffuso nella frangia eugubina. Sei gol in due partite dopo che i rossoblù ne avevano segnati sette nelle prime dieci: Di Carlo auspica che sia arrivato il cambio di passo in fase di finalizzazione in un contesto tattico in cui la parola chiave resta l'equilibrio nelle due fasi, con squadra corta e compatta e capace di leggere i momenti in cui portare pressione e alzare il livello di aggressività rispetto a quando abbassare il baricentro e limitare gli spazi alle trame avversarie. In fase di possesso invece, centrale è il ribaltamento dell'azione soprattutto sul recupero palla per cercare con celerità la verticalizzazione e la profondità mentre a difesa schierata un'opzione spesso cavalcata è quella di dare ampiezza al gioco, non solo con i binari laterali ma anche con i braccetti che supportano la manovra con il cosiddetto “terzo uomo” nei mezzi spazi.

E proprio per dare a Di Carlo un'opzione di spicco sulle corsie esterne, a poche ore dal derby con la Ternana è stato ufficializzato l'ingaggio del laterale mancino Nicola Murru, svincolato da oltre un anno ma che in carriera conta più di 200 presenze in A tra Cagliari, Sampdoria e Torino. Così sinora l'assetto tattico privilegiato dal tecnico rossoblù è il 3-4-1-2 e, in vista della sfida di venerdi sera al “Del Duca” con l'Ascoli, davanti a Bagnolini può tornare Di Bitonto (reduce da punti di sutura dopo un brutto fallo subito a Carpi) con Signorini e Bruscagin, centrocampo da destra a sinistra formato da Zallu, Carraro, Djankpata e uno tra Murru (uscito per un risentimento a fine primo tempo con le Fere ed a forte rischio) o Podda a sinistra, Saber sulla trequarti a supporto di La Mantia e Minta. Proprio il classe 2005 del Ghana, MVP assoluto con la Ternana, è l'elemento che caratterizza maggiormente la manovra offensiva grazie alla sua velocità e imprevedibilità. Fin qui il giocatore più costante resta però Carraro, che sta abbinando ai compiti di regia e interdizione già tre reti (di cui due consecutive) e due assist da palla inattiva. Tre gol sin qui anche per Tommasini, che rappresenta la prima alternativa per l'attacco dove nell'ultimo turno è tornato in auge anche Di Massimo, da anni tra i migliori fantasisti della C ma reduce da un'annata travagliatissima per varie problematiche fisiche e che necessita ancora di tempo per ritrovare il ritmo partita.

Certi invece i forfait di Tentardini e Spina, ambedue alle prese con noie di carattere muscolare. Certo, l'Ascoli è una delle squadri più fortidel girone, con la difesa migliore di tutto il panorama professionistico nazionale ma, proprio per il connotato valore dell'avversario, il Gubbio (che peraltro in trasferta ha inanellato 10 punti sui 17 complessivi) non vuole smettere di proseguire il proprio processo di crescita per dimostrare di poter recitare un ruolo da protagonista nel girone B con l'obiettivo di competere per una solida posizione playoff, sempre con quell'audacia e quel coraggio che riverbera mister Di Carlo, peraltro pronto a tornare da ex al “Del Duca”.


CLICCA QUI PER ISCRIVERTI AL CANALE WHATSAPP PICENOTIME!



Riproduzione riservata

Commenti