Di Donato al Cittadella: “Saro' sempre tifoso dell'Ascoli”
di Redazione Picenotime
mercoledì 18 settembre 2013
Riparte da Cittadella l'avventura in Serie B di Daniele Di Donato, proprio nello stadio dove lo scorso 18 Maggio giocò l'ultima partita con la maglia dell'Ascoli, quella che sancì la dolorosa retrocessione in Lega Pro. Il 36enne centrocampista nato a Giulianova, che dai primi di Luglio si stava allenando con la squadra dei disoccupati dopo l'addio al Picchio, è stato ingaggiato dal club veneto che vanta 3 punti nel torneo cadetto dopo quattro gare. L'ex capitano bianconero, dopo sei anni densi di emozioni trascorsi nel capoluogo piceno, si rimette in gioco nel calcio che conta senza mai dimenticare la squadra della quale è diventato un accanito tifoso. Contattato in esclusiva da Picenotime.it dopo il suo primo allenamento agli ordini di mister Foscarini, Di Donato ha raccontato come ha vissuto gli ultimi mesi.
Daniele, come è nata questa idea del Cittadella?
Sono stato contattato dal direttore sportivo Stefano Marchetti, a loro servivano un centrocampista e dopo appena due giorni abbiamo trovato l'accordo. Sono davvero contento di essermi rimesso in pista, è stata un'estate tribolata e non ce la facevo più ad allenarmi da solo, mi mancavo troppo il campo. Non mi era mai capitato in carriera di arrivare a Settembre senza una squadra, sono state settimane dure, ma fortunatamente tutto si è risolto per il meglio.
Che squadra hai trovato e che stimoli hai?
Ho una voglia matta e le stesse motivazioni di un ragazzino. Sono contento di essere rimasto in Serie B, ho appena terminato il primo allenamento con i nuovi compagni, ho trovato un buon gruppo con tanti ragazzi giovani che come al solito punta a salvarsi il prima possibile. Mi ha fatto però un certo effetto ritornare nello stadio dove lo scorso Maggio ho giocato l'ultima "maledetta" partita con la maglia dell'Ascoli...
C'è ancora un po' di amarezza per il divorzio con l'Ascoli?
Sto provando a gettarmi tutto alle spalle, ma non posso negare che aver lasciato la maglia bianconera dopo sei anni mi ha fatto male. Fino a quando ho avuto un rapporto diretto con il presidente Benigni tutto è filato liscio, ma dall'Agosto 2012 qualcosa è cambiato e non ho avvertito più fiducia intorno a me. Lo ripeto ancora una volta: sarei rimasto ad Ascoli in Lega Pro anche al minimo contrattuale, ma nessuno mi ha contattato. Non c'è stata nessuna proposta, mi piange il cuore parlare di certe cose, ma nei miei confronti c'è stata indifferenza totale, evidentemente non ero più utile alla causa.
Quali ricordi ti porti dietro dopo 6 stagioni in bianconero?
Il ricordo più bello è senza dubbio quello della gente di Ascoli, che mi ha sempre rispettato e mostrato tanto affetto. Nel capoluogo piceno mi hanno fatto sentire importante, sono stato divinamente e mi dispiace tantissimo che tutto sia finito così. Sono stati 6 anni emozionanti ed il mio amore per Ascoli e per l'Ascoli è cresciuto esponenzialmente mese dopo mese, una passione viscerale che mi porterò dietro per tutta la vita. Sono e sarò sempre tifoso del Picchio, al pari del Palermo la squadra che mi fa battere forte il cuore.
Stai seguendo la nuova avventura del Picchio in Lega Pro?
Certamente, ho seguito con molto interesse le prime partite. Devo ammettere che il ds Fabiani ha allestito una buona squadra, i ragazzi sono partiti un po' in sordina ma di gara in gara stanno migliorando ed amalgamandosi. Credo che ci siano tutte le carte in regole per entrare nelle prime nove squadre che si giocheranno i play-off, ci sono giocatori di qualità come Colomba, Tripoli e Scalise che in Lega Pro possono fare la differenza. Una menzione particolare per Pestrin, a mio avviso un giocatore molto importante che sicuramente piacerà tantissimo alla gente ascolana. Sono proprio contento che sia lui ad aver ereditato la mia fascia di capitano, in campo lotta fino all'ultimo secondo e nonostante le 35 primavere può rivelarsi il vero valore aggiunto della squadra di Pergolizzi.
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