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Ascoli Calcio, Ducci ritira Premio “MM7” a nome di Pulcinelli. Patron in Sardegna nel weekend

di Redazione Picenotime

Parterre d’eccezione a Trevi nel Lazio (in provincia di Frosinone) per la seconda edizione del premio nazionale di calcio «MM7» dedicato a Mario Mariozzi, prestigiosa ala destra degli anni 50/60, poi tecnico e direttore sportivo di diverse squadre laziali. Nel castello Caetani, alla prima manifestazione dopo l’emergenza Covid, si è chiusa l’edizione 2020 del Premio che celebra Mario Mariozzi. Premiati il presidente del Frosinone, Maurizio Stirpe (miglior presidente di Serie B), Peppe Incocciati (miglior tecnico di Serie D) il patron dell’Ascoli Massimo Pulcinelli (Management Serie B), il «gioiellino» della Roma Giacomo Faticanti (Talento dell’anno). A ritirare il premio a nome di Pulcinelli è stato il direttore generale Piero Ducci. Il numero uno del sodalizio di Corso Vittorio Emanuele per il weekend si è infatti spostato in Sardegna (con lui anche l'imprenditore Mariano Morosini dell'azienda Pulitissima, partner del club). 


Un premio è andato anche ad Antonio Tajani, vicepresidente di FI, che è intervenuto parlando di sport e rispondendo alle domande del moderatore Vincenzo Di Michele. Presenti pure i sindaci di Trevi nel Lazio, Silvio Grazioli, e di Affile, Ercole Viri. «Proprio stasera – ha detto Grazioli - il nostro castello torna a essere usufruito dal pubblico dopo circa tre anni e questo è un motivo di grande gioia. Mi sembrava giusto organizzare il premio in questo scenario. Mario Mariozzi ha aiutato, in particolare, intere generazioni di ragazzi di Trevi e avvicinarlo all’ala destra Garrincha è molto significativo perché il calciatore brasiliano ha rappresentato un grande fenomeno sociale. Quando Mario Mariozzi veniva nel nostro paese a cercare ragazzi per il calcio, qui non c’era alternativa: il calcio era tutto, non c’erano i telefonini, i computer, le playstation e neppure l’offerta televisiva di oggi. Lui ha saputo interpretare i veri valori del calcio e dello sport nel modo migliore, dando un forte contributo alla crescita sociale del territorio. E questo premio interpreta proprio questi valori». «Per Mario – ha sottolineato il sindaco di Affile, Ercole Viri - il calcio, dopo la famiglia, era la cosa più importante. Ha avuto un’importanza culturale e sociale nella Valle dell’Aniene e nel Frusinate, perché prendeva per mano i ragazzi e li trasformava in adulti insegnando loro il calcio». Per il presidente del Premio, Giuseppe Alveti, «Mario ti preparava alla vita e alle emozioni della vita».  Per Peppe Incocciati, ex attaccante dell'Ascoli, «ho avuto tanti personaggi importanti nella mia carriera, Mario è stato il mio primo allenatore. Ero molto giovane, le prime urlate le ho prese da lui. Era un tecnico molto esigenze anche con i giovani e mi ha dato spunti importanti per la mia carriera. Sono orgoglioso di essere qui per ricordare un grande personaggio dello sport che ha saputo dare tanto in vita e che sta dando ancora oggi che non c’è più». Profonde anche le parole del direttore generale dell’Ascoli, Piero Ducci: «Mario aveva vaste relazioni ed ero diventato suo amico. Era così legato al territorio che si preoccupava di migliorarlo anche “tecnicamente”. Sono molto emozionato». Per Maurizio Stirpe «queste manifestazioni fanno bene al territorio, perché ci riconciliano con i nostri valori e ci permettono di ricordare personaggi che hanno fatto del bene alle nostre comunità».

«In questo momento difficile il nostro territorio ha bisogno di esempi positivi. Ci sono tanti problemi, con l’emergenza economico-sociale. Il calcio può alleviare un po’ queste sofferenze. Queste manifestazioni dànno valore alla nostra identità». Così Maurizio Stirpe, miglior presidente di Serie B, venerdì sera al Premio nazionale di calcio dedicato a Mario Mariozzi. «Ho pensato alla mia successione in azienda già a 34 anni – ha aggiunto Stirpe rispondendo alle domande di Vincenzo Di Michele -, perché bisogna sempre guardare al futuro. La “squadra” che oggi dirige il mio gruppo industriale va da 35 a 50 anni. Gli imprenditori, come i calciatori, come i politici, hanno un ciclo vitale e dobbiamo avere l’intelligenza di capire quando è il momento giusto di alzarsi dal tavolo». Sul Frosinone calcio, Stirpe ha proseguito così: «Abbiamo investito tanto e molto c’è ancora da fare per le strutture. Abbiamo un progetto preciso per il settore giovanile valorizzando innanzitutto i nostri ragazzi. In passato lo facevamo di meno, eravamo presi troppo dalla cultura del risultato. Adesso ci siamo privati di giocatori importanti e per altri accadrà nei prossimi giorni. Non cambieremo la nostra filosofia, anche in caso di retrocessione.  Vogliamo sviluppare la nostra Accademia e continueremo a investire nelle strutture per completare lo stadio: il ristorante che avrà il Benito Stirpe non c’è nemmeno all’Allianz Stadium. Ci sarà anche una scuola di cucina. Completeremo anche il centro sportivo di Ferentino. Volgiamo realizzare un progetto sostenibile sul piano economico-finanziario».  Stirpe ha poi sottolineato: «Provo emozione – ha concluso - solo quando guardo il Frosinone, nemmeno la Nazionale italiana mi fa questo effetto».












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Commenti

LORENZO CAPRIOTTI
sabato 17 luglio 2021

SONO MOLTO CONTENTO DELL’ AMICIZIA TRA MARIANO E IL PATRON SEGNO CHE IL PATRON IN QUESTI TRE ANNI HA SEMINATO BENISSIMO, PURTROPPO AD ASCOLI CI SONO STATE TANTE PERSONE CHE NON LO HANNO CAPITO ,INVECE QUESTO IMPRENDITORE È VENUTO DA ROMA CON PASSIONE, AMBIZIONI E SOPRATTUTTO CON TANTI DENARI CHE HA INVESTITO PER LA NOSTRA PASSIONE . IO SONO FIERO DI AVERLO SEMPRE SUPPORTATO ,FINALMENTE VEDO AD ASCOLI CHE LO STANNO APPREZZANDO TUTTI , SONO CONVINTO CHE IN POCHI ANNI MAX CI RIPORTERÀ IN SERIE A …. COMUNQUE BRAVISSIMO MARIANO MORISINI


remo
sabato 17 luglio 2021

Complimenti al patron per il premio