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Rimini-Ascoli, la caotica situazione del club romagnolo finisce in Parlamento. Interrogazione dell'ex sindaco Gnassi

di Redazione Picenotime

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Andrea Gnassi

Andrea Gnassi

Andrea Gnassi

Acque sempre molto agitate in casa Rimini in vista del match con l'Ascoli in programma Sabato 15 Novembre alle ore 17:30 allo stadio "Neri" per la quattordicesima giornata del girone B del campionato di Serie C. Oggi il caso del club romagnolo, penalizzato già di 15 punti per inadempienze finanziarie, è finito alla Camera dei Deputati nel corso di un'interrogazione al Governo del deputato del Partito Democratico Andrea Gnassi, ex sindaco di Rimini da 2011 al 2021. A sottoscrivere l'interrogazione anche gli onorevoli Mauro Berruto, responsabile Sport, e Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Partito Democratico.


Le gravi e preoccupanti vicende societarie del Rimini Football Club necessitano di adeguato chiarimento in sede istituzionale da parte dei ministri della Giustizia, dell’Interno e dello Sport. Mi riferisco in particolare all’accordo di compravendita di azioni tra la società DS Sport e la società Building Company S.r.l al prezzo di un euro. Quote azionarie sulle quali grava un sequestro del Tribunale delle imprese di Milano, con la nomina di un custode giudiziario. Un acquisto, quello della Building Company, che ha suscitato forti perplessità circa la sua solidità economico-finanziaria e le modalità di acquisizione della società calcistica - ha dichiarato l'onorevole Gnassi in aula -. A novembre, poi, la Building Company ha annunciato la cessione delle quote societarie all'imprenditore campano, Nicola Di Matteo, che nel 2019, da AD del Teramo, era stato al centro di forti polemiche per alcune sue affermazioni sul tema camorra (“È una scelta di vita, loro hanno sempre rispetto nei miei confronti e io per loro“). Dichiarazioni che portarono ad una sospensione da ogni evento ufficiale dopo una segnalazione alla Procura Federale. Chiediamo che il Governo attivi tutte le azioni necessarie volte a verificare i diversi passaggi di proprietà ed eventuali profili di legittimità e investa anche la locale Prefettura affinché vigili sull’ottemperanza alle normative preposte al contrasto di ogni tipo di azione fuori dal perimetro rigoroso delle norme e che siano attivate tutte le procedure atte a prevenire eventuali infiltrazioni della criminalità nell’economia legale”.



Ecco il testo integrale dell’interrogazione che verrà riproposta anche in commissione Antimafia.


"Premesso che:


- Si registra una grave e preoccupante situazione che sta interessando le vicende societarie e sportive del Rimini Football Club che necessitano di adeguato chiarimento in sede istituzionale;


- In data 5 agosto 2025 la società DS Sport, rappresentata dalla sig.ra Stefania Di Salvo, ha siglato un contratto di compravendita di quote, al prezzo di un euro, con la società Building Company S.r.l., rappresentata dalla dottoressa Giusy Anna Scarcella, già indicata come nuova proprietaria del club;


- Si fa presente che sulle quote oggetto di cessione grava un sequestro del Tribunale delle imprese di Milano, con la nomina di un custode giudiziario;


- La Building Company sin da subito aveva suscitato forti perplessità circa la sua solidità economico-finanziaria (fatturato modesto nel recente passato, struttura di poche unità) e anche sulle modalità concernenti l’acquisizione della suddetta società calcistica;


- la Building Company è andata subito in affanno tanto che in data 17 ottobre 2025 la stampa riportava che aveva avviato trattative per la cessione del Rimini;


- nell’ambito di un’operazione per prestiti usurari ed estorsione in collegamento con clan camorristici, operante tra le province di Salerno, Avellino e Napoli è emerso il coinvolgimento di tal Giuseppe Vitaglione più volte accomunato alle sorti societarie del Rimini nonostante la smentita della Presidente Scarcella;


- nonostante le smentite una serie di elementi hanno indotto il sospetto di possibili infiltrazioni criminali o comunque di vulnerabilità rispetto a contesti di riciclaggio e uso del club come veicolo economico;


- Il Rimini FC sotto la gestione sia di "D.S. Sport" che di "Building Company" ha accumulato diversi punti di penalità, deferimenti per gli amministratori pro tempore e migliaia di euro di sanzioni;


- Nei primi giorni di novembre è stata annunciata l'imminente cessione delle quote societarie da parte della Building Company all'imprenditore campano Nicola Di Matteo, che nel 2019, da AD del Teramo era stato al centro di forti polemiche per alcune affermazioni proferite sul tema camorra dichiarando "La camorra è una scelta di vita (…) Loro hanno sempre rispetto nei miei confronti, io ho rispettato loro". Dichiarazioni che portarono ad una sospensione da ogni evento ufficiale dopo una segnalazione alla Procura Federale;


- Il Di Matteo tra l’altro è già stato in passato protagonista di gestioni, cessioni e acquIsizioni di società quali Imolese, Spal, Mantova, Teramo, Grosseto e Chieti;


- la Commissione di controllo ha richiesto verifiche sui crediti fiscali utilizzati per il pagamento di quanto dovuto alla Lega, dei contributi INPS e delle ritenute IRPEF, e sarebbero in corso da parte delle autorità preposte sulle vicende societarie che rischiano di determinare punti di penalizzazione e sanzioni;


- Alla luce di tutto ciò, l’amministrazione comunale ha già riportato quanto richiamato in premessa alle autorità competenti;


si chiede pertanto di sapere se il Governo nell’ambito delle proprie competenze intenda investire la locale Prefettura per promuovere un coordinamento delle azioni pubbliche finalizzate alla massima trasparenza intorno alle vicende societarie del Rimini FC in particolare in ottemperanza alle normative antimafia e di contrasto al riciclaggio e usura; nonché quali azioni preventive e di vigilanza il Ministero dello Sport intenda porre in essere nel pieno rispetto dell’autonomia che regola le federazioni calcistiche per supportare l’attività di monitoraggio delle società sportive professionistiche (in particolare di calcio) che cambiano proprietà, con strumenti di trasparenza, controllo patrimoniale e audit, in modo da impedire che vengano utilizzate come “infrastrutture” per infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale e se non sia ormai necessario, nell’interesse generale di uno sport così amato e seguito, uno specifico intervento normativo in merito.


On.li Andrea Gnassi, Mauro Berruto, Debora Serracchiani".





Riproduzione riservata

Commenti

i problemi quelli veri
giovedì 13 novembre 2025

Da interrogazione parlamentare!!!!........Quelli che ci rappresentano e che dovrebbero lavorare x risolvere i problemi dellItalia!!!......Ma fatemi il piacere!!!!


guido
giovedì 13 novembre 2025

rimini rimini rimini
bei tempi