Cittadella, Marchetti: “Ascoli non ha mai impensierito nostro portiere. Fine 1° tempo? Bucchi non dice verità”

Il direttore generale del Cittadella Stefano Marchetti, espulso all'intervallo del match pareggiato con l'Ascoli nella quarta giornata del campionato di Serie B, è tornato su quanto successo due giorni fa allo stadio "Del Duca" intervenendo in diretta nel corso della trasmissione sportiva ''Rigorosamente Cittadella'' in onda stasera sull'emittente televisiva veneta "Telechiara".

“La partita di Ascoli lascia delle buone certezze ma anche un po' di amaro in bocca dopo un nostro primo tempo importante. Poi nella ripresa tra nervosismo, altre ammonizioni ed espulsioni si è giocato poco. Noi abbiamo giocato a calcio mentre l'Ascoli non ha mai impensierito il nostro portiere. Bucchi comunque non dice la verità su quello che è accaduto alla fine del primo tempo, anzi come ha dichiarato Gorini in sala stampa ha detto un sacco di cazzate. Lui è andato dall'arbitro in modo molto infervorato e io l'ho seguito per il ruolo che ricopro e difendere eventualmente il Cittadella, ma non ho detto nulla. Lui ha iniziato poi ad inveire contro Gorini e nel frattempo si erano radunati un po' di giocatori ma nulla di che. Io sono addirittura rimasto dietro con Asencio. Quando ho attraversato il tunnel non c'era più nessuno ma poco dopo mi hanno comunicato che ero stato espulso. Quello che non mi è piaciuto è stato poi il post gara con le dichiarazioni di Bucchi. Spesso fatica a giocare contro di noi e probabilmente reagisce così - ha detto Marchetti -. L'Ascoli ci aveva accusato lo scorso anno sostenendo che avevamo sbagliato a giocare a calcio impegnandoci troppo. Poi però la settimana successiva, quando abbiamo battuto il Brescia, non hanno detto nulla. Inizialmente io e il presidente non volevamo rispondere ma ricordo bene che furono proprio i nostri giocatori a farci notare che quelle affermazioni non erano proprio piaciute ai ragazzi. Noi come mentalità ci impegniamo sempre al massimo, anche durante gli allenamenti, perchè è il nostro modo di essere e siamo sempre stati professionali e corretti. Nessuno potrà mai dire che da parte nostra è mancato impegno, a prescindere dall'avversario che abbiamo di fronte. Tutte le polemiche contro il Cittadella fatte da diverse squadre vuol dire che siamo cresciuti e non siamo più solo la squadra simpatia di un piccolo paesino ma una squadra positivamente fastidiosa, difficile da affrontare. Lo abbiamo dimostrato nel corso degli anni. Polemiche finite? Ad Ascoli è sempre così, sempre. E' una squadra rognosa, che lotta. Per quanto mi riguarda se vengo tirato per la giacca so difendermi, ma per me era già finita. Io non ho nè Facebook nè Instagram e non cerco polemiche". 

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Anche il centrocampista Nicola Pavan, sull'edizione odierna del "Mattino di Padova", è tornato sulla gara di Ascoli: "È stata una partita intensa sul piano fisico, ma in campo non particolarmente scorretta. Tutto è stato esasperato da quanto accaduto all’intervallo, ma io ero lì in mezzo e posso dirvi che di aggressioni non ne ho viste, solo normali discussioni, come quelle che ci sono a ogni partita - ha dichiarato Pavan -. Bucchi ha perso le staffe ed è andato in escandescenze. E comunque ci sono le immagini dei video a testimoniare che non si è andati oltre alle parole e che il più nervoso era lui, probabilmente aveva già il dente avvelenato. In più aggiungiamo le dichiarazioni infelici dell’anno scorso del patron Pulcinelli. Ho letto anche quelle recenti, si commentano da sole. Lui non accetta lezioni di morale da noi? Noi non abbiamo niente da imparare da loro. Il possibile fallo da rigore nei secondi finali di Branca su Dionisi? Poteva esserci, ma ce n’era anche uno su Frare nel primo tempo e nessuno ne ha parlato. Se tiri fuori un episodio allora devi parlare anche dell’altro. Resta una buona partita, almeno nei 45 minuti iniziali, prima di quella ripresa anomala, e non abbiamo preso gol".