Abodi su violenza negli stadi: ''Costruiamo nuovi impianti e miglioriamo quelli esistenti''
di Redazione Picenotime
sabato 24 ottobre 2015
Andrea Abodi è tornato a parlare di violenza negli stadi nel corso di un convegno organizzato dall'Aic (Associazione Italiana Calciatori) presso la Facoltà di Economica dell'Università di Parma".
"Noi è da mesi, forse da anni che stiamo facendo un ragionamento sulla responsabilità individuale, sulla distinzione dei ruoli, ed ho la sensazione che il nostro modello, che non è un caso che sia assolutamente originale in Europa, sia un modello rovesciato - ha dichiarato il presidente di Serie B, come riporta il portale ufficiale Legab.it -. Ci siamo molto concentrati, e parlo al plurale anche se noi subiamo un po' quest'iniziativa, sulla sicurezza, e ci siamo disinteressati della presenza del pubblico. Il nostro modello ideale include la partecipazione nella massima sicurezza. Sembrano due cose simili, ma invertendo i fattori il prodotto cambia eccome. La violenza che magari nasce dalla società viene moltiplicata da una tensione che noi dirigenti e protagonisti del campo alimentiamo con degli atteggiamenti che andrebbero evitati. Il lavoro che dovremmo fare, anche con il Ministero dell'Interno che ha la delega sulla nostra sicurezza, è quello di ribaltare i fattori, e quindi investire in fiducia e riaprire gli stadi, dar loro una dimensione umana che hanno perduto in questi anni, la presenza del pubblico passa attraverso l'umanizzazione dello stadio, e quindi attraverso una smilitarizzazione delle procedure per entrare e per vivere lo stadio - ha proseguito Abodi -. Noi vogliamo arrivarci prima di tutto costruendone di nuovi, migliorando gli esistenti e poi lavorando sulle modalità di ingresso negli stadi, perchè possiamo anche fare stadi nuovi, ma se la cultura delle persone e' sempre la stessa o addirittura peggiora, non c'e' stadio nuovo che tenga, e quella violenza anche se repressa rimarra' dentro di noi. Quando ho parlato di responsabilità individuale mi riferivo proprio alla capacità di individuare non i tifosi, ma i teppisti, e quindi fare in modo di tutelare quelle persone che vanno allo stadio nella maniera adeguata. La tecnologia lo consente, perchè se riescono ad individuare quei tifosi che si spostano e si siedono in un luogo che non e' quello previsto dal loro biglietto, credo che ci sia la possibilità di individuare chi tira le bombe carta, e chi fa quello che non deve essere fatto - ha aggiunto il numero uno della Lega di Serie B -. Quello che succede fuori? Già le Società sono impegnate all'interno, mi auguro che quello che accade fuori possa essere gestito dalla polizia, possibilmente senza pagare gli straordinari da parte nostra...".