Lecco, Di Nunno: “A Perugia dicono solo bugie, pensiamo che il Tar ci darà ragione. Non sono un pagliaccio”

In attesa delle decisioni del Consiglio Federale (fissato per Lunedì 24 Luglio) e del Tar del Lazio sulla delicata situazione del campionato di Serie B 2023/2024, l'amministratore delegato del Lecco Paolo Di Nunno ha parlato nel primo pomeriggio di oggi in conferenza stampa nel ritiro della squadra lombarda a Saint Vincent. Al suo fianco il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e mister Luciano Foschi. 

Sindaco Gattinoni: "La squadra sta mostrando grande determinazione in queste giornate difficili. A Lecco stiamo portando avanti un nuovo modello di sport, il presidente Di Nunno sta conducendo con grande tenacia una battaglia di principio a suon di carte bollate per far valere il merito sportivo. Non possiamo tirarci indietro, la città di Lecco non può accettare che venga privata di un patrimonio che appartiene a tutti. Siamo determinati a difendere lo sport, lo faremo a tutti i livelli. I tifosi sarebbero traditi se le carte bollate andassero a girare e rigirare i valori sportivi. Il primo ad essere chiamato in causa è il Coni, siamo in contatto tramite il nostro assessore allo sport Emanuele Torri. Anche ieri sera ho avuto modo di parlare con il ministro dello sport Andrea Abodi, che è stato anche presidente della Lega di Serie B. Abbiamo fatto un'analisi profonda della situazione del Lecco. Si rischia di perdere la credibilità del sistema, diventeremmo degli zimbelli. Come città saremo sempre al fianco del Calcio Lecco, in tutte le sedi in cui ci sarà permesso di farlo". 

Amministratore delegato Di Nunno: "Pensiamo che il 2 Agosto il Tar ci darà ragione. A Perugia stanno dicendo solo bugie. Abbiamo finito di giocare i playoff all'una di notte del 19 Giugno e già il 20 abbiamo consegnato tutto. Dicono che abbiamo consegnato la documentazione per lo stadio il 23? La Prefettura può prendersi fino a 6 mesi per valutare l’aspetto dell’ordine pubblico. Siamo convintissimi delle nostre ragioni, c'è stato qualche errore in questa causa, Lecco è sulla bocca di tutta l'Italia sportiva. Crediamo che non si può togliere quanto ottenuto sul campo perchè il Perugia deve vendere la squadra in Serie B.  Non esiste. Il loro presidente fa vestiti e moda, ha i soldi, io non ne ho e sto cercando un socio e penso di averlo trovato, è un americano. Prima però dobbiamo avere la certezza di essere in Serie B, la famiglia Di Nunno almeno un anno nella cadetteria vuole farlo. Nel calcio è pieno di pagliacci, io non lo sono. Stadio? Per il 18 Agosto dovrebbe essere pronto, ma visto che il Consiglio di Stato ci sarà il 29 Agosto, non andremmo a giocare neanche una partita lontano da Lecco. Calciomercato? Nel caso chiederemo una finestra integrativa di 10/20 giorni per chiudere altre trattative. Nuovo direttore sportivo? No, almeno due figli su otto lavorano qui in società. Ora sono conosciuti da tutti, si sa che la famiglia Di Nunno è seria. Chi va via da noi, però, non gioca da nessun’altra parte. Il mister ha creato una famiglia unita e così si vince". 

Mister Foschi: "Stare qui ci permette di lavorare bene e stare lontani dalle chiacchiere per preparaci al meglio al campionato che ci compete. Teniamo i ragazzi ancora concentrati su quello che stanno facendo. Fanno grande fatica e si preparano al meglio. Alcune squadre le troveremo in degli allenamenti congiunti fino a quando non ci verrà permesso altro. Poche società fanno ritiro in un posto così e i ragazzi stanno dimostrando la loro professionalità. Bel segnale dall'Empoli? Una società importante di Serie A ci ha mandato due ragazzi importanti (Degli Innocenti e Donati, ndr) e stiamo cercando di far la stessa cosa con altri club. Capisco la titubanza, ma mal che vada torneranno a casa: non ci pensiamo minimamente, comunque, siamo fermamente convinti di fare la categoria conquistata sul campo. Coppa Italia? Non dipende da noi. Zuccon? Non ci siamo persi d’animo e siamo andati su Degli Innocenti. Federico ha scelto così e spero per lui che possa trovare lo stesso spazio: la riconoscenza nel calcio non c’è e va bene, non entro nel merito delle valutazioni fatte da un ragazzo che dev’essere consigliato a vent’anni. Magari ha fatto meglio, rispetto tutti. A Lecco non l’hanno presa bene? Quando sono arrivato era in lista d’uscita con Girelli, se sono diventati quello che sono un minimo di merito me lo prendo. Quando si parla di gruppo, se non lo siamo prima noi bisogna diventa difficile chiederlo agli altri. Noi abbiamo dimostrato all’Italia intera che si può vincere senza nomi e spendendo poco, credendo in un gruppo e nei valori dello sport: la gente deve iniziare a svegliarsi su questo. Abbiamo avuto uno spirito vincente e mi sembra ingiusto togliere merito a questi ragazzi". 

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