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Perugia in crisi: conferenza stampa infuocata di Santopadre con Goretti, Volta e Brighi

di Redazione Picenotime

mercoledì 25 ottobre 2017

Acque molto agitate in casa Perugia dopo la sconfitta interna per 3-0 con il Cesena che ha portato all'esonero dell'allenatore Federico Giunti. Il presidente Massimiliano Santopadre ha convocato d'urgenza una conferenza stampa per fare il punto della situazione dopo cinque sconfitte consecutive. Al suo fianco il direttore sportivo Roberto Goretti e i due calciatori più esperti e rappresentativi: Massimo Volta e Matteo Brighi. Ecco le loro dichiarazioni riportate da Umbriatv.com e il video pubblicato dal sito ufficiale del Perugia Calcio.

SANTOPADRE: “Conferenza stampa doverosa, vi dirò che sento dentro. Non c'è Del Prete perché è fuori e si sta curando a Barcellona: va detto per evitare voci infondate.Questa conferenza è stata fatta per mettere fine e ricominciare, sono responsabile e ho commesso degli errori. Dove ho sbagliato? Quando accade questo non è colpa di una persona e dico che non è solo colpa di Federico Giunti, un ragazzo che ha fatto benissimo all’inizio prima che la situazione precipitasse. Con Roberto e Marcello scegliemmo Giunti perché pensavamo potesse essere l’uomo giusto, credendo di rifare la strada fatta con Bucchi. Sono stato sempre quello che cercava di smorzare gli entusiasmi, sono stato il primo a farlo. Il tam tam sulla serie A ha fatto scattare il meccanismo che sarebbe stato tutto facile, condizionando noi e la squadra. Noi non siamo riusciti a capire quale fosse motivo della crisi, abbiamo provato a cambiare e intervenire ma toccando troppo le cose poi puzzano. La contestazione? Non è preventivabile da nessuno, anche da chi ha compiuto certi gesti. Si è inasprito l’ambiente. Santopadre non è un problema, alla fine dell’anno cederà la società. Ci sto male, ma non posso pensare di cedere la società in una serie inferiore. Vi chiedo di darmi la lucidità per tirarci fuori da questa situazione, la colpa è nostra, abbiamo esasperato gli animi perché in campo le cose non andavano. Purtroppo se non ci uniamo noi retrocediamo: dateci una mano a rimediare, fortunatamente è successo alla decima e abbiamo trenta partite ancora. Uniamoci e pensiamo a salvarci, poi a Giugno passerò la mano se non saro gradito. Avete ragione su tutto, ho sbagliato tutto, ma.... Mi viene detto che facevamo le cose per gli abbonati, non ho mai detto che saremo andati in Serie A. Non ci meritiamo questo, non se lo merita la città e la nostra curva e non voglio passare per ruffiano.Vivo di fatica tutti i giorni, sono un uomo del popolo, io non accetto di essere definito quello che spacca i tifosi. Le persone che scrivono su internet condizionano, mi viene da vomitare a pensare a certe cose scritte dopo Pro Vercelli e La Spezia. Sono quelle le persone da perseguire, perché poi chi legge si condiziona e l’esasperazione porta a commettere stupidaggini.Gli incidenti? Il colpevole non è chi compie il gesto, ma siamo tutti noi, perché le cose scritte nei social condizionano. Domani non fatemi leggere che il presidente lascia, da domani voglio che riparte il Perugia. Ci sto mettendo la faccia, non sappiamo ancora chi sarà l'allenatore, stiamo valutando tre quattro nomi e domani sera lo faremo sapere. Dopo Brescia sono entrato negli spogliatoi e ho detto che non dovevamo sentirci il Real Madrid. Sono uscito dagli spogliatoi e ho sorriso, forse qualcuno si è offeso più del dovuto, ma io avevo percepito che si stesse affrontando la partita con un atteggiamento che poi si è rivelato fondato. Stimo tantissimo Serse Cosmi, ci ho cenato a Milano e passato una bellissima serata. È una persona piacevolissima, sentire la storia del Perugia è importante affinchè io la conosca sempre di più.. L’allenatore lo decideremo insieme, tutta la società. A lui non è precluso nulla, se non verrà Cosmi è perché la società ha deciso che non può esserci d‘aiuto. A Cosmi lo voglio guardare a testa alta, se dovesse essere da allenatore meglio. Vogliamo un allenatore di categoria, che conosca la categoria. Vi garantisco che non ho mai percepito qualcosa che riguardi la professionalità dei giocatori. Se avessi questo campanello d’allarme ci metterei un attimo a metterli fuori. Sul lato professionale garantisco in prima persona, nell'aspetto sportivo invece meglio che non dica cosa penso. Voglio concludere dicendo che a me piace fare presidente del Perugia, mi fa volare a trenta metri da terra. Però io mi farò da parte se la gente non mi vuole più, Perugia la sento anche un po’ mia. Ci sto male a sentirmi dire che spacco la città: prendo i calci ma sono più convinto e più presente di prima. Vi dico una cosa con il cuore: lasciamo perdere il discorso stadio, adesso c’è solo il Perugia calcio. Ci tengo alle infrastrutture, è il mio vanto perché i risultati se li dimenticano tuttui ed invecei cosidddettii muri restano. Il mio sogno era quello, ma adesso lo accantono perché io devo ricominciare sul Perugia".

GORETTI: “Sul nuovo allenatore stiamo valutando, non ci sarà oggi né domani. Vogliamo calma per non sbagliare. Ripartiamo dall’unione di intenti, dobbiamo ricompattarci. Facciamo un passo per volta, poi penseremo all’allenatore e al resto. Se siamo uniti siamo forti”.

VOLTA: “Vogliamo metterci la faccia per aiutare la società ed essere aiutati. Faccio fatico a chiedere una mano ai tifosi, per noi la loro vicinanza è fondamentale. Può arrivare chiunque, ma aiutateci a ritrovare serenità perché il calcio e gioia e in queste ultime settimane è diventato più difficile. L’obiettivo è la salvezza, non voglio sentire più parlare di obiettivi perché non possiamo pensare ad altro. Oggi al campo parlavamo di come fosse possibile essere passati dalla migliore difesa ad un reparto perforabilissimo. La colpa non è soltanto della difesa, ma di tutti e della squadra in primis”.

BRIGHI: “Ci mettiamo la faccia perché è giusto e ci dispiace non essere riusciti a fare quello che voleva il mister. Probabilmente ci siamo sentiti tutti bravi ed invece siamo mediocri perché la classifica corta ci ha fatto pensare che potessimo recuperare. Ho detto che in settimana forse andiamo più piano, ma non che fosse  colpa dell’allenatore. Lo spogliatoio spaccato? Vale fino a un certo punto, l‘esserci sentiti bravi ci ha mentalmente messo nelle condizioni di non lavorare come avremmo dovuto. Ho letto tante cose, gruppo spaccato e che gioca contro il mister: la verità è che forse siamo scarsi, adesso però  tiriamo la linea e ricominciamo. La curva ci ha sostenuto fino alla fine, dobbiamo mettere un punto e ripartire”.




Foto da Umbriatv.com

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