Cremonese, Baroni si presenta: “Per me grande opportunità. Questa è una rosa di qualità”
di Redazione Picenotime
mercoledì 09 ottobre 2019
Nella mattinata odierna è stato ufficialmente presentato Marco Baroni. Ad introdurre il nuovo allenatore della Cremonese, che prende il posto dopo 7 giornate di campionato dell'esonerato Massimo Rastelli c’erano il presidente Paolo Rossi e il direttore sportivo Nereo Bonato. “La scelta di esonerare Rastelli – ha commentato Rossi nel dare il benvenuto al tecnico fiorentino – è stata sofferta, ma ben ponderata”. Bonato, dopo aver ringraziato Rastelli, con il quale la Cremonese ha condiviso 11 mesi di percorso, ha osservato: “Una decisione razionale che va oltre i risultati e le prestazioni e che è stata determinata dalla capacità di leggere situazioni. Anche quest’ultima va valutata come un fattore di crescita. Baroni, per qualità ed esperienza, è il tecnico adatto alle nostre ambizioni e a quelle della piazza: ha le giuste motivazioni per affrontare il difficile percorso che ci attende. Ma qui abbiamo mezzi, strutture e forza per raggiungere i nostri obiettivi, restando uniti”.
Il nuovo tecnico ha ringraziato la proprietà e la società per la chiamata, commentando: “Per me è una grande opportunità. Ritornando a Cremona ho ritrovato una realtà solida, organizzata che ha saputo costruire qualcosa di importante come questo meraviglioso centro sportivo - ha dichiarato Baroni, come riporta il sito ufficiale della Cremonese -. La Serie B la conosco bene, in questa categoria ho maturato esperienze fondamentali e sono sempre riuscito a migliorare, stagione dopo stagione. Personalmente non sono l’uomo dei proclami: al dire preferisco il fare. E noi dovremo fare, lavorare insieme con umiltà e sacrificio per guardare in alto. Questa è una rosa di qualità, ma di per sé non basta ad ottenere risultati. Il lasciapassare per quelli è la mentalità di squadra abbinata ad una filosofia di gioco che costruiremo step by step”. Sul modulo, Baroni ha detto: “E’ un organico costruito per il 3-5-2, ma ci sono giocatori che per attitudine possono consentire un cambio di sistema. Ma l’ultima parola spetta al campo. E’ li dove si costruisce tutto con determinazione e voglia”.
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