Parma, Maresca è il nuovo allenatore: “Non amo parlare di moduli ma ragionare di spazi e posizioni”
di Redazione Picenotime
venerdì 28 maggio 2021
Enzo Maresca torna ufficialmente in Italia. Il 41enne tecnico campano è il nuovo allenatore del Parma in vista del campionato di Serie B 2021/2022. Nel torneo cadetto 2017/208 l'ex centrocampista della Juventus aveva guidato l'Ascoli in coppia con Fulvio Fiorin, dando le dimissioni il 21 Novembre 2017 dopo aver raccolto 13 punti in 15 partite. Da quel momento ha avuto esperienze all'estero come collaboratore tecnico del Sivigilia, come vice allenatore del West Ham e nella stagione appena conclusa come allenatore dell'Under 23 del Manchester City.
"Questo è un club prestigioso, che ha fatto la storia del nostro calcio, da calciatore ho avuto modo di giocare su questo campo e c’era un livello altissimo di giocatori. Uno degli input che mi ha spinto qui è il desiderio di ricreare quell’entusiasmo che ho visto qui a Parma, in questo stadio - ha dichiarato Maresca in conferenza stampa affiancato dal presidente gialloblù Kyle Krause -. Ci sono entusiasmo e voglia di fare bene, l’ho avvertito da tutti i componenti della società. Ho delle idee irrinunciabili, princìpi da allenatore come tutti i tecnici. Cercheremo di avere il controllo della gara in tutti i momenti, provando a comandare ed avere l’iniziativa contro qualunque squadra. Non amo parlare di moduli e numeri, amo ragionare su spazi e posizioni; i numeri sono relativi perché in una gara può esserci bisogno di un modulo e in quella dopo no. Quando ci sono annate come questa appena passata credo sia giusto resettare, di buono credo ci possa essere magari poco, può succedere un annata non positiva, dobbiamo ripartire e capire cosa non ha funzionato; nei prossimi giorni avremo modo di riorganizzare la rosa. Al Manchester City è stata una bellissima esperienza, costruttiva, ne ho fatto tesoro ma appartiene al passato. Ho avuto modo di imparare tanto stando vicino a quello che considero il numero uno al mondo come Guardiola, ho avuto la possibilità di parlarci durante tutto l’anno, anche dell’esperienza che avrò qui al Parma. Quella esperienza mi ha insegnato tanto. Se non c’è senso di appartenenza fai sempre fatica, nel mio modo di gestire la squadra prevale l’aspetto caratteriale più di quello tattico, per me è fondamentale avere senso di appartenenza. Se ho accettato Parma è perché so che bisogna vincere, questo mi ha spinto ad essere qui e non il contrario. In qualsiasi lavoro c’è bisogno di un processo, l’obiettivo è portare il club, la città e i tifosi dove meritano di stare. C’è un processo da seguire: in Inghilterra c’è come allenatore Marcelo Bielsa che è considerato uno dei migliori al mondo, ma al Leeds ha vinto al secondo anno il campionato, va seguito un processo, ma senza nascondersi perchè come detto vogliamo riportare il Parma dove merita di stare. Con qualche giocatore nuovo che arriva solo se è contento di arrivare, modificando quella che è la rosa credo che ci possano essere gli ingredienti per tornare ad avere entusiasmo. Proveremo in ogni gara a dire la nostra. Non ho avuto modo di parlare ora con qualcuno, conosco qualcuno dagli anni precedenti, è importante iniziare un nuovo processo sia a livello di squadra che di singoli. Abbiamo parlato di diversi argomenti, per i profili di cui abbiamo bisogno scouting e direttore faranno di tutto per assicurare i giocatori adatti all’allenatore. Non esistono campionati facili, non ho mai sentito dire un allenatore che un campionato non è difficile, per me sono tutti belli e difficili. Ci sono diverse componenti che bisogna avere per fare sì che funzioni una squadra: puoi avere buoni difensori, ma senza attaccanti fai poco, ci vuole equilibrio nella rosa. Parma deve diventare un posto dove la gente deve avere voglia di venire, non possiamo fare noi dei favori: uno deve venire qui perché sente che questo è un grande club: ci deve essere l’arroganza giusta, per così dire, di far venire chi ha voglia di essere uno di noi, per darci una mano a riportare questa squadra dove merita. Ho fatto tre anni in Inghilterra, due da assistente di Pellegrini e uno in Under 23 dove ho potuto lavorare comunque con la prima squadra quotidianamente, ho avuto modo di conoscere una cultura del calcio diversa. Credo sia giusto parlare del Parma e non di altri club, Parma può rappresentare una sfida difficile ma la nostra professione è fatta di sfide belle, che ti danno passione. Sono stato così anche da calciatore, per me non c’era un motivo per non accettare una sfida intrigante per una società gloriosa. Una squadra che prova a giocare ha più chance di vincere le gare, è un pensiero mio, nella mia idea c’è un pensiero propositivo più che conservativo. Lo staff è praticamente già fatto, c’è un processo che riguarda ancora qualche pedina, voglio portare qua gente che mi dia una mano a fare le cose come vanno fatte, per avere risultati”.
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Commenti
caste300
sabato 29 maggio 2021
MA PER CARITA'....
ASCOLI NEL CUORE
mercoledì 02 giugno 2021
Come mai il Parma abbia scelto costui....con noi ha fallito e finora all'estero ha allenato seconde squadre mai la prima squadra. Scelta cervellotica
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