“Asculum dei Picentes”, Zucchetti canta l'amore per la sua città

di Redazione Picenotime

domenica 17 novembre 2013

Sta riscuotendo consensi ed apprezzamenti “Asculum dei Picentes”, ultimo singolo di Claudio Zucchetti che lancia nella maniera migliore l'omonimo album che uscirà il prossimo Dicembre.

Il 42enne cantautore ascolano ha sempre esternato nei suoi lavori l'amore viscerale per la propria terra e per le sue radici e con questo nuovo disco ha voluto ribadire, come ha dichiarato in esclusiva a Picenotime.it, il senso di appartenenza ad un territorio che vive sì un momento difficile ma che ha
un'immensa dote di valori alle spalle difficile da archiviare e dimenticare.

Claudio, come è nata l'idea del nuovo album?

Dopo l’esperienza positiva vissuta con Ascoli 2008, avevo voglia di riprovarci. Così, dopo aver ristrutturato nel 2011 il mio piccolo studio di registrazione, ho iniziato a dedicarmi all’ideazione ed alla produzione di nuove canzoni che mettessero la mia città e la mia vita al centro. Arrivato all’inizio del 2013 mi mancava però un pezzo diverso. Qualcosa che potesse risultare unico, che potesse aiutare a dare un impronta al progetto. Da questa ricerca è nata "Asculum dei Picentes", una canzone sicuramente fuori dal comune ma che credo alla fine abbia centrato il senso di ciò che intendevo esprimere con musica e testo. Volevo un pezzo tosto che potesse entrare nel cuore dei piceni. Che raccontasse una storia importante con riferimenti storici concreti su Ascoli ed il suo territorio così importante. L’album nel suo insieme mi soddisfa. Di solito sono sempre parzialmente scontento al termine di un lavoro, questa volta invece riascolto i brani e mi diverto. Devo dire che è stato particolarmente difficile scrivere i testi dei tre brani in dialetto ascolano. Bisogna conoscere benissimo il dialetto e le sue sfumature musical. Ho dovuto studiare molto. Un brano del disco si intitola “Ciente zocca de liva” e racconta una tipica giornata in cui si decide di fare le olive all’ascolana in casa. Per fare le olive fritte bisogna avere uno scrupolo maniacale. Io ho cercato di raccontarlo in modo divertente in una canzone. E’ stato fantastico!

Cosa propone di nuovo il tuo disco a livello musicale e di sonorità?

La produzione di "Asculum dei Picentes" ha richiesto molta ricerca nei suoni e negli arrangiamenti perché non è facile mettere insieme tante esperienze musicali diverse e renderle ascoltabili in una unica track list. In modo particolare è stato bello e faticoso arrangiare proprio il singolo "Asculum dei Picentes" perché c’è molta orchestra sinfonica dentro e “quella” devi farla davvero suonare bene per trasmettere l’emozione che hai in mente anche agli ascoltatori. In effetti il pezzo ce l’avevo in mente da almeno dieci anni ma ho voluto metterlo in produzione solo quando ho avuto consapevolezza di avere abbastanza esperienza per poterlo far rendere al meglio. Spero di esserci riuscito.

Quanto è importante ribadire l'appartenza al territorio in questo momento difficile per tanti motivi?
 
Con me sfondi una porta aperta! Io ho avuto la fortuna di lavorare per molti anni nella produzione musicale e quasi mai l’ho fatto ad Ascoli. Ma sempre, ovunque mi trovassi, ho esternato con forza la mia appartenenza a questa città. Sono fiero di essere ascolano. Conosco la storia di Ascoli e degli ascolani e per questo difendo la mia città e la mia gente in ogni occasione. Gli ascolani spesso sono inconsapevoli di quanta storia, di quanta cultura sia passata di qui. “Ce seme capate lu puoste megghie de lu munne” e perciò, come dice Asculum: “Difenderemo l’onore dei Piceni e la Città”.

Quanto lavoro c'è stato dietro e chi ha collaborato con te?

Sai che io scrivo ed arrangio in solitudine. Sono un polistrumentista e sono stato abituato da sempre a lavorare da solo. Anche per questo disco la produzione musicale è in assolo dunque. Il mastering è stato affidato a Pietro Caramelli presso il Nautilus Mastering di Milano con cui collaboro ormai da decenni. Mi piacerebbe tanto un giorno poter aprire a qualche collaborazione cittadina. Chissà! Per la produzione del video di "Asculum dei Picentes" ho scelto di lavorare con dei ragazzi ascolani magnifici: Riccardo Speca, Daniele Troiani e Stefano Valori. Ho scelto loro innanzitutto perché sono musicisti ed amanti della musica e poi perché sono giovani e pieni di entusiasmo. Quando ho presentato loro il progetto di Asculum credo si siano un po’ spaventati. Le mie idee assomigliavano molto a quelle di un film storico e allora avranno pensato: come lo realizziamo ad Ascoli un clip con queste caratteristiche? Alla fine il risultato lo avete visto tutti. Credo che il film sia davvero bello. Una bella fotografia , un buon montaggio. Un lavoro che ha reso reale l’idea che avevo in mente. Per scrivere e registrare il disco ho impiegato un paio di anni con molte pause tra un missaggio e l’altro, per il video ci abbiamo messo alcuni mesi. Per il video credo sia stato difficile soprattutto mantenere così a lungo la giusta concentrazione. Una bella esperienza. Il disco uscirà a Dicembre e forse vedrete anche qualche altra sorpresa nel frattempo.

Dove avete girato il video e come lo avete realizzato?

Il video è stato girato ad Ascoli e nei dintorni. Gli esterni sono stati ripresi presso la Fortezza Pia e a Porta Cartara lungo il fiume Castellano. Le scene con i soldati sono state girate invece a Montegallo e gli interni nella sala posa dello studio Menhir. E’ stata molto importante la collaborazione con l’associazione Epica ed Alessandro Lori perché loro mi hanno aiutato ad entrare nella storia con i loro costumi e le armi di epoca romana. Il coinvolgimento di così tante persone ha richiesto una fatica molto grande. Il risultato però mi sembra davvero ottimo. Non finirò mai di ringraziare tutti.

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“Asculum dei Picentes”

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