Ritrovato un murale perduto di Mario Lupo: il video virale che riaccende i riflettori sull’artista sambenedettese
di Redazione Picenotime
lunedì 23 giugno 2025
Sta circolando da alcuni giorni sui social un video che ha destato grande emozione e rinnovato interesse attorno alla figura di Mario Lupo, l’artista sambenedettese scomparso nel 1992, noto per aver lasciato un’impronta profonda nella cultura visiva del territorio adriatico. Il video è stato realizzato dai registi e autori Rovero Impiglia e Giacomo Cagnetti, ed è stato diffuso attraverso il canale social dell’artista e dell’associazione culturale Endeca Agitatore Culturale ETS.
Il filmato documenta con grande sensibilità il ritrovamento di un murale di Lupo che la famiglia dell’artista riteneva perduto, e che invece era custodito da anni in una collezione privata, in forma riservata. Le immagini mostrano l’imponenza e la delicatezza dell’opera, che misura dieci metri di lunghezza per sei di altezza, offrendo un raro scorcio del lavoro dell’artista, celebre per la sua attività di scultore e pittore.
Secondo indiscrezioni, la pubblicazione del video rappresenta solo la prima tappa di un più ampio progetto celebrativo del centenario dalla nascita di Mario Lupo, che ricorrerà nel 2026.
Il progetto, pensato e voluto dalla figlia dell’artista, Maristella Lupo, è promosso da Endeca Agitatore Culturale insieme agli stessi Impiglia e Cagnetti, già noti per lavori di grande qualità. Contattata dalla stampa, la presidente dell’associazione Endeca, Rosalba Rossi, ha preferito non rilasciare ulteriori dettagli in merito, limitandosi a confermare che un documentario e una grande mostra antologica sono in fase di studio.
Restano invece ancora avvolti dal riserbo i piani futuri per il murale appena riscoperto e denominato “Corale Attesa". Secondo quanto emerso, l’associazione Endeca e la famiglia Lupo (previa intesa con il proprietario dell'opera) stanno valutando con i Comuni di San Benedetto del Tronto, Grottammare, Ancona e Giulianova – città legate alla biografia artistica di Mario Lupo – la possibilità di una collocazione pubblica e definitiva dell’opera, che ne consenta la fruizione da parte della collettività.
Sul punto si è espresso pubblicamente tutto il team a lavoro su questo progetto celebrativo, che ha avanzato una proposta suggestiva e concreta: destinare al murale uno spazio dedicato all’interno del progetto di riqualificazione dell’area Ballarin.
In particolare, l’arch. Franco Mercuri, confondatore di Endeca, ha ipotizzato di destinare uno spazio del progetto Ballarin, ancora in divenire, ad una sala espositiva permanente, affacciata sul futuro giardino firmato, insieme a tutto il progetto, dall’architetto Guido Canali, così da far dialogare il linguaggio di Mario Lupo con l’architettura paesaggistica contemporanea.
«San Benedetto del Tronto non dispone attualmente di spazi istituzionali idonei ad accogliere un’opera di tali dimensioni. Il progetto del Ballarin, ancora in divenire, è un’occasione irripetibile per restituire alla città un altro pezzo della sua memoria culturale». È stata elaborata anche una prima suggestiva immagine, con l’intento di stimolare il dibattito pubblico e sollecitare l’amministrazione comunale verso una soluzione condivisa.
Il lavoro di Endeca Agitatore Culturale si inserisce in un solco già tracciato da anni di attività culturale di altissimo livello. L’associazione ha infatti portato a San Benedetto del Tronto alcune tra le mostre più apprezzate degli ultimi anni, tra cui I 58 acquerelli de I Promessi Sposi di Aligi Sassu, la potente esposizione I Disastri della Guerra di Francisco Goya, e la recente mostra Sub Rosa - Il Segreto di Venere firmata da Michelangelo Pistoletto e Mary Zygouri, riscuotendo il plauso di pubblico e critica. Parimenti, Rovero Impiglia e Giacomo Cagnetti non hanno certo bisogno di presentazione essendo autori e registi già ampiamente noti ed apprezzati nel proprio settore per la realizzazione di pubblicità, spot, video corporate, aziendali, documentari e produzioni video attraverso cui amano raccontare storie e trasmettere emozioni sincere.
Con questo team al lavoro sul centenario di Mario Lupo, ormai alle porte, la città si prepara dunque a riscoprire e celebrare uno dei suoi figli più illustri, nella speranza che l’emozione suscitata da questo video non resti un evento isolato, ma diventi il primo passo verso una valorizzazione stabile e condivisa non solo dell’opera di Mario Lupo, ma di tutto il patrimonio artistico locale. Restiamo quindi tutti in “corale attesa” di sviluppi, in merito anche a quest’istanza indirettamente posta all’amministrazione.
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