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Ripatransone, sold out per la “Madama Butterfly”. Grandioso Maestro Pomili

di Redazione Picenotime

lunedì 01 agosto 2016

Applausi a scena aperta e sold out per “Madama Butterfly”, la celeberrima opera di Puccini, rappresentata il 28 luglio, in uno dei teatri all’aperto più suggestivi delle Marche: l’Anfiteatro delle Fonti di Ripatransone. 

Una rappresentazione scenica e musicale di altissimo valore, firmata dal regista Frederik Boni, con la partecipazione di artisti di fama internazionale come il soprano brasiliano Andrea Ferreira (Cio Cio San - Madama Butterfly) e il tenore Cristiano Langaro (Pinkerton), il mezzosoprano Sunghee Shin (Suzuki) e il baritono Pierluigi Dilengite (Sharpless). Nei ruoli di fianco, Violetta Svatnykh (Kate Pinkerton), Andrea Chiarini (Goro), Luca Giorgini (il principe Yamadori), Paolo Porfiri (lo zio Bonzo) e ancora Rita Dessì, Mary Tomassini, Tomie Kano.

L’opera che da sempre emoziona gli spettatori di tutto il mondo, è stata resa ancora più eccelsa dal Coro Lirico (formato da elementi provenienti da istituzioni musicali prestigiose) e l’American International Orchestra i cui musicisti, in tournée in Italia, sono tornati ad essere diretti dal grandioso maestro Roberto Pomili. Un pubblico delle grandi occasioni è rimasto rapito dal coro in processione coi ceri accesi, simbolo di una speranza che non vuole arrendersi e dall’allestimento.

Le emozioni si sono rincorse con un ritmo incalzante, sin dal primo ingresso della “Madama Butterfly” su quella collina di Nagasaki, ricostruita a monte della gradinata semicircolare del teatro, che ha esaltato la bellezza architettonica e naturale del luogo richiamando le campagne e i monti verdi del Giappone .

Interminabili i minuti di applausi, alla fine, per il direttore d’orchestra e i protagonisti la cui bravura è emersa anche per il merito dell’arte vocale di Sunghee Shin (Suzuki) e il baritono Pierluigi Dilengite (Sharpless).

Il successo per Madama Butterfly, conferma l’attualità di questa tragedia. Il dolore senza tempo della giovane geisha conquista e ammalia ancora, commuove lo spettatore e lo fa sognare accompagnandolo, tra luci e ombre, attraverso le arie più famose e struggenti dell’opera pucciniana fino all’estremo sacrificio.

“Madame Butterfly anche se ha solo quindici anni è già una vera donna matura, che racchiude in sé emozioni vere e intime, legata alla piccole cose, accetta la sua condizione ma è sempre determinata, non dà per vinta nulla e infine decide essa stessa il suo tragico destino. Questo ultimo atto vuole essere la testimonianza che l’intera cultura giapponese corrotta dalle influenze americane non può convivere pacificamente e va in crisi. Butterfly simboleggia e incarna il destino tragico di tutte quelle donne che si sono prestate o si presteranno a questa vita”.




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