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Al Salone del Libro di Torino la candidatura Unesco dei Teatri storici delle Marche

di Redazione Picenotime

domenica 21 maggio 2023

“Siamo arrivati a una fase determinante del progetto di candidatura Unesco dei teatri storici delle Marche. È per noi un grande orgoglio, ma è anche una grande opportunità per la nostra regione e per tutto il sistema Italia dal punto di vista culturale”. Lo ha affermato il presidente della Regione Francesco Acquaroli, collegato con Lingotto Fiere per la presentazione della candidatura nell’ambito del Salone internazionale del libro di Torino. Anche lo scenografo Dante Ferretti, che farà parte del Comitato d’onore e trattenuto a Roma dai produttori americani per un prossimo film, ha voluto inviare il proprio saluto di incoraggiamento. A margine dell’evento, l’attore Roberto Ciufoli, intervenuto per la presentazione del Festival Storie (la rete dei piccoli borghi) ha avuto parole di apprezzamento per i teatri marchigiani. “Le Marche vantano un gran numero di teatri tra i più belli d’Italia, sia dal punto di vista architettonico che per la cura degli spazi, rimanendo un centro di attrazione importante per le rispettive comunità”. La candidatura Unesco nasce dalla constatazione che quelli storici costituiscono un insieme unico in relazione al contesto territoriale e per la sinergia con i centri storici. “Un’opportunità che va valorizzata, per essere sempre più attrattivi – ha sottolineato Acquaroli -. Un ringraziamento voglio rivolgerlo al maestro Ferretti che ci aiuta a far emergere la forza di questi luoghi e il grande patrimonio che la nostra regione può esprimere sotto questo punto di vista. Ora siamo arrivati a una fase che per noi è determinante e che porterà a iniziare una grande avventura, alla riscoperta di questi spazi straordinari, che hanno visto crescere personalità musicali importanti a cui questi stessi luoghi sono legati”.

La candidatura Unesco, ha ribadito l’assessore alla Cultura Chiara Biondi, “parte dalla comunità per il forte sentire dei teatri come luoghi della cultura e della collettività. Le Marche sono uniche sotto questo punto di vista perché hanno un’alta concentrazione di teatri sul territorio rispetto anche al numero di abitanti. Un dato significativo e noto non solo in Italia”. Un sostegno “forte”, ha ricordato l’assessore, “lo riceviamo anche dal ministero della Cultura che per noi è un partener fondamentale perché è un percorso che portiamo avanti assieme. La loro esperienze e professionalità ci supportano al raggiungimento di questo obiettivo”.

Maria Assunta Peci (segretariato generale del ministero della Cultura), in video collegamento, ha detto che quella dei teatri marchigiani “è una candidatura dello Stato italiano”, in quanto, quella marchigiana, “è un’offerta culturale meravigliosa, legata a un turismo sostenibile”. Tiziana Maffei (direttrice della Reggia di Caserta e componente dell’Osservatorio culturale della Regione Marche) ha aggiunto che i teatri marchigiani conservano “una visione di socialità. Non sono solo spazi pregevoli per la loro dimensione architettonica, ma luoghi vivi in cui la collettività si riconosce”. Daniela Tisi (dirigente regionale Beni e attività culturali) ha evidenziato le caratteristiche di una “candidatura che parte dal basso. Sono tanti i soggetti che collaborano e lavorano a questo complesso lavoro per il raggiungimento di un traguardo ambito e qualificante”.


Oggi ridiamo la vita a Bartolini, ben oltre l’effimera fugacità della fama”. Un Vittorio Sgarbi particolarmente entusiasta ha presentato, alla Fiera del libro di Torino, le celebrazioni per il 60° della morte di Luigi Bartolini. Arista poliedrico, scrittore, poeta e incisore, ha avuto un’intensa attività espositiva, in particolare grafica, nelle città di tutta Italia e nelle manifestazioni più prestigiose. Nato a Cupramontana nel 1892 e morto a Roma nel 1963, è considerato, insieme a Giorgio Morandi e Giuseppe Viviani, tra i maggiori incisori italiani del Novecento. È l’autore del romanzo “Ladri di biciclette”, pubblicato nel 1946 che ha offerto, a Vittorio De Sica, lo spunto iniziale per l’omonimo film del 1948. A cavallo tra il 2023 e il 2024 saranno realizzate iniziative (mostre, convegni e incontri) nei principali luoghi marchigiani legati all’artista (Cupramontana, Macerata, Urbino, Osimo, Camerino), con capofila il Comune di Macerata. Presso lo stand della Regione Marche il sottosegretario di Stato alla Cultura, l’assessore regionale alla Cultura Chiara Biondi, Daniela Tisi (dirigente settore Beni culturali della Regione Marche), hanno presentato le celebrazioni programmate. “Questo anniversario è l’occasione per riscoprire l’artista dimenticato – ha esordito Sgarbi -. Artista di grandi capacità individuali e di grandi verità interiori. Un artista può anche giocare, fingere, prendere in giro. Bartolini era autentico nel modo più profondo della parola. L’arte per lui era un diario, le incisioni erano un racconto dei suoi umori e malumori quotidiani. Aveva il privilegio di stare in una regione perfetta che sono le Marche. Una regione che non ha né la volontà di andare verso il futuro, né quella di essere travolta da un passato. È una regione di persone industriose ma salvate da una falsa modernità”. Sgarbi ha poi evidenziato come Bartolini sia stato “capace di essere avanguardista vicino ai futuristi, senza essere futurista. Sa essere niente altro che sé stesso. Un uomo libero, e l’arte è libertà, capacità di dire quello che si sente nel modo più autentico. Tutto questo sarà la scoperta di Bartolini: un autore che ci assomiglia e dà senso a l’arte che è un’espressione di liberazione dal male, dalla violenza, dal conformismo”. Un bagno di folla ha accompagnato il sottosegretario nella visita che ha poi effettuato lungo lo stand della Regione, incuriosito dai libri proposti al grande pubblico. Ha chiuso il suo intervento con una considerazione, legata ai luoghi delle celebrazioni di Bartolini: “Camerino, Urbino e Macerata hanno musei bellissimi, non frequentati come quelli fiorentini, ma ancora più belli”.


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