Eventi e Cultura

Recanati, luoghi di interesse da vedere e atmosfere leopardiane da vivere

di Redazione Picenotime

Iniziative vecchie e nuove dedicate a Leopardi ; luoghi della cultura che conservano  un ricco patrimonio assolutamente da conoscere

Quando si parla delle Marche il pensiero corre subito a Giacomo Leopardi e a Recanati. Ogni viuzza, ogni spazio del piccolo borgo parla a viva voce del poeta. Un percorso attraverso i luoghi che sono stati fonte di ispirazione per gli idilli più belli da lui composti potrebbe iniziare dalla "piazzuola in frotta" de "Il sabato del villaggio", su cui si affaccia il settecentesco Palazzo Leopardi, sua casa natale, che custodisce la preziosa Biblioteca contenente oltre 20.000 volumi raccolti dal padre Monaldo.

Tanti sono gli eventi  relativi ai luoghi  leopardiani riportati da Marchenews24.it nell'apposita sezione del giornale.


Il nuovo itinerario di visita di Casa Leopardi, "Ove Abitai Fanciullo", consente ai visitatori l’accesso ad una serie di ambienti privati mai aperti al pubblico prima della scorsa primavera: saloni di rappresentanza del Palazzo, galleria dove sono esposte le collezioni d’arte, giardino che ispirò gli immortali versi de Le ricordanze, salottino dove i fratelli Leopardi si intrattenevano e alla camera privata di Giacomo Leopardi. Casa Leopardi può essere visitata nelle giornate dal martedì al venerdì solo su prenotazione e sabato e domenica dalle 10 alle 17 con orario continuato.

Sulla piazza del "Il Sabato del villaggio" si trovano anche la Chiesa di Santa Maria di Montemorello, che conserva il fonte battesimale, e La casa di Teresa Fattorini, “Silvia” nel celebre canto. L’edificio, restaurato e aperto al pubblico nel 2017, fu fatto costruire da Monaldo nel 1796 ed é composto da alcune piccole stanze arredate con mobilio e suppellettili d’epoca, tutti provenienti dal palazzo. Normalmente é visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 17.30 ma, in tempo di Covid, purtroppo, i percorsi non sono disponibili.


Poco distante dal Palazzo Leopardi si erge il “Colle dell’Infinito”, che "sempre caro fu" al poeta, la sommità del Monte Tabor che ispirò l'omonima poesia composta dal poeta a 21 anni.  In quindici versi il poeta descrisse un’esperienza più volte vissuta nel piccolo orto del monastero medievale di Santo Stefano a Recanati, in cima ad un colle a pochi passi da casa, intitolato dal 1837, anno della sua morte, Colle dell’Infinito. Il monastero allora era abbandonato e Leopardi vi trovava pace e solitudine, ma soprattutto una vista a perdita d’occhio, al di là delle piante che cingevano l’orto, capace di evocare in lui il pensiero e la sensazione dell’infinito. Nel 2019, bicentenario de L’Infinito, l’orto è stato riaperto al pubblico dal FAI dopo un lungo lavoro di restauro. Restituito oggi al suo semplice decoro, è oggi un giardino punteggiato di alberi e ortaggi, fiori e frutti, quieto e silenzioso, da cui ancora si gode, aldilà di un muro, una vista eccezionale che spazia sulle dolci colline marchigiane fino al mare e ai monti. E’ un luogo capace di evocare, oggi come allora, il pensiero dell’infinito. Lo si può visitare dal martedì a domenica dalle 9 alle 17.


L’Orto si raggiunge dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani, che, istituito nel primo centenario della morte del poeta, contribuisce alla pianificazione di numerose iniziative legate alla vita e alle opere di Giacomo Leopardi. Seminari, celebrazioni, convegni e incontri sono infatti lo strumento che il CNSL utilizza per adempiere al proprio compito di diffondere la conoscenza del poeta recanatese non solo tra gli studiosi ma anche tra i numerosi appassionati. Il 29 giugno di ogni anno si tengono, ad esempio, i festeggiamenti per la celebrazione della nascita del poeta, che prevedono varie attività, tra cui una conferenza con la prolusione a cura di un celebre studioso della materia leopardiana, uno spettacolo teatrale ispirato alle opere leopardiane e la consegna del prestigioso Premio “Giacomo Leopardi” a un illustre esponente della cultura internazionale.

 

A Recanati meritano una visita anche il chiostro interno della chiesa di S. Agostino, con la torre resa celebre dalla poesia “Il passero solitario”; la duecentesca Torre del Borgo, da cui "viene il vento recando il suon dell'ora" e  il Palazzo Antici-Mattei che era la casa di Adelaide Antici Mattei la madre di Giacomo Leopardi.

I Musei

Recanati vanta anche un ingente patrimonio culturale, racchiuso nei suoi musei, Dal 1998 Villa Colloredo Mels è la sede del Museo Civico che é articolato in quattro sezioni (archeologica;  medievale; rinascimentale e quella dedicata al Seicento e al Settecento) e si sviluppa su tre piani :al piano nobile si trova una sezione dedicata a Giacomo Leopardi. Da gennaio a marzo 2020 é stato tappa del Gran Cultura Tour, il viaggio alla scoperta del patrimonio culturale conservato nei musei, negli archivi e nelle biblioteche della regione organizzato dall'Assessorato alla Cultura della Regione Marche, in collaborazione con la Fondazione Marche Cultura e il MAB Marche con l'obiettivo di stimolare l’interazione tra passato e presente, aprendo, in prospettiva, un varco verso il futuro.

Le antiche cantine di Villa Colrado Mells ospitano il Museo dell’Emigrazione Marchigiana: inaugurato nel 2013, é un museo interattivo e multimediale dedicato ai marchigiani che, tra l'800 e il 900, avevano abbandonato la propria terra di origine. All'interno del Teatro Persiani, é visitabile il Museo dedicato a Beniamino Gigli, il grande tenore che a Recanati ebbe i natali. A maggio 2020 a Villa Colorado Mells e al Museo dell'Emigrazione Marchigiana ha fatto tappa il Gran Tour dei Musei. Viaggi virtuali e contenuti multimediali sul tema “Musei per l’uguaglianza: diversità e inclusione’”

I Musei, ai quali si può accedere con un biglietto unico, sono aperti da martedì a domenica aperto nei seguenti orari: 10-13 e 15-18, con ingressi ogni 30 minuti. L’ingresso al museo è contingentato e non potrà superare le 20 presenze ogni ora (con ingressi di 10 persone ogni 30 minuti), la durata massima della visita è di un'ora. Obbligatorio l'ingresso con mascherina con temperatura corporea inferiore a 37,5 gradi.

 

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