“La torre d'avorio”, Zingaretti magistrale al Ventidio Basso

di Redazione Picenotime

sabato 15 febbraio 2014

“La torre d'avorio”, Teatro Ventidio Basso Ascoli Piceno, 12 e 13 Febbraio 2014.

Berlino, 1946. La scena si svolge interamente nell’ufficio del maggiore americano Steve Arnold (interpretato da Luca Zingaretti). Assieme a lui vediamo, durante gli interrogatori, l’assistente Emmi Straube (Caterina Gramaglia) e il tenente David Wills (Paolo Briguglia). Gli interrogatori mirano a indagare chi durante la guerra ha appoggiato il regime nazista.

Protagonista di questi interrogatori è Wilhelm Furtwängler, il più grande direttore d’orchestra dei suoi tempi. Scrive Masolino d’Amico: "Furtwängler, universalmente acclamato accanto a Toscanini come il maggiore direttore d’orchestra della prima metà del secolo, non era stato nazista, e anzi non aveva nascosto di detestare le politiche del Terzo Reich. Ma nel buio periodo dell’esodo di molti illustri intellettuali che avevano preferito trasferirsi all’estero piuttosto che continuare a lavorare in condizioni opprimenti, era rimasto in patria, e aveva svolto la sua attività in condizioni privilegiate. Aveva scelto, in tempi durissimi, di tenere accesa la fiaccola dell’arte e della cultura, convinto che questa non abbia connotazione politica. Ma ecco ora che i vincitori vogliono vederci chiaro".

Le prove di Tamara Sachs (Francesca Ciocchetti), ma non sono quelle, scagionano Wilhelm da ogni accusa. Eppure il maggiore americano lo aggredisce, lo insulta e a tratti lo umilia con fatti anche privati che non hanno alcuna connessione con l’inchiesta. La vera domanda è: perché? Purtroppo una risposta il testo non ce la offre, ognuno di noi può supporre una risposta che però non sarà mai la verità. “Cos’è la verità?” – Grida Tamara al maggiore Steve Arnold. Il testo ci pone di fronte a tante domande ma non altrettante risposte. Il sergente Arnold detesta la musica classica, come possiamo notare sin dalle prime scene, ma l’accanimento contro la personalità del direttore d’orchestra risulta quasi grottesca. Wilhelm di contrappunto mantiene sempre un atteggiamento signorile nella risposta. Come se di fronte a un pugno si rispondesse con un fiore. Massimo de Francovich, nei panni di Wilhelm, commuove per la bravura e per la delicatezza del personaggio. Wilhelm non aderisce al partito né simpatizza per esso. Sceglie di rimanere nella sua nazione per continuare la sua Arte. Crede che l’Arte in qualche modo possa donarci un mondo più bello e libero. Ed è proprio a quel sergente così rozzo e ignorante che rivolge la domanda: “Se pensa che la realtà materiale sia l’unica realtà, non le rimarranno che incubi.” E poi aggiunge: “Lei che mondo vuole?”. E questa è una domanda che, forse, dovremmo porci un po’ tutti.

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LUCA ZINGARETTI SUL PALCO

LUCA ZINGARETTI SUL PALCO