Marche e giochi: storia e caratteristiche delle carte piacentine

di Redazione Picenotime

mercoledì 07 giugno 2023

Quali sono i giochi di carte più gettonati nelle Marche? Come noto, molte regioni d’Italia possiedono dei mazzi caratteristici con i quali è possibile dar vita a giochi diversi, ma le Marche rappresentano un’eccezione sotto questo punto di vista, in quanto dalle parti di Ancona e dintorni sono curiosamente le carte piacentine ad essere maggiormente utilizzate. Il motivo è presto detto: una volta i territori dello Stato Pontificio erano confinanti proprio con i ducati emiliani.

Le carte da gioco più diffuse nelle Marche

Un mazzo da 40 carte con figure a 2 teste e divisione orizzontale. Nelle Marche si gioca con dei mazzi che ricordano molto sia quelli regionali italiani sia quelli francesi. Le carte piacentine si distinguono per l’essere particolarmente curate nello stile, con tanto di bordatura interna. Oggi questo mazzo non viene impiegato solo in Emilia o nelle Marche, ma anche in Lombardia, Toscana, Umbria e Lazio. Numerose sono le similitudini con i più antichi mazzi spagnoli, dai quali sono derivati infatti quelli italiani: le figure sono rappresentate in posizione eretta, compresi i re che in molti altri casi vengono disegnati direttamente sul trono. L’asso di denari si presenta come un’aquila coronata nota come “Polla”. Nel tempo, comunque, alcuni dettagli sono andati persi: i gambi dei bastoni sono rivolti in una direzione diversa rispetto al passato e il 4 di denari non contiene più lo stemma di Piacenza. Le carte piacentine misurano 50×94 mm e la loro produzione ha coinvolto molti dei più importanti stampatori italiani, compreso Ferdinando Gumppemberg, che all’alba dell’800 si occupò anche dei principali disegni. Oggi le carte da gioco vengono viste persino come soggetto artistico e la loro considerazione mediatica è cambiata. Per i semplici giocatori, però, rimangono soltanto degli oggetti di intrattenimento o al limite da collezione.

I giochi di carte più popolari nelle Marche

Le carte piacentine permettono di dar vita a molteplici giochi. Alcuni di questi sono chiaramente tra i più comuni in Italia e non hanno certo bisogno di presentazioni: si pensi al Solitario, al Rubamazzo, al Sette e Mezzo, alla Scopa o alla Briscola, senza dimenticare i giochi per bambini come L’assassino. Più curioso è invece l’Aulette, che dilettava un tempo anche i soldati francesi. Nel gioco ci si avvale di un linguaggio visivo per comunicare segretamente con i propri compagni di squadra; qualcosa di analogo si verifica anche nel Dubito, dove il bluff è all’ordine del giorno. Nell’Aulette è richiesto di ottenere il punteggio più alto, mentre nel Dubito vince chi si sbarazza per primo di tutte le proprie carte. Al contrario, nella Cava Camicia si deve cercare di entrare in possesso di tutte le carte a disposizione, lasciando gli altri partecipanti “solo con la camicia”. Si tratta di attrazioni ancora diffuse ai giorni nostri, sebbene non raggiungano la popolarità di giochi marchigiani storici come Cispa, Bestia o Petrangola, ai quali si aggiunge Trucco, nato in Sudamerica. Anche grazie all’avvento di Internet, ormai molti giochi di carte vengono considerati "mainstream", come nel caso di Poker e Blackjack, che in rete si accompagnano comunque a scopa e scopone. Se c’è chi preferisce giocare a Blackjack online gratis, però, sono in tanti a volersi ritrovare ancora dal vivo per divertirsi con i giochi di una volta. Ecco perché le carte piacentine assumono quindi un’importanza folkloristica non indifferente, persino in regioni come le Marche, dove vengono utilizzate quasi per caso.