Musei Sistini del Piceno, si consolida rapporto di collaborazione con il neo sottosegretario alla Cultura Sgarbi
di Redazione Picenotime
sabato 12 novembre 2022
Vittorio Sgarbi, Musei Sistini ed un territorio - l’entroterra piceno, ricco di storia, arte e cultura - da valorizzare, strizzando l’occhio all’ambiente con particolare attenzione alla conservazione del patrimonio: ha avuto un seguito il convegno tenutosi domenica scorsa, 6 novembre a Comunanza, sulle figure di Simone De Magistris, autore dell’opera scultorea di recente restauro, e Giuseppe Ghezzi.
Il rapporto di collaborazione tra i Musei Sistini del Piceno e Sgarbi si è consolidato nel tempo. In più occasioni il neo sottosegretario di Stato alla Cultura ha seguito con sincero interesse, partecipato ed animato eventi promossi dall’ente diretto da Paola Di Girolami.
E’ stata quest’ultima ad invitarlo a Comunanza, per l’evento. E non è rimasta con le mani in mano quando il noto storico dell’arte le ha chiesto di organizzare un incontro, da lì a due ore, con i sindaci dei comuni che fanno parte della rete museale diocesana e gli imprenditori, per raccogliere suggerimenti e capire difficoltà ed esigenze, da portare sui tavoli del Parlamento,.
«Mi ha colto alla sprovvista, ma ci siamo subito attivati anche con l’aiuto del sindaco di Comunanza Alvaro Cesaroni. All’appello hanno risposto quasi tutti i primi cittadini, ben contenti di cogliere una tale opportunità. Si sono radunati da Ripatransone a Montalto, da Rotella a Grottammare, da Matelica a Cupa Marittima. Ciascun sindaco è venuto accompagnato da imprenditori. Eravamo quasi 30 a Grottammare, dove si è svolta “la cena-riunione”. Vittorio Sgarbi – ha detto la direttrice dei Musei Sistini Paolo Di Girolami – si messo completamente a disposizione dei sindaci, invitandoli a chiamarlo per risolvere criticità, ovviamente legate al suo mandato parlamentare».
Tanti i discorsi intavolati da operatori commerciali, primi cittadini e sottosegretario. Cesaroni ha puntato sull’importanza di creare una sinergia concreta tra le attrattive offerte dalle zone montane e da quelle costiere, così diverse tra loro e quindi perfettamente capaci di integrarsi.
«Ho poi condiviso con Sgarbi, molto attento al tema ambientale, la contrarietà di realizzare pannelli fotovoltaici “a terra” – ha aggiunto Cesaroni - sarebbero una ferita per le nostre montagne. Sì, invece, a posizionarli sui tetti degli edifici ed al posto di “fiori e aiuole sull’autostrada”, per dirla con il sottosegretario. Ho poi sollevato l’argomento Valdaso. Sta per partire il secondo stralcio dei lavori. Ma non basta. La riqualificazione deve arrivare fino a Pedaso: l’arteria è una cerniera che unisce le province di Ascoli e Fermo».
Daniel Matricardi, sindaco di Montalto, ha manifestato anche a nome di diversi colleghi l’apprezzamento per l’impegno di Sgarbi di volersi fare portavoce delle necessità delle zone colpite dal sisma del 2016: «Abbiamo avuto diverse occasioni di collaborazione ed ha sempre manifestato interesse per i nostri piccoli e preziosi borghi».
Alessio Piersimoni, sindaco di Cupra Marittima ha espresso preoccupazione per le mura di cinta del suo borgo marittimo, compromesse al punto di necessitare di un tempestivo intervento di restauro, che fino a questo momento non è stato mai possibile. Sgarbi – sollecitato da questa necessità – non si è tirato indietro ad un sopralluogo notturno. Infatti, terminata cena, Sottosegretario, sindaco Piersimoni e Paola Di Girolami si sono diretti al paese alto di Cupra Marittima, dove Sgarbi si è potuto rendere personalmente conto del conservativo delle mura di cinta. Nella circostanza è stato anche visitato il museo archeologico, del quale lo storico dell’arte ha apprezzato – soffermandosi con molta attenzione - su ogni singolo pezzo.
Da lì, la piccola delegazione si è spostata al Ninfeo, dove Sgarbi ha ammirato l’affresco dell’ippocampo e gli splendidi mosaici, per terminare al Foro romano, lasciandosi “catturare” dagli archi e dal podio. Poi, di fronte alla casa colonica che si erge al di sopra podio, il sindaco Piersimoni ha chiesto consiglio allo storico dell’arte, se fosse meglio abbatterla oppure restaurarla, strappando a Sgarbi la promessa di una riflessione comune.
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