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Appignano del Tronto, torna la tradizionale Processione dell’anno vecchio per festeggiare la nascita del nuovo

di Redazione Picenotime

martedì 12 dicembre 2023

Ogni fine anno, nei giorni del 30 e 31 dicembre, in un piccolo paese dell’Italia centrale, situato nel sud di quella splendida regione chiamata Marche ed immerso nel paesaggio collinare che dall’Appennino Umbro-Marchigiano scende verso il mare Adriatico, si svolge una delle più suggestive e folcloristiche manifestazioni d’Italia. Il centro storico di Appignano del Tronto diventa infatti teatro della tradizionale "Processione dell’anno vecchio": la tipica manifestazione appignanese che celebra le esequie del defunto anno e festeggia la nascita del nuovo.

Il giorno 30 dicembre è il giorno della Veglia Funebre. Tra spettacoli, degustazioni, scenette, magia e superstizione, delirio e goliardia, l’indomabile dolore ed il calore dei partecipanti si avvolge come in un triste e commosso abbraccio attorno alla sontuosa Camera Ardente. Alle ore 17 Caccia Scaramantica Speciale orienteering per famiglie a cura dell’associazione “Passi nel Bosco”, alle ore 18:30 Apertura Street Food, Apertura Gli Alchimisti, alle ore 21 Spettacolo de “La Deposizione” e apertura spettacoli alle ore 22,  Apertura della Camera Ardente, alle ore 02 Chiusura camera ardente “Estrema unzione al vino cotto.

Il giorno 31 dicembre, con la Processione sacro e profano si fondono in un curioso e goliardico corteo funebre formato da grotteschi personaggi e costumi simboleggianti i mesi dell’anno, i quali, accompagnati dalla banda strombazzante a tutto fiato una buffa arietta funebre, sfilano per le vie del paese portando sbiadite ghirlande e recitando arcaiche litanie. Alle ore 18:30 Apertura Street Food Apertura Gli Alchimisti, ore 22:00 Partenza corteo funebre ingresso S. Pietro, ore 22:00 Apertura della Camera Ardente, ore 23:40 Battaglia Marduk-Timat “Origini Capodanno Babilonese”, ore 00:00 Nascita anno nuovo Lancio dei sacchi, ore 00:30 Funerea “La Festa Allegra”. Le fiaccole della “compagnia Bonamorte” ed i lumini accesi lungo le rue rischiarano il passaggio del “Vescovo” che con una grossa e variopinta mitria in capo e voce stentorea, officia il funerale aspergendo di vino gli astanti. Segue il carro funebre sospinto dall’umano bue e asinello, che avvolto dall’allegria della folla procede a scossoni e sembra sfasciarsi ad ogni sobbalzo. Sul carro, giace la grande bara dell’Anno Vecchio che allo scoccare della mezzanotte verrà data alle fiamme nella piazza principale del paese dove tra fiaschi di vino e spettacoli di fuochi, si accoglierà festosamente la nascita del nuovo anno. Nel grande fuoco tutti i partecipanti butteranno le sventure, le avversità, la malasorte, ovvero tutte le negatività che hanno caratterizzato il vecchio anno, liberando negli animi di ognuno la speranza per un anno migliore. Gli auguri si intrecceranno e si moltiplicheranno nella splendida cornice del centro storico di Appignano del Tronto, mentre del povero defunto, avviluppato dalle fiamme, non resterà che un cumulo di ceneri fumanti. Un goliardico viaggio attraverso le inclinazioni più profonde del comportamento e della morale umana. I simpatici peccatori in visita potranno qui svestirsi degli “abiti del male” e prepararsi per la purificazione. Le scene che si sviluppano lungo il percorso rappresentano in forma allegorica i sette vizi capitali: Avarizia, Accidia, Superbia, Invidia, Lussuria, Ira, Gola. L’itinerario che accompagna i visitatori tra le strette viuzze del paese, in un interminabile e suggestivo percorso, termina con la visita alla Camera Ardente, dove i graditi ospiti potranno assistere allo struggente pianto delle comari, il canto delle antiche litanie ed infine, per la chiusura della Veglia, all’estrema unzione e benedizione a vino cotto. Sarà inoltre qui possibile compiere lo scaramantico “rito dell’oliva”, il cui nocciolo, a simbolo di tutto ciò che di negativo ha caratterizzato il vecchio anno, verrà gettato all’interno della bara del vecchio morente e bruciato con essa alla mezzanotte del 31 dicembre, liberando le speranze per un anno migliore. Nel solenne cammino intrapreso, si svolge un rituale di attesa, un’essenziale “pulizia” che prepara lo spirito per un rinnovato inizio. Questo sacro percorso costituisce l’ultimo atto dedicato all’anima prima del suo ingresso nella Camera Ardente, una tappa cruciale per rendere l’essenza interiore finalmente degna di abbracciare la speranza. In questo contesto, la citazione latina “Omnia munda mundis” si manifesta come una guida spirituale, sottolineando il desiderio di purificazione totale, affinché tutto diventi puro per coloro che cercano la redenzione e la rinascita.

Novità di questa edizione lo Street Food: "Abbiamo deciso di trasformare la cena in un autentico viaggio gastronomico attraverso lo street food locale. Immaginatevi di girare per il paese mentre gustate una vasta selezione di deliziose pietanze, alcune delle quali addirittura a tema processione! Questa iniziativa non solo renderà la cena un’esperienza culinaria unica, ma permetterà anche di esplorare agevolmente il nostro affascinante paese. Non vediamo l’ora di condividere questa esperienza culinaria e di esplorare il paese insieme a voi, mentre gustiamo le prelibatezze locali. Non perderti il sostanzioso PANINO DEL VESCOVO, o la scivolosa LINGUA DELLA VEDOVA. Saranno comunque a disposizione postazioni d’appoggio in piedi e a sedere sotto il gazebo riscaldato." - spiega la Pro Loco di Appignano del Tronto. Altra novità gli Alchimisti che diventano artisti della consolazione, creando cocktail magici per alleviare il dolore della perdita. Durante una serata straordinaria, i partecipanti al corteo sperimentano pozioni rilassanti, mescolate abilmente per dissipare la malinconia. Dietro al bancone, gli alchimisti trasformano ingredienti misteriosi in bevande curative, opere d’arte alchemiche destinate a portare un sorriso anche nei momenti più bui. L’aria è impregnata di fragranze avvolgenti di erbe ed essenze magiche.

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