Eventi e Cultura

Ripatransone: per rassegna "Indipendenti, Ribelli e Mistici" nuovo appuntamento con Grazia Maria Traini e Ludovico Romagni

di Redazione Picenotime

Prosegue con successo la rassegna "Indipendenti, Ribelli e Mistici", ideata da Mara e Mario Vespasiani; dopo aver esplorato la filosofia con Diego Fusaro, il fuoco sacro della creatività con Daniela Musini e le profondità del mito con Viola di Grado, il “laboratorio del pensiero" di Ripatransone si prepara a un nuovo, atteso appuntamento. Mercoledì 13 agosto, alle ore 19,00, si aprirà la sezione dedicata al dialogo tra arte e architettura, con un incontro che promette di toccare il cuore della nostra esperienza del vivere comune. Protagonisti saranno due voci raffinate e complementari, l'archeologa umanista Grazia Maria Traini e il docente universitario di architettura Ludovico Romagni, legati non solo da una profonda affinità intellettuale, ma anche da un vincolo familiare, dettaglio che aggiunge un'ulteriore nota di calore e autenticità a un progetto già unico nel suo genere.

L'incontro si preannuncia come un momento di rara lucidità e di inattesa speranza. Partendo da un'indagine puntuale sul presente delle nostre città, i due relatori non si limiteranno a una diagnosi dei mali che affliggono i nostri spazi urbani - la disarmonia, l'alienazione, la perdita di un centro - bensì opereranno un audace "ribaltamento", dimostrando come proprio da un realismo che non teme di guardare in faccia i problemi possa scaturire la spinta per un "nuovo modello utopico". È qui che emerge la sintonia profonda con il pensiero di Vespasiani: la vera trasformazione non nasce da una fuga idealistica, ma da una coraggiosa immersione nella realtà, trasfigurata però da quella che si potrebbe definire la "terapia della bellezza". L'arte e il pensiero creativo non vengono più visti come un ornamento o una consolazione, ma come gli strumenti più pragmatici per ideare e progettare il nostro futuro.

In questo, l'evento si pone come una critica a una certa modernità che ha riposto una fede cieca nella tecnologia, dimenticando che senza il "potere immaginativo del pensiero creativo degli esseri umani", anche le più “rivoluzionarie tecnologie sono armi spuntate", incapaci di generare vere evoluzioni sociali, politiche e civili. L'importanza e l'unicità della rassegna creata da Vespasiani risiedono proprio in questa instancabile affermazione del primato dell'umano. Il suo studio non è un semplice centro d'arte, ma una "piazza ideale” in cui le diverse arti e discipline (la filosofia, la letteratura, l’architettura, la teologia, l’antropologia, la medicina) convergono per dialogare e costruire insieme una visione del mondo più integrata e armoniosa. In un'epoca di "non-luoghi" e di interazioni virtuali, Vespasiani compie un atto di grande generosità e lungimiranza culturale, offrendo uno spazio fisico, intimo e autentico, dove una comunità di "spiriti affini" può incontrarsi e crescere.

La missione dell’artista, si svela così in tutta la sua ampiezza: non è solo quella di un creatore solitario, ma anche quella di un “urbanista delle ralazioni” che si adopera per migliorare la vita dei cittadini, per nutrire e fortificare lo spirito della comunità. "Indipendenti, Ribelli e Mistici" è difatti un progetto unico in Italia, un "cantiere aperto" in cui si progetta la città del futuro, una città fondata su valori profondi e connessioni umane. L'appuntamento con Grazia Maria Traini e Ludovico Romagni è dunque un capitolo significativo di questo percorso, un momento in cui la riflessione si sposta dall'individuo alla collettività, dalla tela alla polis, dimostrando che l'arte, quando è guidata da una visione così lucida e impegnata, è lo strumento più nobile per costruire un mondo più degno di essere abitato.

Riproduzione riservata

Commenti