Ad Ascoli Piceno arriva ''Furia Queer'': primo Pride nella storia della città promosso da Liberә Tuttә
di Valentina Trenta
giovedì 05 giugno 2025
Sabato 7 Giugno arriva ad Ascoli Piceno arriva il primo Pride nella storia della città “Furia Queer”. Promotori dell'evento il collettivo transfemminista Liberә Tuttә. L'appuntamento è per tutti i partecipanti alle ore 15:30 ai Giardini Pubblici di Corso Vittorio Emanuele, per poi partire in corteo alle ore 16:15. Il percorso si snoderà lungo Corso Vittorio Emanuele e Piazza Arringo, per poi voltare in Piazza Roma e attraversare Piazza del Popolo. Si ripercorrerà quindi via del Trivio fino a raggiungere nuovamente Piazza Roma, punto finale della parata.
“Il Piceno Pride – “Furia Queer” – sarà il primo Pride nella storia di Ascoli Piceno. Un momento topico, carico di emozione e significato, che segna un passo fondamentale: una giornata di rivendicazione identitaria, celebrazione e lotta che nella provincia ascolana ha tardato fin troppo ad arrivare. - affemrano gli organizzatori. La manifestazione nasce dal desiderio e dalla necessità di portare nel cuore del Piceno una voce chiara e fiera che affermi i diritti, la dignità e la complessità delle vite LGBT*QIAP+, e che rimarchi i principi della lotta transfemminista intersezionale."
"Non sarà una semplice parata, - spiegano - ma un atto collettivo di visibilità politica e culturale! Con il primo Piceno Pride rivendichiamo che:
• Ogni femminicidio, lesbicidio e transicidio è un crimine di Stato;
• La riforma della scuola reprime il dissenso, nega le identità che divergono dal binarismo etero-cis normato (cioè quello che prevede come esistenti solo i due generi “maschio” e “femmina”) ed è quindi nemica delle nostre soggettività;
• Siamo contro il riarmo e le guerre coloniali ed estrattiviste dell’Occidente. Sosteniamo la resistenza e il diritto dei popoli oppressi a difendersi;
• Il nostro sostegno è con la lotta del popolo palestinese, contro ogni forma di colonialismo e volontà genocidaria;
• Il decreto sicurezza rappresenta una stretta autoritaria contro chiunque sia consideratə “diversə”, poverə, scomodə o dissidente;
• La nuova proposta di legge sull’affido esclude le famiglie queer, monogenitoriali e non conformi, limitando concretamente la possibilità di sottrarsi a relazioni abusanti, sia per la persona che subisce l’abuso, sia per l3 figli3 coinvolt3;
• La sanità pubblica ci respinge: veniamo medicalizzat3, infantilizzat3, privat3 dell’autonomia decisionale. Ci viene negato l’aborto come donne e persone con capacità gestante;
• Pretendiamo città a misura di tutt3, che ripensino la loro attraversabilità e i loro spazi in ottica intersezionale, così da non riprodurre più esclusioni abiliste o basate su razza, genere e classe.
Vogliamo una società in cui ogni corpo e ogni soggettività sia liberə di esistere, muoversi e vivere senza ostacoli, violenza o discriminazioni.”
Per invitare alla tutela del consenso e dell'immagine Liberә Tuttә focalizza l'attenzione su alcuni punti fondamentali.
“Nell’organizzazione di questo primo Pride, abbiamo scelto di porre particolare attenzione alla tutela del consenso e della sicurezza di chi partecipa.
Chiediamo quindi a fotograf3, giornalist3 e curios3 di attenersi alle seguenti indicazioni:
• Chiedere sempre il CONSENSO prima di fotografare una persona o un gruppo;
• Non fotografare singol3 partecipanti che indossano una targhetta rossa con la scritta “NO FOTO”;
• Preferire inquadrature lontane, da dietro o non identificabili, evitando primi piani o ritratti riconoscibili (QUANDO NON CONSENSUALI).
Questa attenzione nasce dal fatto che non tutt3 l3 partecipanti LGBT*QIAP+ sono “out”, ovvero non hanno reso pubblica la propria identità di genere o orientamento sessuale nel contesto lavorativo, familiare o sociale. Essere out significa potersi esprimere apertamente, ma per molt3 questo può comportare rischi concreti di discriminazione, isolamento o violenza. Per questo è fondamentale non esporre nessunə senza il suo consenso esplicito. Non c’è orgoglio senza rispetto. Il Piceno Pride è comunità che si unisce per rivendicare la libertà e la gioia di essere. Vi aspettiamo!”
Per ogni Pride che si organizza ogni anno, sorge ogni volta la stessa polemica e la stessa domanda: "serve ancora? Ha senso? E' l'eccesso delle vostre manifestazioni che vi porta alla ghettizzazione". Se il Pride esiste ancora, evidentemente ce n'è bisogno. Tratta dell'orgoglio di essere liberamente se stessi e dei diritti non ancora conquistati. Sembrano temi banali a chi non deve misurarsi con le difficoltà che incontra ogni giorno quelli che vengono bistrattati solo perchè gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e intersessuali, e di ogni soggettività con un orientamento sessuale considerato non conforme. Il Pride serve ancora perchè chiede alle persone di porre più attenzione a ciò che li circonda, a smettere di interiorizzare il becero sentimento di “tolleranza”, è nella vita vera che si misura una costruzione sana di società. Rivendicare di non voler essere invisibili è il più sacrosanto dei diritti umani.
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