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Ascoli Piceno, le opere dell'artista Paola Angelini conquistano il 5° Premio Licini by Fainplast. Roberta Faraotti: ''Lavoriamo ad una grande mostra nazionale''

di Redazione Picenotime

L'Anno del Serpente, mostra personale di Paola Angelini, esporrà le realizzazioni che si sono aggiudicate la quinta edizione del Premio Osvaldo Licini by Fainplast. Le opere dell'artista saranno eposte nella caratteristica e suggestiva galleria d'arte moderna e contemporanea Osvaldo Licini a partire da sabato 13 dicembre 2025 fino al 15 marzo 2026. Una decina le realizzazioni che potranno essere ammirate. Ancora una volta il riconoscimento andrà ad acquisire un'importante caratura nazionale grazie alla stretta sinergia trovata tra Fainplast, Comune di Ascoli Piceno e l'Associazione Arte Contemporanea Picena.

''E' una grandissima emozione presentare la quinta edizione del premio Licini che entra negli ambienti dell’arte contemporanea italiana più importante - commenta l'assessore Donatella Ferretti -. La selezione delle opere quest’anno ha visto vincere una donna marchigiana giovane. C'è soddisfazione anche da parte del sindaco che ha visto questo progetto crescere anno dopo anno. Un grazie chiaramente va alla Fainplast e alla dottoressa Faraotti che legano il proprio nome al premio e ad un artista famoso come Licini. L’arte contemporanea va verso la visione di questa città. Un grazie per la perseveranza, l’impegno e la professionalità messe in campo. Solo queste caratteristiche favoriscono la riuscita di un progetto ambizioso come questo''. 

Un supporto fondamentale quello fornito da Roberta Faraotti, in rappresentanza della Fainplast e dell'omonima famiglia: ''In questi 5 anni abbiamo fatto tante cose e dialogato con grandi autori. Il premio è l’occasione per portare la città Ascoli fuori dalle mura. Le opere vengono prodotte in loco. Siamo orgogliosi che la nostra realtà di provincia possa accogliere artisti di fama per consentire loro di esprimersi e creare. L'obiettivo è crescere sempre più e far crescere la città. Grazie all’amministrazione che ci è stata sempre vicina. Come azienda abbiamo sposato questo progetto dall’inizio. Sono strafelice che Paola Angelini sia la vincitrice di quest’anno per tante ragioni. Non vedo l’ora che arrivi sabato per ammirare le opere. ​Adesso stiamo lavorando ad una grande mostra nazionale grazie anche al supporto del professor Papetti. Vogliamo offrire una rassegna di elevata caratura''.


La mostra, che sarà alla Galleria d’arte moderna e contemporanea Osvaldo Licini di Ascoli Piceno dal 13 dicembre 2025 al 15 marzo 2026, nasce da un passaggio biografico decisivo di Paola Angelini: la perdita del padre, figura centrale nella vita e nel percorso dell’artista, presenza costante con cui Angelini si è sempre confrontata sulla pittura. A lui è dedicata l’intera esposizione. Da questa frattura prende forma un anno di trasformazioni profonde, in cui la pittura diventa il luogo per misurarsi con l’assenza e per comprendere il punto di svolta tra un “prima” e un “dopo”. Il titolo riprende Year of the Snake, brano degli Arcade Fire ispirato al calendario cinese, ascoltato dall’artista quasi come un rito quotidiano in studio: un ritmo che accompagna l’attraversamento della soglia, quando il nuovo ridisegna il perimetro dell’esistenza e la pittura cambia direzione, lasciando emergere la domanda su come rinascere dentro la mancanza. Angelini costruisce la mostra come un corpo pittorico stratificato, fatto di scialuppe di salvataggio più che di approdi definitivi. Non cerca la semplificazione, ma accumula elementi, segni e immagini che ritornano come ritornelli: teste, angeli, lune, figure e paesaggi che compongono un lessico personale capace di tenere insieme sogno, memoria e presenza. 

''Già molti anni fa l’amministrazione aveva puntato sull’arte contemporanea per creare un nucleo di opere da destinare ad un museo - aggiunge il direttore della Panicoteca Civica Stefano Papetti -. Sulla base di questa scelta, più altre situazioni aggiunte, si sono sovrapposte le condizioni per consentire ad Ascoli di imporsi sul panorama nazionale nel segno di Osvaldo Licini che non era neanche ascolano. Licini in questo momento è presente in due grandi mostre a Domodossola e nella casa museo di Licini''.   



Una grande occasione e una grande gioia per Paola Angelini. L'artista nasce a San Benedetto del Tronto, Italia (1983) si diploma in Pittura nel 2010 presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 2011 frequenta il workshop in Arti Visive presso lo IUAV Universit  di Venezia tenuto da Bjarne Melgaard, e nello stesso anno espone nel Padiglione Norvegese della 54esima Biennale di Venezia nella mostra intitolata Baton Sinister. Nel 2017 ottiene il Master in Belle Arti presso KASK Conservatorium a Gent (BE). Nel 2014 e nel 2016 partecipa al programma di residenza d’artista presso Nordic Artists’Centre Dale (NKD), Norvegia, e nello stesso anno partecipa al programma di residenze presso Bevilacqua La Masa a Venezia. Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive in Italia e all’estero, tra cui: Forme del tempo, Museo Palazzo Pretorio, Prato, 2017; La conquista dello spazio, Spazio K, Galleria Nazionale delle Marche, Urbino, 2017; Iconoclash, Museo di Castelvecchio, Verona, 2017; Rethinking Media, Brandstrup Galleri, Oslo, Norvegia, 2018 ; Babel of Bric a Br c, BGE Gallery, Stavanger, Norvegia, 2019 ; Splendor Solis, Museo C  Pesaro, Venezia, 2021 ; Black Morning, Lyles&King gallery, New York, USA, 2022 ; Il tuffatore, Fondazione Coppola, Vicenza, 2023; Became a sun on the left side of the moon, BGE contemporary art projects, Stavanger, Norvegia/Norway, 2024 ; Image outside of time, Kwai Fung Hin Art Gallery, Hong Kong.

''Il linguaggio della pittura è un po' specifico tra noi artisti -. dichiara Paola Angelini -. Sono contenta, per me questo è un riconoscimento che arriva in queste zone in cui sono nate. Ho sempre lavorato fuori e ottenere questo riconoscimento vicino a casa mia è molto emozionante. Nella realizzazione ho pensato di suddividere la mostra in tre momenti: imprimitura, bozzetto, finitura''.


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