Folignano: ''La milonga del fútbol'', presentato al PalaRozzi il nuovo libro di Federico Buffa

Segreti, curiosità, digressioni storiche. Quella di Federico Buffa al PalaRozzi di Folignano non è stata una semplice presentazione, ma una vera e proprio dissertazione aneddotica, in cui il giornalista ha parlato tra le altre delle sue interviste più famose. Da quella al tennista Andre Agassi, fino ad Antonio Conte e Federica Pellegrini. L'evento è avvenuto nell'ambito di 'Librarte', la cinque giorni che animerà Folignano fino al 7 Giugno.  Nell'occasione, è stato presentato il libro “La milonga del fútbol", un viaggio nel cuore del calcio argentino, tra passione, poesia e identità popolare. Con uno stile narrativo unico che unisce cronaca e suggestione, Federico Buffa ha accompaganto il pubblico lungo un secolo di calcio riassunto in storie emblematiche, miti e leggende del pallone sudamericano. Una narrazione coinvolgente, accompagnata dalle suggestive atmosfere della milonga, che trasforma il campo da gioco in un palcoscenico di emozioni. La presenza di Buffa arricchisce un cartellone che vede protagonisti, nei giorni successivi, altri nomi di rilievo: Pierluigi Brustenghi (5 Giugno), Ascanio Celestini (6 Giugno), Alessandro Di Battista (7 Giugno). L'evento è organizzato da Mad Events, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Folignano e patrocinato da Bim Tronto in sinergia con Fondazione Carisap. Curatore dello stesso Carlo Bachetti Doria, unitamente a Mad Events in collaborazione con ÈdiMarca, Associazione Editori Marchigiani.

"Tra gli argentini narrati - dice Federico Buffa -, Maradona è quello che mi ha più colpito. Diego è stato raffigurato sui muri per oltre 350 volte, il che lo consacra come l'uomo più rappresentato della storia. Parliamo di un giocatore unico, capace di spostare gli equilibri in campo. Vale la pena citare un aneddotto, risalente al periodo in cui giocava a Napoli. A quel tempo le partite si svolgevano alle 14:30, orario in cui si svolgevano anche gli altri incontri. Ebbene, lo stadio apriva le sue porte ben quattro ore prima, tant'era grande l'attesa per la partita. In tal senso, fu emblematico il comportamento dei napoletani, i quali si recavano allo stadio, alle 10 di mattina, muniti di pranzi opulenti. Ciò detto, l'intento del libro è quello di raccontare il calcio argentino, con particolare attenzione a quello del 1900. Parliamo di una Nazione - l'Argentina - non belligerante nell'ambito delle due guerre mondiali, infatti non vi ha mai partecipato. Ciononostante, hanno avuto una storia convulsa, specie nel secolo scorso. Pensiamo ai colpi di Stato avvenuti, talmente numerosi da averne perso il conto. Negli anni '20, i giocatori venivano trattati alla stregua di artisti, alla pari di pittori e scrittori. 'El fùtbol es un'arte', solevano dire nella Terra d'Argento. Parliamo di un calcio romantico, che tuttavia non esiste più nel nostro Paese. In Argentina, invece, la passione popolare è tangibile, e i prezzi negli stadi sono assai accessibili. Potremmo parlare di un vero e proprio 'sport del popolo'. Per quanto concerne l'Italia, ritengo Antonio Conte il personaggio più carismatico sulla scena: un uomo austero, esigente e carismatico, i cui risultati depongono a suo favore. Di lui, oltre alle doti tecniche, ho apprezzato la sua fede religiosa. Credo sia un uomo con enormi risorse, che vengono attinte da una dimensione intellegibile. Sul futuro del calcio, le mie previsioni sono assai plumbee. Infatti, credo che buona parte delle squadre verranno gestite da fondi esteri, nella fattispecie statunitensi. Costantino Rozzi? Un presidente indimenticabile: nell'era del calcio televisivo non c'è mai stato un personaggio come lui. Un personaggio di un mondo che, ahinoi, non esiste più".

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