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Ascoli Piceno, ''FridaLegge'': conversazione letteraria con Umberto Rossi e Enrico Terrinoni

di Redazione Picenotime

martedì 08 ottobre 2024

Sabato 12 ottobre alle ore 19 torna “FridaLegge”, l'evento di Libreria Rinascita e Frida Art Academy.  Racconti notturni e la passione bruciante. Per la scrittura, per la musica, per una donna. E un bicchiere in cui annegare le ombre che inseguono i protagonisti di queste due storie. Conversazione letteraria sui romanzi: A beautiful nothing, Buonanotte ai sonatori di Enrico Terrinoni e Umberto Rossi, in dialogo con Paolo Prezzavento. I libri: Enrico Terrinoni A Beautiful Nothing "È un modo per ricordare. Una tecnica della memoria. Ricordiamo solo le cose che ci interessano". "E a te cosa interessa?". "Le trame che non si vedono". Questo primo, affascinante romanzo di Enrico Terrinoni, ricco di rimandi letterari e suggestioni arcane, vede le vicende incrociate di due studiosi, un vecchio maestro e un giovane allievo, alle prese con un enigma collegato ai pochi mesi trascorsi a Roma, all’inizio del ventesimo secolo, dal grande scrittore irlandese James Joyce e, ancora più indietro nel tempo, alle vicende del filosofo che questi considerava il suo ideale predecessore, Giordano Bruno, proprio a Roma bruciato vivo il 17 febbraio del 1600.

Ossessionato dalla dimensione occulta degli scritti di Joyce e di Bruno, il vecchio professore, un outsider dell’accademia, considera la letteratura uno spazio misterico, sapienziale, in grado di fornire rivelazioni assolute. E crede che le opere dell’autore irlandese contengano un segreto indicibile, che siano lo scrigno di verità nascoste. Sa anche, però, di non poter proseguire le sue ricerche da solo. Così durante il suo ultimo corso universitario tenta di coinvolgere tre studenti nelle sue teorie oracolari: un giovane schivo e serioso che dopo la morte del vecchio maestro ne prenderà il posto per proseguire gli studi incompiuti, una ragazza brillante e impulsiva e, infine, un loro coetaneo di origini magiare destinato a divenire un famoso scrittore di noir. Misterioso, perturbante, coltissimo e allucinatorio, A Beautiful Nothing è un’opera unica che va oltre i generi e che segna la nascita di una nuova e straordinaria voce letteraria. Enrico Terrinoni ha tradotto opere di Joyce, Wilde, Orwell, Lee Masters, Shaw, Hawchorne, Melville, Alasdais Gray, Bobby Sands e altri. La sua edizione annotata e bilingue dell'”Ulisse” di Joyce (Bompiani 2021) ha vinto il Premio Internazionale Capalbio per la traduzione e la traduzione annotata, condotta con Fabio Pedone, dei volumi finali del “Finnegans Wake” di Joyce (Mondadori 2017- 2019) ha vinto il Premio Annibal Caro. E autore di “Occult Joyer. The Hidden in Ulysses” (2008), “James Joyce e la fine del romanzo” (2015), “Oltre abita il silenzio”, “Tradurre la letteratura” (2019), “Chi ha paura dei classici?” (2020) e di “Su tutti i vivi e i morti. Joyce a Roma” (2022). Nel 2023 ha pubblicato per Bompiani “La vita dell'altro. Joyce”, “Su tutti i vivi: un’amicizia geniale”.

Buonanotte ai suonatori: "Ma veramente nel 1978 si pensava solo ad Aldo Moro e alle BR?" L’autore: “Di band ne sono nate tante: alcune sono diventate famose, e le loro storie le conosciamo anche troppo bene. Altre invece non sono diventate niente, e il Gruppo elettrogeno è una di queste. Questa è la storia di un complesso che, mentre finiscono gli anni Settanta e si annunciano gli anni Ottanta, ce la mette tutta ma non sfonda, anzi affonda. Una storia tragicomica sullo sfondo di anni in cui la musica non era merce digitale da scaricare distrattamente, ma una ragione per vivere, specie se vivevi nella provincia più provinciale d’Italia. La storia di tanti, di un’intera generazione arrivata troppo tardi per il Sessantotto e troppo presto per la Milano da bere. La storia del fuoco che diventa cenere, e la storia di una fuga”.

Umberto Rossi: Oggi insegnante e critico letterario, un tempo chitarrista elettrico amatoriale, Umberto Rossi sarebbe quasi un boomer non fosse che è arrivato un po’ in ritardo. Non ha fatto il Sessantotto ma ne ha visto parecchie macerie; è sopravvissuto agli anni Ottanta; conosce bene la provincia senza storia; ha pubblicato un libro su tanti scrittori (Il secolo di fuoco, Bulzoni 2008) e un altro su un solo scrittore che ne vale mille (The Twisted Worlds of Philip K. Dick, McFarland 2011); e poi c’è l’altro romanzo, ma con poca musica (L’uomo che ricordava troppo, Delos 2015). Traffica in fantascienza, letteratura di guerra, fumetti; ascolta musica a partire da Guillaume de Machaut per arrivare a Sharon Van Etten; ritiene ancora che Robert Fripp sia nettamente superiore a Brian May; vorrebbe che la lettura di Primo Levi fosse obbligatoria nelle scuole.

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