Smerillo, il Festival 'Le Parole della Montagna' entra nel vivo dell’edizione 2025
di Redazione Picenotime
martedì 15 luglio 2025
Precipizio. È questa la parola che guida l’edizione 2025 del Festival “Le parole della Montagna”, presentato settimana scorsa alla Camera dei Deputati a Roma. La manifestazione culturale, che da 16 anni porta valore - e indotto - in un territorio ormai quasi disabitato ma denso di storia e spiritualità, si svolge quest’anno da giovedì 17 a domenica 20 luglio nel piccolissimo borgo di Smerillo, in provincia di Fermo.
Con questo Festival si omaggiano quindi la montagna, la lentezza, la solitudine e l’essenzialità. Come? Con incontri, reading, seminari, approfondimenti, passeggiate ed esperienze per ogni gusto ed età, tra filosofia, alpinismo, poesia, arte, storia, cinema, letteratura e teologia. Il tutto con un minimo comun denominatore costituito da una sola parola, che per il 2025 sarà “precipizio”. Una parola che tratteggia quindi un perimetro di temi da sviscerare e un percorso comune nei giorni centrali del Festival (17-20 luglio), così come nel corso delle due anteprime che – come da tradizione – si sono svolte in paesi vicini a Smerillo. La prima anteprima del Festival è stata un successo di pubblico con Jacopo Veneziani a Monteleone di Fermo lo scorso 5 luglio. La seconda serata di avvicinamento – anche questa molto partecipata con un pubblico attento e interessato – si è svolta invece a Monte San Martino il 12 luglio con don Flavio Dalla Vecchia e il Presidente dell’Accademia della Crusca, prof. Paolo D’Achille, e con la serata che si è conclusa con la presentazione di un documentario su Cino Del Duca, alla presenza della giornalista e ideatrice del documentario, Paola Severini e del regista Roberto Dassoni. La cavalcata verso il Festival “Le Parole della Montagna” ha fatto poi tappa il 13 luglio, con un’escursione al tramonto sui Monti Sibillini, fino ad arrivare, dal 17 luglio a Smerillo, luogo iconico e ormai appuntamento fisso per tantissimi marchigiani e non solo. Meno di 300 abitanti ma un enorme potenziale espressivo garantito da una natura incontaminata, un panorama a 360° che va dal mare alle montagne e un’innata indole degli abitanti del posto verso la valorizzazione del proprio paese attraverso la cultura. “La scelta di questo luogo per un Festival sembrerebbe contro ogni logica moderna, quasi una sfida, ma la “criticità” di essere piccoli diventa per noi un punto di forza per dar vita all’apparente “nulla” che per noi è “tutto”, da animare attraverso l’azione culturale, con un approccio semplice ma efficace” – ricorda Simonetta Paradisi, organizzatrice del Festival, che approfondisce anche la parola scelta come guida per l’edizione 2025 del Festival. “Insieme agli amici dell’associazione Smeriglio, che da anni collaborano con me all’ideazione e realizzazione del Festival, quest’anno è stata scelta la parola “precipizio”. Perché abbiamo sentito la necessità di riflettere sui movimenti di una società che troppo spesso ci sembra sull’orlo di un precipizio, appunto. E il nostro obiettivo è dunque quello di far riflettere sulla possibilità che le incertezze possano diventare una positiva occasione per connettersi con la nostra parte più creativa ed emotiva e per proiettare lo sguardo oltre l’orizzonte cupo che si prospetta, per vivere, quindi, non solo sopravvivere. E ancora: pensare al precipizio come voce del conflitto fra il desiderio di lasciarsi andare e il bisogno di restare attaccati a ciò che ci è familiare”, conclude Simonetta Paradisi.
E quindi anche quest’anno, con il consueto approccio multidisciplinare, il Festival si mette “a servizio” di una parola, per offrire giorni densi di spunti di riflessione, confronti, approfondimenti e sguardi complici. E alla realizzazione di questa magia parteciperanno nomi illustri del panorama culturale, fra cui lo scrittore Daniele Mencarelli; i filosofi Andrea Colamedici e Maura Gancitano; il cappellano del carcere di Padova don Marco Pozza; il rettore dell’Università di Macerata, prof. John Mc Court; i poeti Davide Rondoni, Nicola Bultrini, Massimo Morasso e altri; lo scrittore Luca Manzi; lo storico Alessandro Vanoli; lo psichiatra Antonino Tamburello; il filosofo Cesare Catà; lo scrittore Luca Saltini; il Commissario Ricostruzione Sisma, Sen. Guido Castelli; il professore di marketing, Paolo Guenzi; l’artista Gianluca Panareo, con la critica d’arte Cecilia Casadei; l’alpinista Matteo Della Bordella; il comico Pieromassimo Macchini; gli spettacoli serali di Banda Gaber e Teho Teardo.
Con un programma culturale molto ricco, il festival contribuisce alla valorizzazione dei piccoli borghi a rischio spopolamento, promuovendo il territorio e le sue meraviglie, con la proposta di un turismo culturale e green che attiva l’economia locale e fa registrare, nei giorni del festival, il tutto esaurito nelle strutture recettive di tutta la zona.
Il Festival “Le Parole della Montagna” è possibile grazie a Fondazione Carisap, Fondazione Marche Cultura, Fondazione Carifermo, Unimc, Comune di Smerillo, Comune di Monteleone di Fermo, Comune di Monte San Martino, CAI regionale, Regione Marche. Il Festival si avvale della prestigiosa partnership dell’Università di Macerata.
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