Eventi e Cultura
di Redazione Picenotime
Prosegue la rassegna Indipendenti, Ribelli e Mistici che anno dopo anno, incontro dopo incontro, si conferma come uno degli avamposti più vivaci e originali del pensiero contemporaneo. Dopo aver attraversato la filosofia con Diego Fusaro, la letteratura con Daniela Musini e successivamente con Viola di Grado, l'architettura con Grazia Maria Traini e Ludovico Romagni, il viaggio prosegue. Mercoledì 20 agosto, alle ore 19,00, presso lo studio d'arte di Mara e Mario Vespasiani a Ripatransone si aprirà la sezione dedicata all'antropologia, con un incontro molto atteso dal titolo evocativo quanto urgente: "Distopie e Utopie". Protagonista di questo appuntamento sarà l'antropologa Valentina Ferranti, mente giovane e acuta chiamata a indagare una questione cruciale del nostro tempo: come navighiamo, quali individui e collettività, nella realtà spesso distopica che viviamo e quali sono le possibilità utopiche che aneliamo per crescere?
L'incontro si preannuncia come una riflessione profonda sulla natura della "grande avventura umana” e come suggerisce l'introduzione al tema, la vita è un "tessuto intricato" che ci pone costantemente di fronte a delle scelte, dove i "pavidi" si ritraggono, ma i "ribelli, i mistici ed i liberi pensatori" – la comunità ideale a cui questa rassegna si rivolge – sentono il richiamo e si abbandonano a quella che la sapienza sanscrita definisce LILA: il gioco divino, il gioco della vita. È in questa chiave di lettura, tanto colta quanto profondamente vitale, che l'intero progetto di Vespasiani e l'incontro con Valentina Ferranti rivelano la loro portata. La rassegna non è una serie di conferenze accademiche è bensì un invito a diventare giocatori consapevoli nel grande e sacro gioco dell'esistenza. L'antropologa Ferranti sarà in questo giorno la guida per comprendere le "regole del gioco", aiutando a leggere la "mappa" del nostro presente, a riconoscere le strutture invisibili che generano le nostre distopie e, soprattutto, a esplorare le risorse interiori e culturali per rispondere alla domanda fondamentale: "Cosa serve a questa umanità per far scendere dagli occhi il velo che la separa dalla bellezza, dalla pace del vivere e dell’esercizio al sogno?".
L'unicità di questa rassegna che, sin dalle prime edizioni si è affermata a livello nazionale sta proprio in questo equilibrio perfetto; in un'epoca che oscilla tra la lezione autoreferenziale e la vacuità di un intrattenimento scarno di spessore, tali appuntamenti aprono una "terza via”, mostrano un luogo dove la cultura diventa vita pulsante, dove il dialogo è un atto di resistenza contro l'isolamento digitale e dove l'incontro con l'altro è ancora considerato un'occasione preziosa di crescita. La missione di Vespasiani, si manifesta così non solo nella creazione di opere, ma nella creazione di connessioni, di catalizzatore e polo attrattivo che, con la sua visione, riesce a riunire le menti più originali del nostro tempo, offrendo loro e al suo pubblico un "presidio di apertura e di umanità”. Seguendo questa tematica Mario Vespasiani collocherà nello spazio espositivo, delle sue opere sul tema del "viaggio dell'eroe” ribadendo che tale esperienza non deve essere necessariamente un solitario percorso tra le difficoltà, ma può essere un'avventura intrapresa con gioia, coraggio ed entusiasmo.
L'incontro "Distopie e Utopie” con Valentina Ferranti si presenta come un appuntamento imperdibile per chiunque senta l'urgenza di non essere una semplice pedina, ma un protagonista attivo del proprio tempo e magari un'occasione per affinare lo sguardo, per comprendere le forze in campo e per riscoprire, attraverso il dialogo e la bellezza, il nostro "potere immaginativo” quale efficace strumento per strappare il velo della prevedibilità e tornare a esercitare l'esigenza più necessaria di tutte: quella di sognare e costruire un futuro degno di essere vissuto.