Eventi e Cultura
di Elisa Mori
A pochi giorni dalle audizioni pubbliche presso il Ministero della Cultura, il prossimo 3 Marzo, e a meno di un mese dalla comunicazione ufficiale dell’ingresso di Ascoli Piceno nella rosa delle 10 finaliste che concorrono al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2024, insieme a Chioggia (Venezia), Grosseto, Mesagne (Brindisi), Pesaro (Pesaro e Urbino), Sestri Levante con il Tigullio (Genova), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (Salerno), Viareggio (Lucca) e Vicenza, le aspettative di tutto un territorio si fanno sempre più forti.
E sì, quando si parla di Ascoli Piceno, candidata al titolo di Capitale della Cultura, non si parla solo della città ma si parla di un intero territorio, il Piceno, che unito marcia verso una grande opportunità. A Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno, va il plauso per un lavoro sartoriale, fatto nel corso dei mesi, per ricompattare un territorio che forse aveva dimenticato il significato della parola “unione” o meglio l’idea di una visione comune.
Ecco, questo rappresenta la candidatura di Ascoli Piceno, l’opportunità per tutti i 32 comuni della provincia di poter lavorare insieme sotto l’egida di una visione condivisa, che abbia al centro, appunto, il territorio con i suoi abitanti.
Questo ha fatto sì che da subito piccoli e grandi imprenditori del Piceno si unissero a sostegno di un percorso che avesse come traguardo, e non solo, il titolo a Capitale della Cultura 2024, insieme all’amministrazione ascolana. Quello che oramai non è più derogabile ad Ascoli Piceno ha preso forma, uno stretto dialogo tra pubblico e privato accomunati da un unico obiettivo il “bene” di un territorio e la volontà, per chi è stato più fortunato, di poter restituire qualcosa al territorio di appartenenza.
Il 29 Marzo verrà decretata la vincitrice, Ascoli Piceno e i comuni partner hanno sfoderato tutto il loro charme e le loro bellezze, lasciando emergere dal progetto della candidatura, guidato dal project manager Giorgio Bisirri, le loro peculiarità e i loro punti di forza.
A&P24, acronimo del progetto, ha il suo fondamento su un’intera comunità salda nelle sue radici e disposta a rinnovarsi, che partecipa, che vuole comprendere, crescere e competere, rigenerando il proprio rapporto con la bellezza, la cultura e la creatività per scoprire nuovi significati e ideare risposte condivise alle sfide di domani.
A sintetizzare la visione metromontana del progetto, si aggiunge anche il claim “La cultura muove le montagne”, facendo leva sul potere della cultura come elemento di trasformazione, come forza propulsiva, come incentivo alla creatività, al cambiamento continuo verso il nuovo, come collante della partecipazione della comunità e della costruzione collettiva di una città sostenibile.
Il palinsesto culturale si muove attraverso cinque cluster per un totale di sessantuno iniziative, tutte concepite ad hoc con lo scopo di un coinvolgimento allargato che passa dai cittadini ai visitatori sino ad arrivare agli stakeholder; tutti attori di un cambiamento condiviso. “Esploratori del limite” scoprendo il connubio originale che lega cultura e scienza; “Costruttori di bellezza” ricercando l’inedito, il bello e l’utile, nell’operosità dell’ingegno e delle mani; “Ricercatori di senso” indagando noi stessi, la nostra identità, consapevoli che essa è sempre plurale e in divenire; “Custodi di futuro” alimentando una rinnovata etica della cultura, che faccia risuonare il territorio all’unisono con i Goal 2030, il Green Deal, il New European Bauhaus; “Complici di vita” sperimentando un nuovo modello di welfare culturale; ecco le cinque direttrici sulle quali si muove la candidatura del capoluogo piceno.
L’augurio, con la candidatura, al netto di qualsiasi campanilismo, è che si possa veramente ritrovare il Piceno, non come territorio di confine del sud delle Marche ma come elemento propulsore di una rinnovata unione locale e regionale.
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autore Elisa Mori****