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Giornata Europea Contro la Tratta, ''On the Road'' a San Benedetto: ''Da oltre trent’anni al fianco delle vittime''

di Redazione Picenotime

Quest’anno l’Italia celebra i 25 anni del Sistema Nazionale contro la Tratta e il Grave Sfruttamento. Tra le realtà che da sempre ne costituiscono il cuore operativo c’è la Cooperativa Sociale On the Road, che da oltre trent’anni è parte della Rete Nazionale Antitratta, istituita dal Dipartimento per le Pari Opportunità. Insieme ai propri partner territoriali – Fondazione Caritas dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne Onlus, Associazione Free Woman Onlus e Istituto delle Suore Oblate del SS.mo Redentore di San Benedetto del Tronto – On the Road è quotidianamente impegnata nella prevenzione, nell’emersione e nel contrasto del fenomeno della tratta, come ente capofila dei progetti Asimmetrie 7 Marche e Asimmetrie 7 Abruzzo e Molise e dei partenariati SOLEIL Marche e Abruzzo. Anche quest’anno, nell’ambito della campagna nazionale del Numero Verde Antitratta #LIBERAILTUOSOGNO, On the Road e i suoi partner hanno voluto lanciare un messaggio chiaro e visibile: presso i palazzi comunali di San Benedetto del Tronto e Pescara è stato esposto lo striscione con la scritta “San Benedetto del Tronto non tratta” e “Pescara non tratta”, a testimoniare l’impegno delle comunità locali contro ogni forma di sfruttamento. Dalle strade degli anni ’90 al sistema nazionale Negli anni ’90 le strade di molte città italiane videro arrivare numerose donne, minori e persone trans* costrette a prostituirsi. In realtà fin dagli anni ’80 era cominciata la tratta dalla Nigeria, ed erano presenti anche persone trans*, in maggioranza italiane e brasiliane. Ma dopo la caduta del muro di Berlino arrivarono molte persone dall’Albania e dai paesi dell’ex blocco sovietico. Si trattava di un fenomeno nuovo e di dimensioni importanti, contraddistinto da violenza, crudeltà e riduzione in schiavitù. La nuova situazione procurò molte preoccupazioni alle amministrazioni locali, soprattutto per l’allarme sociale legato alla diffusione delle Malattie a Trasmissione Sessuale, su tutte l’AIDS, che in quegli anni non era ancora curabile in modo efficace. Alcune amministrazioni locali – tra cui Venezia, Bologna e Torino – e alcune realtà del terzo settore, come l'allora Associazione di volontariato On the Road, fondata nel 1994, si attivarono per comprendere e affrontare il problema. Quel fortunato incontro tra l’allora Ministra delle Politiche Sociali Livia Turco e questi enti (tra cui anche il Gruppo Abele, il Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, il Movimento d’Identità Transessuale) fece si che all’interno del Testo Unico Immigrazione fu inserito l’art. 18, che permise la nascita del Sistema Italiano Antitratta. Le nuove forme dello sfruttamento "In questi 25 anni abbiamo visto il mondo cambiare - spiega Fabio Sorgoni, Responsabile dell'Area Tratta e Sfruttamento della Cooperativa On the Road - e con esso anche il fenomeno della tratta e del grave sfruttamento ha subito trasformazioni importanti. Oggi la tratta di esseri umani e lo sfruttamento non sono più legati ad iniziative di singoli delinquenti intraprendenti, ma sono organizzati su larga scala, con metodi spesso legali e sono diventati parte del sistema economico mainstream. È sempre più difficile trovare il confine tra economie legali ed economie illegali, a volte è più una questione di forma che di sostanza." Globalizzazione dei mercati, crisi economica,  disuguaglianze economiche, migrazioni forzate, smantellamento dello stato sociale: le vittime oggi non sono soltanto “le altre”, ma persone che incontriamo ogni giorno, nei campi, nei cantieri, nelle cucine, nei magazzini. “Sono coloro che lavorano 10 o 15 ore per permettere che le consegne arrivino in tempo, per raccogliere olive e pomodori, per portarci a casa la pizza ancora calda”. Dalla parte delle persone sfruttate Da oltre trent’anni, On the Road opera accanto alle persone sfruttate: le incontra nei luoghi del lavoro e della vita quotidiana, le sostiene nelle denunce e nei processi, accompagna i percorsi di autonomia e reinserimento. Collabora con Forze dell’Ordine, Prefetture, Ispettorati del Lavoro per prevenire e contrastare lo sfruttamento e con aziende etiche che non solo non sfruttano, ma si impegnano per valorizzare la voglia di lavorare di persone che escono dai programmi di protezione. “Siamo orgogliosi di lavorare con fondi pubblici – sottolinea Sorgoni – perché siamo parte di un sistema di welfare che restituisce i diritti negati. Ma come realtà della società civile, dobbiamo dire con chiarezza che la principale causa della tratta non sono le reti criminali: è un sistema che discrimina, che crea irregolarità e precarietà, che cerca il nemico nel più debole.” Oggi, come ieri, On the Road continua a lavorare rinnovando ogni giorno la sua scelta di stare dalla parte delle persone sfruttate “Li incontriamo tutti i giorni – conclude Sorgoni – e ogni giorno scegliamo di stare dalla loro parte. Perché esistono ancora gli sfruttati, i malpagati, i repressi, gli odiati. E finché esisteranno, ci sarà bisogno di chi li difende.”

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