Lo scorso 14 Giugno il suggestivo chiostro di Palazzo Centini Piccolomini di Ascoli Piceno ha ospitato ‘Mindscape’, evento ideato da Koij Atelier e KStudio in occasione di ‘Open! Studi Aperti’, l’iniziativa nazionale che ha visto gli studi di architettura italiani aprire le proprie porte al pubblico.
Koij Atelier e KStudio sono due realtà complementari che operano tra Ascoli, Pescara, Perugia, Città di Castello, Rimini e Milano: una dedicata alla alla ricerca artistica, agli eventi e all’interior design, l’altra alla progettazione tecnica. Entrambe sono nate dall’intuizione dell’architetta Federica Flaiani, ascolana, che ha costruito intorno a sé un team dinamico di giovani professionisti determinati a superare il concetto tradizionale di studio tecnico, per abbracciare una visione più ampia, multidisciplinare e contemporanea del progetto di architettura.
Accanto a lei, lavorano la geom. Elisa Borchiellini, la laureanda in architettura Giorgia Felicioni e gli architetti Veronica Berardi, Giulia Nencini, Alessandro Maria Volpi e Bruno Angelini, oltre alla grafica e web designer Marzia Fabi Cannella.
Cuore dell’evento, intitolato ‘L’architetto protagonista del cambiamento dei luoghi in cui viviamo e delle nostre città’, è stato un dialogo aperto e informale dedicato alla relazione tra spazi e benessere emotivo: un contemporaneo foro in cui organizzatori e pubblico si sono confrontati, condividendo riflessioni, esperienze e suggestioni su “come l’ambiente che ci circonda condizioni la nostra quotidianità”. A introdurre i lavori è stata la Dott.ssa Greta Bonfigli, giovane psicologa-psicoterapeuta molto attiva nel territorio ascolano, che ha immediatamente catturato l’attenzione del pubblico con uno spunto sulle implicazioni psicologiche degli spazi che abitiamo. Sono seguiti gli interventi dell’arch. Giorgia Felicioni e dell’arch. Giulia Nencini, per poi concludere con un collegamento in diretta da Milano con Diciassette Studio, rappresentato dall’arch. Giuseppe Domicoli e dall’ing. Rosamaria Cacioppo, i quali hanno approfondito l’importanza di un interior design consapevole, lento e costruito su misura, capace di rispondere alle reali esigenze emotive della committenza.
A completare l’esperienza, il catering curato da Bruno Angelini (Ersilia Food) in collaborazione con la Cantina Antisociale di Petritoli, che è stato parte integrante della scenografia e della riuscita della serata, confermando ancora una volta il valore dell’incontro tra cibo, spazio e relazione.

