Eventi e Cultura

Al Meeting di Rimini l'allestimento della mostra 'Ascoli. scritta nella pietra'

di Redazione Picenotime

Una mostra su Ascoli Piceno al Meeting di Rimini. E' stata presentata stamattina in comune l'iniziativa allestita dal centro culturale Clemente Rebora in collaborazione con il comune e il sostegno di Vulcangas. La città delle cento torri è un manifesto concreto e palmare della bellezza che nasce dalla passione per l’uomo e che attraversa i secoli. É un miracolo improbabile frutto dell’incrocio di civiltà diverse che si sono susseguite lasciando la loro impronta, la loro testimonianza. Nata su un impianto romano, è un esempio raro ed originale di una città che, nonostante le stratificazioni successive, ha mantenuto intatto il proprio nucleo primitivo medievale e dunque, attraverso ogni dettaglio, ogni concio di travertino, ogni scorcio, angolo, piazza, è la possibilità di un dialogo con l’uomo di tutti i tempi, e quindi con l’uomo in quanto tale e con il desiderio che lo animava nell’opera che costruiva. L’uomo medievale era un uomo in cui non era ancora compiuta quella cesura tra Dio ed esperienza, un uomo in cui storicamente non si era affermato quel distacco tra Dio e realtà di cui parla Papa Francesco nella Lumen Fidei:''La nostra cultura ha perso la percezione di questa presenza concreta di Dio, della sua azione nel mondo. Pensiamo che Dio si trovi solo al di là, in un altro livello di realtà, separato dai nostri rapporti concreti''. Nell’uomo medievale era ben chiaro che tutto veniva da Dio e tutto, ogni particolare della vita, era offerta a Lui. Solo così si spiega una città come Ascoli, nella quale c’è un numero sproporzionato di chiese, in cui ogni passo del viandante è accompagnato da un segno di memoria (un’incisione, un’edicola, una croce) e in cui ogni dettaglio dal punto di vista architettonico è un richiamo ad una totalità che non abbandona. Da questo punto di coscienza del popolo che l’ha abitata sembra nascere la bellezza di Ascoli, che non è tanto il frutto della genialità di un singolo (come può essere Urbino, per rimanere nelle Marche), ma è l’espressione evidente di un popolo mosso da una passione per l’uomo e per la realtà. E ciò che colpisce non è una particolare opera, ma tutto l’insieme. Lo dice bene Guido Piovene nel suo Viaggio in Italia: ''Ascoli Piceno è tra le più belle città d’Italia non tanto per questo o per quel monumento, ma per il suo complesso, la qualità antologica, l’incanto che viene dal nulla e dal tutto''.

In questa mostra Ascoli è raccontata dalla sua gente, dalla gente che la vive, gente semplice, che passeggiando per le strette rue che solcano il cuore di questa città – tanto dimenticata da apparire magica, intrappolata per sempre in un’altra epoca – sono rimasti segnati dalla sua bellezza. Una bellezza che dice di una passione per l’uomo. Una bellezza che ci riguarda, che riguarda tutti. Anche il più lontano visitatore del Meeting.

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Commenti

Franco Cordiale
martedì 09 agosto 2022

Sono l'autore di un romanzo che affronta proprio la tematica da Voi proposta, l'esperienza del sacro dentro la MEMORIA STORICA DI ASCOLI PICENO, attraverso la rivisitazione del personaggio tragico, contraddittorio certo, ma anche molto significativo di Francesco Stabili, piu' noto nella Marche come CECCO D'ASCOLI.
Presentato personalmente dal sottoscritto, coadiuvato dalla dottoressa Elia Calilli ed il professor D'Isidoro della Universita' degli Studi di Macerata presso la Libreria Rinascita in Ascoli Piceno in data 30 dicembre 2019, a chiusura delle manifestazioni per il 750 anniversario della nascita di Cecco, il mio romanzo, ad un tempo storico ed auto biografico, e' acquistabile in cartaceo presso la Rinascita di Ascoli, in piazza Roma, sia on line, presso i vari siti librari, come Mondadori, Feltrinelli, Il Libraccio, etc. Il titolo: L'Acerba Vita, edito da Librati. Autore Franco Cordiale.
Data la visione che leggo nel Vostro intervento, ritengo di concordarvi sotto vari aspetti. Sottolineo in particolare la fede sincera e profonda di Cecco, tutt'altra cosa da quell'eretico bizzarro ai confini con la negromanzia che troppa tradizione ci ha tramandato.! Al contrario un "amico-avversario" di Dante all'interno della setta cristiana e "ribelle" dei cosiddetti Fedeli d'amore, quella che si avvaleva di simbologie esoteriche messe in luce lo scorso secolo dallo studioso Luigi Valli.
Un nemico del mercimonio tra Chiesa e Re di Francia, che avrebbe condotto alla prigionia di Avignone ed insieme un medico e scienziato medievale alla ricerca "alchemica" di un equilibrio dentro le passioni dell'uomo, inteso come creazione di Dio volta a "transumanar", come diceva Dante. Avvicinare la natura umana a quella divina, vincendo con l'ausilio della Grazia le potenze demoniache, causa del male morale, unica e vera origine di quelli sociali, economici, politici.
Siamo su ben altra lunghezza d'onda... rispetto al transumanesimo tecnologico che alcuni vorrebbero oggi proporci o forse meglio imporci.!!
Vi inviero'una locandina da Cronache Picene, ispirata proprio al mio romanzo, che mi piacerebbe fosse da Voi conosciuto, traendone Voi stessi eventualmente indicazioni ed ispirazioni per la Vostra opera di approfondimento e divulgazione.
Cordiali saluti. Luigi Grossi, che firma il romanzo come Franco Cordiale.