Eventi e Cultura
di Redazione Picenotime
Domenica 7 dicembre 2025, a partire dalle ore 16.30, l’Auditorium Comunale Tebaldini di San Benedetto del Tronto ospiterà la Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Internazionale Charles Dickens – Terza Edizione 2025, promosso dall’Associazione Omnibus Omnes Odv e divenuto in pochi anni uno degli appuntamenti letterari più seguiti del territorio, con autrici e autori provenienti da tutta Italia. La presidente del Premio, Raffaella Milandri, introdurrà l’evento e il significato di un concorso che, nel nome di Charles Dickens, unisce attenzione al sociale, qualità della scrittura e valorizzazione dei nuovi talenti. Il Premio si svolge con il patrocinio di UNRIC – Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite, Regione Marche e Città di San Benedetto del Tronto. Sponsor del Premio è il Gruppo Editoriale Mauna, casa editrice sambenedettese che, con i suoi marchi, ha già all’attivo diverse collaborazioni con la Omnibus Omnes. Il direttivo della Associazione è composto da Raffaella Milandri, Myriam Blasini, Alberto Richiedei, Giampietro De Angelis e Barbara Andrenacci, che hanno seguito l’intero percorso organizzativo, dalle selezioni alla serata conclusiva. La cerimonia sarà presentata da Kessili De Berardinis e sarà arricchita da letture sceniche di brani, affidate agli attori: Simone Cameli e Arianna Troilo, che daranno voce alle opere vincitrici in concorso. A presentare i vincitori delle diverse sezioni saliranno sul palco Elisabetta Iannascoli, Grazia Betti, Stefania Pompeo, Piergiorgio Troilo, Lina Paoletti, Barbara Andrenacci, Giampietro De Angelis, Franca Moretti, Maurizio Rapino, Myriam Blasini e Maria Teresa Rosini, in una staffetta di voci che accompagnerà il pubblico attraverso le varie categorie del Premio. Nel corso della serata saranno premiati i Vincitori di Categoria e delle Menzioni Speciali. Per la Categoria A il Premio va a Stefano Ghisleri con La Cantata del caffè; per la Categoria B a Carlotta Federica Leone con Mary Mallon; per la Categoria C a Elisabetta Liberatore con Custodi; per la Categoria D a Velia Aiello con Oltre la strada; per la Categoria E ad Andrea Spessotto con Petali portati dal vento; per la Categoria F a Cinzia Micci con Undici passi; per la Categoria G a Ezio Gavazzeni con Il Papa deve morire. Le Menzioni Speciali sono così assegnate: Elvira Delmonaco Roll, Menzione Speciale Charles Dickens, con Dea Contadina; Raoul Dalmasso, Menzione Speciale Regione Marche, con Storia dei Quaranta; Fabio Di Piazza, Menzione Speciale Il Mare, con L’incredibile viaggio di Corinne; Silvia Illuminati, Menzione Speciale Multiculturalità, con Echi dai Balcani; Antonella Salvatore, Menzione ONU Obiettivo Sostenibile 1, con L’Africa nel cuore; Veronica Vantini, Menzione ONU Obiettivo Sostenibile 4, con Il richiamo; Giammarco Menga, Menzione ONU Obiettivo Sostenibile 5, con Il delitto di Saman Abbas; Sandra Ruzza, Menzione ONU Obiettivo Sostenibile 8, con Preghiera al mare inquieto; Martina Belelli, Menzione ONU Obiettivo Sostenibile 16, con Anatomia di un urlo. La serata sarà aperta al pubblico e rappresenterà un momento di festa e di riconoscimento per tutti i partecipanti, i giurati, le associazioni e le realtà culturali che hanno sostenuto il Premio, confermando San Benedetto del Tronto come città della letteratura e dell’impegno civile. In chiusura, ecco i brevi commenti di alcuni dei vincitori. Carlotta Federica Leone, autrice di Mary Mallon, racconta: «Ho scritto questo romanzo per restituire voce e dignità a Mary Mallon, una donna trasformata in simbolo e privata della propria umanità. La letteratura può ricordare ciò che la storia ha dimenticato e farci riflettere oltre le etichette». Elvira Del Monaco Roll, vincitrice della Menzione Speciale Charles Dickens con Dea Contadina, ha inviato un saluto: «Sono onorata di questo riconoscimento in un premio tanto prestigioso e molto seguito. Ringrazio di cuore organizzatori e giuria». Elisabetta Liberatore, autrice di Custodi, sottolinea il ruolo della poesia: «In un tempo che corre veloce tra immagini e velocità, la poesia è un atto sovversivo: chiede di rallentare, restituisce alle parole la forza di svelare ciò che non fa spettacolo. Dedico questo risultato a chi crede ancora nella parola poetica come spazio di libertà, bellezza e verità». Ezio Gavazzeni, autore de Il Papa deve morire, commenta: «Sono onorato per questo premio al mio lavoro di ricerca. Non smetto mai di seguire le storie: più sono misteriose o drammatiche, come quella dei documenti “nascosti” sull’attentato al Papa, più cresce la mia ostinazione, come una febbre che non mi abbandona fino all’ultima parola». Fabio Di Piazza, premiato per L’incredibile viaggio di Corinne, dichiara: «Ho voluto esplorare la percezione e la comunicazione tra l’essere umano, il proprio inconscio e le altre creature, soprattutto degli oceani. Spero che questo viaggio fantastico aiuti il lettore a sentirsi più vicino alla natura e al legame profondo che abbiamo con essa». Raoul Dalmasso, autore di Storia dei Quaranta, spiega: «Il mio romanzo, molto vicino alle fonti storiche, racconta una pagina poco conosciuta: la partecipazione marchigiana all’assedio di Famagosta. Sono grato alla giuria per la Menzione Speciale Regione Marche e ai lettori per l’accoglienza riservata a questo esordio». Silvia Illuminati, premiata con Echi dai Balcani, afferma: «Il libro nasce dal desiderio di ricordare ai più giovani le vicende drammatiche della guerra in Bosnia Erzegovina. Partire dalle testimonianze dei sopravvissuti è essenziale per ricordare che libertà, democrazia e pace non sono mai scontate e vanno custodite ogni giorno». Stefano Ghisleri, autore de La Cantata del caffè, dice: «Sono molto felice e commosso per questo premio. Ringrazio la giuria, il mio editore e tutte le persone che mi hanno sostenuto e incoraggiato durante la scrittura del mio primo romanzo». Giammarco Menga, premiato con Il delitto di Saman Abbas, dichiara: «Sono felice che il mio lavoro sul caso Saman sia stato apprezzato ancora una volta in un prestigioso premio letterario. Per me significa continuare a far vivere Saman per mezzo dei valori universali che ci ha lasciato. Amore, coraggio e libertà». Antonella Salvatore, premiata con L’Africa nel cuore, conclude: «Sono ancora tanti, troppi i bambini che soffrono la fame, la denutrizione non solo nei luoghi di guerra ma anche in quei paesi ancora poco sviluppati in molte zone del mondo o nelle periferie-baraccopoli di città troppo sviluppate. I loro diritti sono calpestati da quegli Stati che dovrebbero promuovere il benessere, la libertà, la vita. E allora, importante denunciare e chiedere con forza il rispetto dei diritti fondamentali: primo fra tutti quello della vita e della dignità di ognuno».