Curiosità

Come calcolare la superficie commerciale per definire il valore dell’abitazione

di Redazione Picenotime

Prima di vendere o di acquistare casa si rivela fondamentale conoscerne con precisione la metratura. Conoscere questo dato è infatti indispensabile per capire se l’immobile possa essere adatta alle proprie esigenze e anche per poter elaborare un prezzo di vendita congruo. 

Risulta subito chiaro, dunque, quanto questo dato sia necessario per il processo di compravendita, per tutte le parti coinvolte. Per elaborarlo è necessario considerare una serie di elementi e il rischio di sbagliare è dietro l’angolo. 

Per questo motivo i professionisti di Dove.it, agenzia immobiliare italiana con anni di esperienza nel settore, hanno elaborato un’apposita guida per il calcolo della superficie commerciale di un immobile, nella quale si va a definire nel dettaglio tutto ciò che va considerato per non incorrere in rischi che potrebbero pregiudicare la transazione. 

Per definizione, con superficie commerciale si intende nient'altro che la superficie vendibile, ovvero l’insieme delle aree, calcolate in percentuale, che fanno parte di un determinato edificio: sommandole si otterrà la superficie commerciale. 

Nella determinazione del valore di un immobile, questo risulta essere un criterio oggettivo ed eventuali oscillazioni sono riconducibili alle caratteristiche degli accessori inclusi nella misurazione. 

Tra le superfici che vengono considerate nella somma necessaria per ottenere la superficie commerciale si trovano quelle calpestabili coperte, nelle quali sono incluse anche i muri, superfici come balconi, giardini, terrazzi e le quote di altri vani come cantine, posti auto, soffitte e così via. 

Ovviamente, le varie aree hanno un valore diverso. Alcune vengono considerate nella loro interezza, quindi al 100%, mentre altre hanno un valore ponderato. Ad esempio, i muri interni sono considerati al 100%, mentre i muri condivisi con altri immobili sono inclusi per un valore del 50%. 

Sono talmente tanti i dettagli da considerare che può essere davvero facile incorrere in errori dettati dalla distrazione o dalla scarsa esperienza nell’ambito. Prendendo ad esempio un appartamento situato in un condominio, non rientrano nella somma della superficie commerciale tutte le zone comuni, sia all’aperto che al chiuso, come scale, guardiola e giardini o zone verdi in generale appartenenti all’edificio. Non sono, inoltre, considerati nel calcolo tutte le zone che abbiano un’altezza minore di 1,50 metri

Alla luce di quanto emerso, risulta evidente quanto sia fondamentale avere ben chiara non solo la definizione di superficie calpestabile, ma anche delle modalità di calcolo e tutte le tipologie di superfici che in esso sono considerate, al fine di effettuare un’ottimale valutazione dell’immobile e poter procedere con la transazione in maniera più rapida e sicura.

 

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