App & Velocità, ecco cosa amano i Millennials

di Redazione Picenotime

mercoledì 31 agosto 2016

150 milioni di utenti giornalieri e 10 miliardi di visualizzazioni video quotidiane, Snapchat ha superato anche Twitter. Parliamo del social che Mark Zuckerberg tentò di acquistare nel 2014 per 3 miliardi di dollari e che oggi ne vale 20. In rapidissima ascesa, oramai in concorrenza numerica con Facebook, Snapchat – che consente di inviare agli utenti della propria rete messaggi di testo, foto e video visualizzabili solo per un certo numero di secondi - può dirsi a tutti gli effetti tra i vari social, l’app preferita dai giovanissimi o cosiddetti millennials.

Sarà perché Facebook ha un’audience sempre più vecchio (Mark non ce ne voglia a male!). Capita sempre più spesso che alcuni giovani abbandonino il social di Zuckerberg perché tra gli amici hanno dovuto ‘accettare’ i genitori. Per i giovanissimi internet equivale a fare surf sulle onde della rete, a sentirsi liberi, a scherzare. Ma come puoi farlo se papà o mamma osservano ogni tua mossa (foto) o ogni tuo commento? Ogni tuo nuovo amico. E se hai impostato la geolocalizzazione allora diventa un guaio dire che vai a studiare dalla tua migliore amica per preparare il compito in classe mentre risulti a 100 km da casa… E già questa è una risposta sufficiente per spiegare come mai Facebook stia perdendo terreno a favore di altri social. E spiega perché Zuckerberg stia spingendo molto su Lifestage: una app ideata e sviluppata dal 19enne product manager di Facebook, Michael Sayman che rientra perfettamente nel profilo demografico del pubblico che al social network in blu ormai preferisce piattaforme come Snapchat. Inoltre su Snapchat si trovano anche gli insider della moda da seguire, altra gettonatissima tendenza dei super giovani. Ovviamente entrambe le app sono nate guardando al mobile, ovvero a smartphone e tablet.

Non possiamo dire se sia o meno una normale evoluzione dei gusti, ma se alziamo un pochino l’asticella dell’età vediamo che chi frequenta la rete, soprattutto da dispositivi mobili, esprime una certa preferenza per il gaming on line.

"Sappiamo che si tratta di un target soprattutto maschile, di età matura, tra i 40 e i 55 anni. La spesa media degli italiani che giocano on line è stata rilevata dall'Osservatorio del Politecnico, ed è di circa di 50euro/mese sui casinò. Sicuramente le suggestioni grafiche fanno la differenza per molti giocatori, ma i più esperti sanno riconoscere poi differenze più significative per l'esperienza di gioco, come i meccanismi di ritorno della giocata". Ecco come dall’intervista ad Andrea Rossi, manager di Starcasinò (fonte LA SCOMMESSA SPORTIVA TS) emerge un’istantanea netta di ciò che ad esempio richiama l’attenzione dei quarantenni che ben gradiscono le app ottimizzate per i dispositivi mobili.

Chissà quali saranno le future evoluzioni… social + gaming potrebbe essere il modo per intercettare da un lato il target più ambito dal mercato pubblicitario (millennials) e dall’altro quello col portafogli alla mano. Il rischio però potrebbe essere di riunire di nuovo padri e figli svelando di ognuno i piccoli segreti. 


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