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Guardalinee nel calcio: chi è e qual è il suo ruolo

di Redazione Picenotime

Senza arbitri non si può giocare in nessuna categoria e a nessun livello, ma anche senza guardalinee si fa fatica. Le più basse serie dilettantistiche italiane non ce l’hanno, ma dalla Promozione alla Serie A è presente la cosiddetta “terna arbitrale” – arbitro più 2 guardalinee.

Tra le figure che garantiscono il corretto svolgimento di una partita, il guardalinee appunto — oggi chiamato ufficialmente “assistente dell’arbitro” — svolge un ruolo decisivo ma spesso sottovalutato. La sua bandierina, alzata o abbassata nel momento giusto, può cambiare il destino di un’azione, di una partita o addirittura di un campionato.

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L’evoluzione del guardalinee nel tempo

Un tempo il guardalinee era visto come un semplice aiutante dell’arbitro, con il compito di segnalare quando la palla usciva dal campo o quando un giocatore era in fuorigioco. Era semplicemente un paio di occhi in più (in realtà due paia poiché ce n’è sempre uno su un lato e uno sull’altro lato del campo) per supportare l’arbitro.

Oggi, invece, il suo ruolo si è evoluto in modo significativo. Con l’introduzione della tecnologia VAR e di sistemi sempre più sofisticati di comunicazione, l’assistente è diventato una figura attiva e altamente specializzata. Non si limita a indicare le rimesse o i fuorigioco, ma collabora costantemente con l’arbitro principale per garantire la corretta applicazione del regolamento in ogni fase di gioco.

L’arrivo del Video Assistant Referee ha modificato il modo di lavorare del guardalinee. Oggi, in situazioni dubbie, spesso si sceglie di non alzare subito la bandierina, per permettere al VAR di intervenire in caso di errore. Questo ha reso il ruolo ancora più delicato, perché bisogna bilanciare la tempestività con la prudenza, mantenendo concentrazione anche nel momento in cui il gioco potrebbe esser virtualmente fermato.

 

Il ruolo del guardalinee: compiti principali

Il guardalinee ha diversi compiti fondamentali. Il primo e immediato è appunto quello di “guardare le linee”, cioè verificare che la palla sia uscita – sia lateralmente che sul fondo. In questo frangente, egli deve anche segnalare quale squadra deve riprendere il gioco, indicando con la bandierina verso quale direzione è la rimessa.

In secondo luogo, fondamentale è il suo compito nel segnalare il fuorigioco. Nonostante ora ci sia la tecnologia, questa rimane la parte più complessa del suo lavoro. Deve mantenere l’allineamento perfetto con l’ultimo difensore e decidere in una frazione di secondo se un giocatore è in posizione irregolare e quindi sollevare la bandierina.

Infine, il guardalinee dà anche una mano all’arbitro nel notificare eventuali infrazioni vicino alla sua zona: falli, trattenute o spinte lontane dallo sguardo del direttore di gara. Tramite auricolare, l’assistente comunica costantemente con l’arbitro, fornendo indicazioni su ciò che vede.



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