Curiosità
di Redazione Picenotime
Quando si parla di Nazionale italiana si pensa ai titoli, al prestigio, alla maglietta azzurra, a Totti, Baggio, Vieri etc. Ma questo vale per le “vecchie” generazioni, o quanto meno fino al 2006, anno in cui l’Italia ha vinto il suo ultimo mondiale in ordine cronologico. Perché negli ultimi anni, a parte la vittoria dell’Europeo 2020 lo scorso luglio 2021, la maglia azzurra sta dando tante delusioni ai propri tifosi. Ultima è la mancata qualificazione ai mondiali 2022 in Qatar.
La partita contro la Macedonia del Nord, com’è possibile?
Facendo un giro sui social è netto lo stupore non soltanto dei tifosi italiani, bensì degli appassionati di calcio di tutto il mondo nel vedere l’assenza dell’Italia dai prossimi campionati del mondo. Sorpresa aumentata dal fatto che l’eliminazione sia avvenuta non nel secondo playoff in cui gli azzurri avrebbero potuto incontrare Turchia o Portogallo, bensì nel primo match, quello contro la Macedonia del Nord. Certo i macedoni sono cresciuti tanto, e la prima storica partecipazione all’Europeo scorso è stato l’emblema dello sviluppo del movimento calcistico. Ma la quota della sisal per la vittoria della Macedonia era imbarazzante, e molto probabilmente la vittoria per 0-1 a Palermo ha lasciato senza fiato anche gli appassionati di scommesse. Infatti soltanto un misero 3% in tutto il mondo aveva puntato sulla vittoria macedone che era data addirittura a 12,00. Facendo un passo indietro per analizzare il perché di un tale fallimento sportivo, bisogna essere lucidi e riconoscere che le colpe sono un po’ di tutti. Non viene assolutamente esimuto Roberto Mancini, grande condottiere della meritata vittoria dell’Europeo, ma complice della disfatta contro la Macedonia, colpevole forse di essersi affidati a calciatori sbagliati, che non hanno ripagato la propria fiducia. Parte della colpa è riservata anche alla FIGC, che non ha concesso la settimana tanto auspicata dal CT per preparare al meglio il match. Molto probabilmente in un momento così delicato della stagione, con i club impegnati su più fronti, e calciatori che non giocavano insieme da quasi un anno, l’idea del CT di riunire il gruppo per una settimana di lavoro avrebbe forse giovato, ma non abbiamo ovviamente la controprova.
Ora il prossimo passo per la nazionale italiana è andare innanzitutto a rifondare un organico tecnico che sembra davvero carente. Gli addii prossimi dei vari Bonucci, Chiellini, Acerbi e Florenzi, e un ricambio in attacco che tarda ad arrivare sono forse le principali priorità del CT, che ha deciso di rimanere saldamente alla guida dell’Italia.
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