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Emanuele Pieroni, il giovane scrittore marchigiano e i suoi libri

di Redazione Picenotime

martedì 21 marzo 2017

Emanuele Pieroni è un noto giocatore di poker, famoso con il nickname “FreEeeeEeZeR”.  La specialità cui si è avvicinato, ormai qualche anno fa, al poker sportivo, è il Texas ’Hold’em, giocabile non solo online, ma anche dal vivo, in diretta streaming con veri croupier. Pieroni ha avuto una carriera folgorante al tavolo verde ed ha raggiunto più volte lo status di Supernova Elite negli anni passati. Ma la sua vita ed i suoi interessi non si limitano ai tornei: il giovane marchigiano, infatti, si è trasformato in uno scrittore di successo. Andiamo a conoscere la sua storia ed i suoi progetti.

Pieroni inizia la sua ascesa nel poker che conta avvicinandosi ai “sit and go” di PokerStars dopo aver lasciato il lavoro e deciso a tentare la strada del professionismo. Dopo un periodo di assestamento, il grinder decide di passare ai cash game affidandosi alle lezioni di un coach. Lezioni che gli saranno molto utili, così come gli studi intensivi di matematica e che lo porteranno in pochi anni ad entrare nel ristretto team Supernova Elite della Casa della Picca Rossa.

Ma il poker diventa un mondo troppo “stretto” per Pieroni che ha bisogno di nuovi stimoli e di nuove esperienze di vita. Così nel 2014 arriva la decisione di trasformare il Texas Hold'em in un semplice passatempo e di dedicarsi ad un'altra delle passioni che aveva trascurato nel periodo dedicato ai tornei: la scrittura.

Una passione coltivata da tempo ma trasformatasi in una vera e propria attività a tempo pieno che ha portato alla pubblicazione, quasi per caso, nel 2015 del suo romanzo “Non scrivere lettere d’amore d’estate”, un racconto quasi totalmente autobiografico scritto sullo stile del diario personale.

Il libro è ambientato nell'estate del 2014, periodo in cui il trentenne protagonista chiude la storia d'amore con la compagna Lucia, abbandona Milano e torna a vivere nel suo Paese d'origine, sulla costa Adriatica.

Tornato da dove è partito, si lancerà in serate alcoliche, avventure da una notte e piccoli lavoretti e si impegnerà nella scrittura di una lettera d'amore per ricucire il rapporto con l'amata. Sarà proprio l'attesa della risposta alla lettera ad accompagnare il lettore in una quotidianità costellata di episodi paradossali e a tratti divertenti in una realtà sempre più asfittica. Ma ciò che colpisce di più della scrittura di Pieroni è lo stile, l'ironia a tratti cruda e pungente e la grande capacità di lettura di una quotidianità caratterizzata dalla precarietà, sia essa sociale, lavorativa o emotiva. Uno stile che declina il cinismo di Bukowsky alla piccola provincia italiana.

Un disincanto, quello che emerge dalle pagine del racconto, che è lo stesso con cui il giovane marchigiano descrive il suo difficile periodo di distacco dal poker ed i motivi che hanno portato alla decisione. Un modo di vedere i tornei soltanto come un mezzo per migliorare il proprio status, tralasciando tutto il resto: è questo che era diventato il gioco per Pieroni. Anche per questo motivo le esperienze al tavolo verde vengono trattate solo in minima parte nel libro, nonostante si tratti di un diario giornaliero.

Ma sarà proprio l'esperienza della scrittura a cambiare le cose e a fungere da vera e propria valvola di sfogo permettendo a Pieroni di conciliare in maniera sana le due attività e di viverle nella giusta dimensione. Dopo anni in cui il poker era diventato un lavoro alienante, oggi il marchigiano è tornato a giocare e a viverlo nella maniera corretta, seleziona meglio i tavoli a cui partecipare e ha riscoperto quell'elemento di divertimento e buona competizione che caratterizza i tornei di poker sportivo.



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