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Le truffe del terremoto, una vergogna made in Italy

di Redazione Picenotime

martedì 21 marzo 2017

Ancora una volta Ascoli Piceno (ma non è un caso isolato) si è messo in luce per alcune truffe perpetrate ai danni di ignari cittadini che volevano aiutare famiglie di terremotati. I recenti drammi legati al sisma, infatti, hanno fatto aguzzare l'ingegno a truffatori privi, evidentemente, non solo di scrupoli ma anche di dignità e senso civico. Dimentichi di chi in questa tragedia ha perso tutto, perfino la casa della quale magari sta ancora pagando il mutuo, gente che ha fatto di tutto, e che nuovamente dovrà consultare portali come Guida prestiti Calcoloratamutuo per una nuova casa, i truffatori hanno ingegnato un piano per arricchirsi.

Cosa accadeva? Semplicemente che venivano, e vengono, aperti dei gruppi su Facebook, così come su altri social, per richiedere un aiuto concreto per i terremotati Peccato però che quanto raccolto non venisse distribuito tra gli aventi bisogno, ma trattenuto dagli organizzatori e poi rivenduto. Una vergogna made in Italy che genera diffidenza tra i donatori. Non fa certo piacere regalare e donare, in molti casi si tratta anche di oggetti nuovi, e scoprire che non vengono destinati a chi di dovere.

Questo è il caso scoperto di recente dalle Iene, caso di cui la protagonista è una donna che raccoglieva beni da donare alle popolazioni colpite dal terremoto e che, invece, non sono mai state consegnate. Ma la scoperta più clamorosa è stata che la persona che ha denunciato tale truffa si è poi rivelata essere coinvolta nei fatti, insomma, un racconto grottesco che ha lasciato tutti allibiti compreso il conduttore del servizio Matteo Viviani che, per alcuni giorni, aveva condiviso del tempo con la persona complice della truffatrice.

A far scoprire le due donne una telefonata in cui entrambe si accordavano sulla destinazione di tali oggetti raccolti, facendoli passare come giusto premio per le loro fatiche. Insomma, tutto questo marciume porta in una sola direzione, quella in cui i cittadini onesti e di buon cuore si sentono traditi da simili fatti (ricordiamo anche la clamorosa truffa delle donazioni via sms dell'Aquila) e smettono di essere generosi come sarebbe nella natura degli italiani. Conviene allora donare solo a enti e associazioni che si conoscono personalmente e non fidarsi più di tanto delle richieste di aiuto sui social.