Bambini nel terremoto, come dare il giusto supporto
di Redazione Picenotime
sabato 21 gennaio 2017
Il terremoto arriva nella vita dei bambini e ne stravolge tutti i punti di riferimento. Si tratta di un evento che irrompe nella quotidianità, devasta, distrugge e, molto spesso, coglie di sorpresa. Ma perché per i bambini è così difficile elaborare quanto accade in simili circostanze sebbene possiedano una grande forza? Perché si rendono conto che davanti a questa tragedia nemmeno la mamma e il papà, cioè chi li protegge, sono in grado di fare niente per impedire che la casa crolli o che le scosse creino panico e paura.
Bisogna quindi sostenere i bambini che hanno avuto questa brutta esperienza anche dopo, anche quando le cose sembrano essere tornate a posto. Un ruolo fondamentale in queste circostanze è quello dei genitori, ancora di più del solito. Loro devono cercare per quanto possibile, di farsi vedere sereni, mai disperati perché i bambini possono percepirlo e introiettarlo, rendendo ancora più complessa l'elaborazione dei fatti. Cosa dire se la casa è crollata? Fare coraggio con soluzioni fattibili. Se ci sarà l'effettiva possibilità, si può dire loro che la casa verrà ricostruita, ci sono prestiti per dipendenti statali e aiuti di diversa natura per gli autonomi (dettagli su http://www.calcoloprestito.org/guida/prestiti-dipendenti-statali). Se non fosse possibile, non nell'immediato, meglio non dare false illusioni, parlare piuttosto di quello che si potrà fare nel tempo, facendo leva sulla voglia di ricominciare.
Anche se la situazione fosse critica, come spesso lo è, bisogna tutelare i bambini e cercare di infondere loro sicurezza, perché è questo quello che fa il terremoto, ti toglie la sicurezza, la sicurezza di una casa, di una solidità quotidiana, e tutto questo è decisamente destabilizzante per i più piccoli. Bisogna invece tornare alla vita di tutti i giorni quanto prima, anche se si vive in un hotel, in un campeggio, in una tendopoli, è importante cercare di ristabilire i rituali, o almeno buona parte di essi affinché il bambino riesca nuovamente a orientarsi.
Non si può fare tutto da soli ovviamente per questo è consigliabile far parlare i bambini con degli specialisti professionisti, in modo che lavorino fin nella profondità della loro psiche e li aiuti a metabolizzare quanto accaduto. Ascoltarli e rassicurarli è prioritario.

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