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La storia della camicia bianca, capo essenziale di ogni guardaroba

di Redazione Picenotime

domenica 30 marzo 2014

Ormai capo essenziale di ogni guardaroba femminile, la camicia è un evergreen che non passa mai di moda e salva noi donne da molti outfit dubbiosi.

La prima apparizione della camicia fu in un ritratto del 1970 e ciò provocò scalpore a causa del divieto per le donne di indossare abiti mascolini all’epoca. Audrey Hepburn la rese un capo cult con il collettino e le maniche rialzate e altre donne come Marlene Dietrich, Ava Gardner e Lauren Bacall, la resero un simbolo di femminilità. Ma la donna che più di ogni altra la consacrò a simbolo del Novecento fu Coco Chanel che propose la camicia bianca promuovendola in taglie oversize. 

Look androgino e manifesto del femminismo, la camicia diventa un mito nel mondo della moda e conquista il mercato mondiale. Rappresentazione di questo stato, gli scatti che ritraggono Twiggy in un doppio petto gessato, cravatta e camicia bianca. Ricordate la foto che Mapplethorpe scattò a Patty Smith per l’album Horses? Quello scatto più di ogni altro ha reso leggendario il ruolo della camicia femminile come simbolo di potenza. La camicia bianca divenne di anno in anno, la rappresentazione di una femminilità sensuale e delicatamente mascolina, essendo la rappresentazione del potere della donna in un look da uomo.

Versatile, rigorosa, candida, la camicia rappresenta l’essenziale, l’eleganza intesa in una linea perfetta, che assume valenza diversa in base al resto dei look indossati. Simbolo di determinazione e di purezza allo stesso tempo, oggi la camicia rappresenta il potere della donna, che ha conquistato un capo di abbigliamento maschile con disinvoltura e essenzialità.

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camicia bianca audrey hepburn

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