Reputazione online: come si costruisce?
di Redazione Picenotime
sabato 19 agosto 2017
Vediamo assieme quali sono i top manager italiani del momento e come hanno fatto a costruire la loro reputazione online.
Mentre in questi giorni il termometro è impegnato a toccare punte di calore vertiginose, gli italiani, da casa o dalle località di villeggiatura, trovano comunque la voglia e il tempo di informarsi e di leggere i principali magazine e quotidiani online. Da queste letture e dall'interazione con i social network deriva la recente classifica dei top manager italiani con la migliore web reputation. Per web reputation si intende l'immagine che un brand o, in questo caso, una singola persona riesce a costruire nel tempo di sé nell'ambiente virtuale; si calcola prendendo in considerazione gli accessi effettuati nei siti internet ufficiali, il gradimento da parte degli utenti delle notizie pubblicate, il contenuto dei loro commenti sui social e molti altri parametri.
Piccole o grandi variazioni all'interno di questa classifica sono molto frequenti. È sufficiente la pubblicazione di una notizia di una certa rilevanza e la sua diffusione a macchia d'olio, tipica del web, per far immediatamente scalare posizioni ai soggetti coinvolti.
È quello che è successo quest'anno a Marco Tronchetti Provera, amministratore delegato di Pirelli, il quale ha prima dichiarato di voler riportare l'azienda milanese in borsa e, a maggio, in occasione dell'America's Cup, ha affiancato il suo marchio più famoso a quello del Team Emirates New Zealand. Probabilmente anche la successiva vittoria della squadra è stata complice del passaggio di Tronchetti Provera dalla dodicesima alla decima posizione della classifica.
Ecco, quindi, riepilogate tutte le posizioni relative al mese di luglio e calcolate da Reputation Manager, società milanese specializzata nel settore della visibilità online:
10° posto - Marco Tronchetti Provera (Pirelli) 51,9 – in salita
9° posto - Arnaud de Puyfontaine (Tim) 54,6 – new entry
8° posto - Philippe Donnet (Generali) 54,8 – in discesa
7° posto - John Elkann (FCA) 55,4 – in discesa
6° posto - Diego della Valle (Tod’s) 55,8 – in discesa
5° posto - Flavio Cattaneo (TIM) 57,4 – in discesa
4° posto - Claudio Descalzi (Eni) 61,1 – in salita
sul podio troviamo
3° posto - Francesco Starace (Enel) 62,1 – in salita
2° posto - Sergio Marchionne (FCA) 72,8 – in discesa
1° posto - Urbano Cairo (Cairo Communication – La7 - RCS) 76,5 – stabile
A ogni top manager è stata assegnata una posizione e un punteggio (da 1 a 100), entrambi derivati dalla somma di alcuni valori dei quali abbiamo già parlato in precedenza, come l'immagine percepita, la presenza enciclopedica, la presenza nei blog, nei social e nel web in generale. Cerchiamo ora di capire meglio come hanno fatto Starace, Marchionne e Cairo a ritrovarsi in vetta alla classifica.
Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, recentemente ha visto un aumento massiccio dei contenuti a lui dedicati online, articoli nei quali è messa ben in risalto la nuova filosofia Enel, improntata sull'innovazione, sul positivismo e sull'espansione verso i mercati internazionali (Russia e Cile). Molto apprezzata anche la nascita di una business line Enel dedicata alle città connesse, alla mobilità, alle smart home e all'industria 4.0. Infine, va presa in considerazione la nomina biennale di Starace a presidente dell'Unione del settore elettrico europeo Eurelectric.
Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles è un vero abbonato delle prime posizioni; tuttavia a luglio vede la sua popolarità (e il titolo di borsa dell'azienda) in calo a causa di alcune recenti pubblicazioni riguardanti il cosiddetto "dieselgate". Si tratta di uno caso scoppiato nel 2015 e relativo alla falsificazione delle emissioni nocive dei motori diesel venduti dalla casa automobilistica negli Stati Uniti. Attualmente pare vicino un accordo con le autorità americane e Marchionne ha dichiarato che la vicenda non avrà alcun impatto sugli obiettivi previsti per il 2018.
Urbano Cairo è stabile in prima posizione, grazie ai successi raccolti nei vari ambiti nei quali è impegnato. L'imprenditore milanese è infatti, editore e dirigente sportivo, presidente del Torino FC, della Cairo Communication e di RCS MediaGroup. Recentemente è stato nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Mattarella, ha vinto il Premio Roma per l'imprenditoria e altri riconoscimenti legati al Torino e al mondo del calcio. In tv ha portato su La7 Diego Bianchi e la trasmissione Gazebo (prima su Rai3) accontentando le richieste del pubblico e dimostrando in modo concreto la voglia di far crescere sempre di più la rete televisiva. Infine, le voci su un suo presunto (ma subito smentito) avvicinamento al mondo della politica, sono state il pretesto ideale per aumentare il numero dei click, le condivisioni, gli accessi e le chiacchiere online.
Vi siete accorti di cosa accomuno i 3 manager appena citati? Non è difficile notare come tutti siano fortemente tesi verso l'innovazione, il cambiamento, l'impegno, la visione strategica e l'espansione del proprio bene, anche oltre confine. Essere positivi e avere una strategia vincente in mano pare proprio essere quello che paga, nella vita vera e in quella virtuale. E allora perché non trarne spunto e farne anche una nostra personalissima filosofia?
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