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Quando il mondo del calcio incontra quello delle criptovalute

di Redazione Picenotime

lunedì 26 giugno 2023

Visibilità alle stelle e fondi in espansione, queste le due carte messe sul tavolo delle trattative tra il settore del calcio e quello delle criptomonete. Il calcio, lo sappiamo, ha un’appeal stratosferico, capace di incanalare la passione di milioni, se non miliardi, di spettatori da ogni parte del globo. Le criptomonete, dal canto loro, sono considerate da molti esperti la moneta del futuro, quella che, presto o tardi, sostituirà completamente le valute nazionali. E allora quale incontro migliore se non quello tra calcio e criptomonete?

Da una parte le società di calcio che, consapevoli della loro potenza mediatica, sono alla continua ricerca di sponsor che possano dare liquidità alle casse e quindi operare nella compravendita di calciatori; dall’altra le diverse società di exchange, di investimento e di consulenza legate al mondo delle criptomonete, senza dimenticare la nascita dei primi siti scommesse bitcoin, che cercano, adesso più che mai, di emergere in un settore in grande sviluppo. E dunque assistiamo, ormai già da tempo, al proliferare sempre più veloce di sponsorizzazioni a noi sconosciute ma che, nel settore appena citato, hanno fondi e competenza da vendere.

Il sito Banklesstimes ha quantificato gli investimenti in tal senso in circa 1,5 miliardi di dollari nell’ultimo anno e mezzo escludendo la World Cup 2022 in Qatar, che pure si è resa protagonista nel mondiale più crypto della storia. Ogni squadra nazionale aveva, infatti, la propria moneta virtuale, o fan token, per acquistare prodotti di merchandising e fare scommesse.

Nel nostro campionato sono diverse le società di calcio che hanno stretto accordi di collaborazione con aziende di criptovalute: la Lazio, ad esempio, con Binance, società fondata nel 2017 che gestisce una piattaforma di scambio di criptovalute; il Milan con BitMex, exchange di prodotti derivati sulle criptovalute di proprietà della HDR Global Trading Limited; la Juventus con Bitget, altra piattaforma di trading per prodotti crypto. Ma sono solo alcune delle tante squadre che, anche in serie B, stanno iniziando a stringere accordi di collaborazione.

Recentemente è salito alla ribalta il caso DigitalBits, già sponsor di Inter e Roma, che inizialmente ha mancato il pagamento dell’accordo stipulato con la società nerazzurra, costringendo la squadra allenata da Inzaghi a cercare una soluzione alternativa in tempi brevi, e successivamente ha fatto lo stesso con la Roma. I più attenti avranno notato che da qualche settimana a questa parte sulla maglia dei giallorossi è apparsa la scritta SPQR a coprire il vecchio sponsor insolvente.

A parte questa parentesi poco fortunata per le due squadre italiane, il futuro sarà sempre più legato al mondo crypto. Ha fatto notizia, ad esempio, il Rimini calcio, che ha permesso agli investitori di comprare azioni societarie pagando in criptovalute. Oppure il pluri pallone d’oro Lionel Messi, che con il Paris Saint-Germain ha stipulato un accordo ibrido con il quale percepirà lo stipendio in parte in euro e in parte in criptomonete. E ancora Luis Suarez, che ha annunciato la sua collezione di NFT (Non Fungible Token, ovvero gettone non copiabile).

Secondo gli esperti, tra non molto potremmo vedere compravendite di calciatori direttamente in criptomonete, con la collaborazione diretta dei tifosi che, in una sorta di maxi-videogioco, possono contribuire direttamente con la società per l’acquisto di questo o quell’altro campione. A conferma di ciò, è notizia recente la trattativa dell’Harunustaspor, un club dilettantistico turco, che ha pagato metà cartellino di un suo giocatore in criptomonete, diventando di fatto il primo trasferimento tramite monete virtuali nel calcio. E dunque quanto dovremmo aspettare per vedere nelle pagine ufficiali dei club la lista dei giocatori da comprare e il relativo tasto per l’accredito di bitcoin?