AidCoin, una criptovaluta per la beneficenza

di Redazione Picenotime

venerdì 15 dicembre 2017

CharityStars, la piattaforma che consente di raccogliere direttamente online denaro per finanziare iniziative benefiche, ha lanciato la sua criptovaluta, AidCoin. Al debutto sono stati raccolti più di 4 milioni di dollari, in meno di una settimana da un gruppo di circa 300 acquirenti, che hanno effettuato un pre acquisto della futura criptovaluta. CharityStars è una società che “vende” appuntamenti e momenti con le celebrità per fare crowdfunding; stiamo parlando di un’azienda totalmente italiana, che sta cercando di sfruttare Blockchain per fare beneficenza.

Come funziona la nuova criptovaluta
Francesco Nazari Fusetti, CEO di CharityStars, ha dichiarato che AidCoin intende sfruttare il sistema delle criptovalute per tracciare la beneficenza dall’inizio alla fine, in ognuno dei suoi passaggi. Si tratta quindi di sfruttare ciò che c’è di buono e rivoluzionario nel sistema Blockchain, che in pratica impedisce di gestire affari “in nero” o di sottrarre impropriamente fondi, in qualsiasi tipo di situazione. L’elemento della totale tracciabilità delle transazioni è fondamentale nelle criptovalute già oggi disponibili ma sembra che molte società, comprese le istituzioni, non si siano ancora rese conto dell’elemento rivoluzionario di questo fatto.

Le nuove criptovalute
Per comprendere cosa sono le criptovalute è sufficiente leggere qualche informazione su bitcoin, il primo sistema di criptovaluta nato nel 2009. Si tratta in pratica di una moneta elettronica del tutto virtuale, non correlata ad uno Stato o a una Banca Centrale. Il valore dei Bitcoin ad oggi non è correlato a nulla, se non alle leggi di mercato della domanda e dell’offerta: maggiore è la domanda e maggiore sarà anche il valore del bene. Questo tipo di meccanismo ha permesso ai bitcoin di aumentare il loro valore da pochi centesimi di dollaro, fino a più di 9.000 dollari, nell’arco di alcuni anni. Ad oggi il valore dei bitcoin è in costante crescita, ma non si tratta dell’unica criptovaluta esistente oggi al mondo.

Non solo Bitcoin
sono varie le società che si sono ispirate a Bitcoin per creare nuove criptovalute, alternative da un lato, identiche dall’altro lato. Le “altre” criptovalute hanno nomi di fantasia, come Ethereum, Ripple, Litecoin e così via. Si basano essenzialmente sul medesimo sistema di Bitcoin, quindi su Blockchain. Sembra però che ne nasceranno molte altre, tra cui anche la criptomoneta di Dubai, che un domani servirà per pagare tutti i servizi del piccolo Stato. Il funzionamento è per certi versi complesso da comprendere, ma facile da spiegare. Le criptovalute sono delle monete elettroniche, gestite da un sistema peer-to-peer che ne permette una totale tracciabilità. Non ne esiste una versione fisica, quindi non ci sono monete dorate coniate da una zecca nazionale con il nome bitcoin e neppure delle banconote. Per possedere dei bitcoin li si deve quindi conservare in un portafogli elettronico. Nel momento in cui si intende acquistare un bene è possibile rivendere un bitcoin per utilizzare il denaro ricavato, ci sono però diverse organizzazioni che consentono di pagare direttamente in bitcoin. Addirittura esiste la possibilità di avere un bancomat che converte i nostri bitcoin elettronici in sterline ogni volta che facciamo un acquisto.



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