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Quanto incassa la Serie A dai diritti televisivi?

di Redazione Picenotime

venerdì 06 giugno 2025

La Seria A muove quasi tutta l'economia dello sport, i diritti TV sono una fonte molto importante di introiti e consentono di pagare gli stipendi e di sostenere gli investimenti. Rispetto ai competitor europei, però, le somme italiane sono ancora piuttosto basse e rischiano di rendere la nostra lega migliore poco competitiva. Non a caso, infatti, anche nel settore delle scommesse sportive si percepisce molto il divario tra la Serie A e, per esempio, la Premier League.

Il nuovo accordo domestico: 900 milioni l'anno sotto la firma DAZN-Sky

Con il ciclo 2024-2029 la Serie A incassa 900 milioni di euro a stagione. 700 milioni dall'esclusivista DAZN per 266 match e 200 milioni da Sky per le 114 gare in co-esclusiva, più una quota di revenue-sharing sui ricavi extra della piattaforma streaming. Il valore complessivo del contratto è di 4,5 miliardi e pareggia i livelli del triennio precedente ma su una durata maggiore. Dettaglio non trascurabile, l'intesa include quattro big match in co-esclusiva su satellite, mossa che di fatto tutela l'esposizione del campionato sulle TV tradizionali pur lasciando a DAZN il potere editoriale principale. In pratica, un club di prima fascia può toccare gli 85 milioni, mentre una neopromossa difficilmente supera i 30.

L'export dei diritti: 250 milioni annui e un abisso con la Premier

Sul fronte internazionale la Lega ha consolidato degli accordi negli Stati Uniti (Paramount/CBS), in Medio Oriente (beIN) e tramite l'agenzia Infront in decine di altri mercati. È riuscita ad arrivare a 250 milioni di euro a stagione, una cifra confermata dallo stesso ad Luigi De Siervo. Il divario con la Premier League, che supera i 3 miliardi annui oltreconfine, resta vertiginoso. Però, l'Italia registra comunque un progresso rispetto ai 213 milioni medi del triennio 2021-2024. Il pacchetto USA, stimato attorno ai 63 milioni, si pone in linea con la crescita della fan-base nord-americana, mentre l'area MENA contribuisce per circa 23 milioni: numeri che riflettono la concorrenza feroce per i diritti premium nel Golfo. In questo scenario le emittenti internazionali usano l'appeal del campionato come leva per acquisire gli abbonati. I principali operatori di betting integrano le ultime quote serie a aggiornate in tempo reale, un indicatore utile per misurare la trazione commerciale delle singole partite nei diversi fusi orari.

Come si divide la torta: impatti finanziari sui club

Gli 1,15 miliardi complessivi a esercizio valgono ancora circa il 50% dei ricavi aggregati della Serie A, seguiti da sponsor, match-day e player-trading. La quota è distribuita con una formula al 50% uguale per tutti, 30% legata agli ascolti certificati Auditel-Nielsen e 20% ai risultati sportivi quinquennali. Questo significa, per esempio, che un piazzamento tra le prime quattro può aggiungere fino a 10 milioni rispetto a un 12° posto, mentre la permanenza prolungata in A garantisce un paracadute naturale grazie alla componente storico-audience. La nuova finestra di cinque anni offre dei margini di pianificazione per gli stadi di proprietà in costruzione e per la digitalizzazione delle fan experience, project finance che hanno bisogno di cash-flow stabile per ottenere debito a tassi competitivi.