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L’importanza del gioco nel nostro Paese e la popolarità del poker all’italiana

di Redazione Picenotime

martedì 14 marzo 2023

L’Italia ha un ruolo chiave nella storia del gioco ed ancora oggi è uno dei Paesi in cui il gambling è particolarmente apprezzato. Gli italiani hanno dimostrato di amare il gioco in tutte le sue forme, dai casinò tradizionali alle lotterie, dalle sale slot negli esercizi pubblici al gioco online, che negli ultimi anni ha visto un vero e proprio boom.

L’Italia nella storia del gambling: il gioco nell’antica Roma

Il legame del nostro Paese con il gioco affonda le sue radici all’epoca degli antichi romani, quando erano molto comuni diversi giochi d’azzardo. Il più diffuso era sicuramente il gioco dei dadi, che era del tutto simile ad oggi. I dadi, che i romani chiamavano tesserae, erano realizzati in avorio, bronzo, ambra o in osso, e presentavano sei facce con altrettanti numeri segnati su ognuna di esse.  Per giocare si lanciavano due o tre dadi e si contavano i punti usciti. 

I dadi erano utilizzati anche in altri giochi da tavolo, come il ludus duodecim scriptorum o “gioco delle dodici linee”, molto simile all’attuale backgammon. Ogni giocatore aveva a disposizione 15 pedine che potevano essere mosse in base al punteggio ottenuto tirando i dadi. Lo scopo del gioco era quello di portare tutte le pedine fino all’ultima casella, prima che riesca a farlo l’avversario.

 Altri giochi diffusi nell’antica Roma erano il par impar, o “pari e dispari”, e il capita aut navia o “teste o navi”. Nel primo il giocatore doveva indovinare se il numero di ossicini o sassolini che l’avversario nascondeva nella mano; nel secondo si lanciava in aria una moneta con raffigurato un Giano bifronte (antica figura mitologica) ed una nave sull’altro lato e si cercava di indovinare il risultato. Si trattava in sostanza di una versione arcaica – ma del tutto simile – del nostro “testa o croce”.

L’azzardo era illegale a Roma, ed anche in questo il nostro Paese aveva anticipato di millenni le moderne legislazioni sul gioco presenti un po’ un tutto il mondo. Ai tempi degli antichi romani era vietato dedicarsi all’azzardo ad eccezione del periodo dei Saturnali (o Saturnalia), feste religiose che prevedevano la sospensione di alcune norme, tra cui quella sul gioco.

Chiunque praticava il gioco, al di fuori di questo periodo, poteva essere segnalato anche da altri privati cittadini e rischiava una ammenda di valore fino al quadruplo della posta in gioco oppure anche il carcere o i lavori forzati. Purtroppo, anche nell’antichità erano diffuse le bische clandestine, che spesso venivano organizzate nel retrobottega di locande e taverne.

A Venezia il primo casinò della storia


Ma l’importanza dell’Italia per il gioco è legata anche all’apertura nel nostro Paese del primo casinò della storia. Fu a Venezia nel 1638 che il nobile Marco Dandolo ottenne l’autorizzazione dalla Serenissima per aprire, nel palazzo di sua proprietà, una sala in cui praticare l’azzardo in modo legale. Questa sala prese il nome di “Ridotto” e vedeva la presenza di giocatori di tutte le estrazioni sociali, che giocavano mascherati per celare la loro identità. Tra i frequentatori del Ridotto di palazzo Dandolo ci fu anche il mitico Casanova, che si dice fosse un cliente fisso.

Il poker all’italiana

L’Italia ha rivestito un’influenza fondamentale nel gambling anche per essere il Paese d’origine di una delle specialità tradizionali del poker. Stiamo parlando del cosiddetto poker all’italiana o five card draw.

Anche se oggi è molto più diffuso il poker alla texana o Texas Hold’em, il poker italiano o poker tradizionale è di solito la prima specialità ad essere appresa dai giocatori in tutto il mondo. Viene utilizzata molto nelle partite tra amici o nelle partite casalinghe, mentre è poco diffusa nell’ambito del poker sportivo, quindi all’interno dei tornei per professionisti.

Il mazzo utilizzato è quello con carte francesi, senza i jolly, ma sono comunque presenti delle differenze tra gli Stati Uniti e l’Europa. In America si gioca di solito con il mazzo da cinquantadue carte, mentre nel vero poker all’italiana il numero di carte viene stabilito sottraendo al numero 11 il numero dei giocatori (di solito quattro o cinque): il numero che risulterà indica la cara più bassa da utilizzare per quel gioco. Ad esempio, un tavolo composto da cinque giocatori utilizzerà un mazzo con il 6 come carta più bassa.

Le regole del poker italiano prevedono il cosiddetto invito: prima che le carte vengano distribuite il mazziere mette una somma di denaro nel piatto, che di solito deve essere versato da tutti i giocatori che intendono partecipare.

Solo quando l’invito è stato versato il mazziere mescola le carte del mazzo e lo fa “tagliare” dal giocatore alla sua destra; una volta eseguita questa operazione, provvede alla distribuzione in senso orario di cinque carte per ognuno dei giocatori. Da qui deriva il nome five card draw, dal momento che tutte le carte sono coperte e non esistono carte in comune.

A questo punto si passa al primo giro di scommesse, che prevede l’apertura da parte di almeno un giocatore partendo dalla sinistra del mazziere. Un giocatore può aprire se è in possesso di almeno una coppia di Jack. Se nessun giocatore può (o vuole) aprire, viene normalmente cambiato mazziere (la prima persona alla sinistra del mazziere della partita precedente) e viene versato un nuovo invito: a questo punto, però, la combinazione minima per poter aprire è la coppia di Q (in caso di mancata apertura il requisito sale ulteriormente ai due K o ai due assi). 

È possibile comunque effettuare anche una apertura senza possedere una coppia “vestita”, in questo caso di parla di “apertura al buio”, che può essere effettuata solo prima della distribuzione delle carte e solo dal giocatore alla sinistra del mazziere che dovrà mettere il doppio della somma presente nel piatto. In caso di apertura al buio, è possibile che il giocatore alla sinistra del “buiante” dichiari un “controbuio”, versando una somma di denaro doppia rispetto al buio e appropriandosi così dei relativi privilegi.

Le tattiche 


Nel poker all’italiana è possibile cambiare le carte, con il cosiddetto “accomodo”. Ogni giocatore può infatti sostituire da una a cinque delle proprie carte, ma in alternativa può anche non cambiare nessuna carta, dichiarandosi “servito”. Se si decide di cambiare più di tre carte, il mazziere dà inizialmente solo tre carte, mentre le restanti sono distribuite dopo aver concluso il cambio di tutti gli altri giocatori.

Dopo che tutti i cambi di carte sono stati ultimati, il giocatore che ha aperto può procedere con una nuova puntata oppure passare la parola al giocatore successivo, dichiarando “parol”. Dopo la puntata il giocatore nella posizione seguente può decidere se “vedere”, rilanciare oppure passare.

A questo punto, se tutti i giocatori tranne uno lasciano il gioco, quest’ultimo si aggiudicherà il piatto. Se invece rimangono almeno due giocatori, ci sarà un confronto tra le loro mani per si aggiudicherà il piatto chi ha il punto più alto oppure chi riuscirà a costringere gli altri giocatori ad abbandonare la mano.

Il Poker italiano negli ultimi anni si è diffuso anche nella versione online, che riporta nel mondo virtuale le stesse regole della versione tradizionale con le carte “fisiche” sia per quanto riguarda le puntate sia per quanto riguarda il punteggio Pur essendo meno giocato del Texas Hold’em, il Five card draw ha comunque un suo bacino di estimatori. Uno dei migliori siti di poker online in Italia oggi, ha creato un impressionante glossario didattico dei termini del poker che è molto utile per i giocatori di tutti i livelli, si veda ad esempio la pagina sulla scala poker, molto utile e pratica.

I vantaggi del poker all’italiana online sono tutti quelli dei giochi virtuali, a partire dalla possibilità di giocare senza limiti di spazio e di tempo. Alcuni operatori sono operativi fin dagli albori del gambling online e riescono ad offrire un’esperienza coinvolgente, oltre che i massimi livelli di affidabilità.

Il successo del poker nel nostro Paese

Sulla scia della popolarità che questo gioco ha acquisito a partire dalla seconda metà del ‘900 negli Stati Uniti, anche in Italia si è sviluppato un grande movimento legato al poker, soprattutto negli ultimi vent’anni.

In particolare, ha cominciato a cambiare la percezione di questo gioco, che è visto sempre di più come un gioco d’abilità piuttosto che come un gioco d’azzardo. Si parla infatti di poker sportivo, assimilandolo ad una disciplina sportiva che richiede studio, allenamento e disciplina per ottenere dei risultati.

Diversi italiani hanno incominciato ad ottenere risultati importanti nei tornei internazionali, come Enrico Camosci, che si è aggiudicato il titolo di campione del mondo di poker online in occasione delle World Series of Poker del 2020. Una vittoria che ha sicuramente giovato all’intero movimento italiano e ne ha contribuito allo sviluppo.