Curiosità

La Regione Marche dice “No” alle barriere architettoniche

di Redazione Picenotime

regione marche censimento barriere architettoniche

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Quando saliamo le scale, scavalchiamo muretti o “dribliamo” transenne collocate lungo la strada, raramente ci fermiamo a pensare a quanto siano difficili e finanche impossibili queste azioni per le persone che devono convivere con un deficit motorio.

Un giardino, una scala mobile o un marciapiede troppo alto possono trasformarsi in vere e proprie barriere, difficilmente superabili, ad esempio, per una persona sulla carrozzina.

Per spiegare questo tipo di difficoltà è stato coniato il termine “barriera architettonica” che identifica, in poche parole, tutto ciò che ostacola o impedisce il raggiungimento di un luogo o la fruizione di determinati servizi alle persone con deficit motorio. In una società che si definisce civile non è ammissibile che una persona con questo tipo di difficoltà non possa superare le porte di una banca o salire su un autobus, e, proprio per questo, molto si è discusso in merito alla eliminazione di queste barriere.

Qualche miglioramento è stato raggiunto ma non ci si può cullare sugli allori, molto c'è ancora da fare. Di questo avviso è la giunta regionale della Regione Marche che, recentemente ha presentato una interessante iniziativa per mezzo della quale Provincie, Comuni ma anche associazioni e privati cittadini, potranno segnalare alla Regione i luoghi in cui si trovano le barriere architettoniche fino ad istituire un vero e proprio censimento di queste ultime destinate ad essere progressivamente eliminate.

Secondo Antonio Canzian, vicepresidente della giunta, le barriere architettoniche annullano il concetto di uguaglianza tra individui e devono essere distrutte. Grazie al censimento sarà possibile, in maniera concreta, tenere sotto controllo tutti i siti destinati a modifiche ed avere una visione reale del lavoro e dei fondi necessari ad adeguare le suddette zone alla normativa vigente.

Questa iniziativa sarà di certo apprezzata da tutti i residenti nella regione e ci fa bene sperare che, molto presto, queste vergognose limitazioni alla libertà e all'autonomia dei cittadini con deficit motorio divengano soltanto un lontano ricordo.

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