Cambio Euro-Dollaro in discesa, ecco i segnali

di Redazione Picenotime

giovedì 05 aprile 2018

l cambio EUR-USD è giù in picchiata: il dato che influenza maggiormente questo cross è l’inflazione nell’Eurozona.

Ancora giù tasso EUR-USD

Brutta giornata per gli investitori: ieri infatti il cambio Euro-Dollaro ha toccato quota 1,23 punti, scendendo ai minimi da ben due settimane nonostante un guadagno del 2% da inizio anno. I rendimenti tedeschi decennali, punto cardine di riferimento per l’Eurozona, sono in diminuzione da un mese dallo 0,64% al 0,50%. E, come se non bastasse, anche quelli americani sono diminuiti rivelando una percentuale del 2,76%, quindi lo spread Treasury-Bund si aggira sopra i 225 punti base. Questi dati evidenziano un cambio Euro-Dollaro molto debole a causa della remunerazione dei Treasures e non dei Bund, i quali sono il frutto di aspettative al rialzo date dagli USA. La spiegazione di questo fenomeno è semplicissima, visto che l’inflazione in America non subirebbe nessuna brusca accelerazione, nonostante il mercato del lavoro sia in ascesa. Andando verso l’Eurozona, i tassi di disoccupazione sono il doppio, mentre in Italia, Spegna e Grecia si ha un numero a due cifre. Da sommare a tutto questo la crescita tendenziale dei prezzi è all’1,1%, lontano dal target della BCE del 2%.

Perché è fondamentale il cambio Euro-Dollaro

A chi può interessare il cambio Euro-Dollaro? A chi è abituato a investire in Borsa, ovviamente. Un’attività che, se in principio era solamente per esperti broker e per businessmen, ora con l’avvento del Forex trading è diventata un’attività per tutti. Basta infatti un dispositivo connesso a Internet per avere accesso a tutte le piattaforme broker selezionate, magari frequentando dei corsi per imparare il trading online e, magari, diventare trader professionista. Il concetto di trading online deriva da to trade, un verbo inglese che significa commerciale. L’attività di trading è un’attività di scambio di beni rigorosamente virtuali (anche le famose criptovalute) che vengono acquistati o rivenduti. Tutte le operazioni sono eseguite attraverso una piattaforma di broker online. Obiettivo di un trader professionista è ottenere il massimo profitto con il minimo risultato, ma questa attività certamente non è esente da rischi, sia di perdita di capitale, sia di mancato guadagno (quindi chiusura in pari). Il cross EUR-USD è fondamentale per i traders e per l’economia mondiale.

Inflazione nell’Eurozona

Ormai è assodato che non sono previsti rischi di deflazione, e si allontana l’obiettivo della BCE per quanto riguarda l’inflazione. Il prezzo del petrolio nell’Eurozona sta tendendo a salire e scendere, in una specie di altalena che va da un range di 62-63 dollari a un massimo di 70 dollari al barile. Parlando del greggio, il Brent ha guadagnato il 25% circa, ma il dollaro ha perso contro l’Euro oltre il 15%. Per questa ragione, il cambio EUR-USD ha questo valore. Tra poco cambierà la casacca del governatore BCE, sicuramente un falco tedesco chiamato Jens Weidmann, il quale è famoso per il suo pensiero contro il nostrano Mario Draghi e il suo eccessivo accomodamento monetario. Ma a comandare è sempre l’inflazione, in quanto, finché il dato non sarà nuovamente stabile e consolidata nell’Eurozona, non si potranno immaginare scenari migliori. Del resto, se i consumi interni non influenzano positivamente la ripresa, è inutile farsi illusioni.



 

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