I settori a rischio di tutti i prodotti italiani esportati negli Stati Uniti, che ora dovranno subire gli effetti negativi dell’imposta dell’Amministrazione Trump.
I prodotti italiani da esportazione negli USA ammontano a 37 miliardi di Euro. I dati sono frutto di uno studio del Centro Studi di Unimpresa e si riferiscono al 2016. Rispetto al 2015, il dato dell’export del Made in Italy è in forte crescita e, grazie ai dazi imposti dall’Amministrazione del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, rischia di calare vertiginosamente. I settori maggiorente colpiti sono quelli dedicati ai macchinari, con 7,1 miliardi di Euro e che fanno il 20% sul totale, seguito subito dagli autoveicoli che ammontano al 12% ( 4,5 miliardi) e dalla categoria navi, treni e aerei per il 9,89% ( con relativi 3,9 miliardi). Il mercato statunitense è definito strategico e di fondamentale importanza per l’Italia, e di certo le barriere doganali introdotte in America dal punto di vista fiscale preoccupano non poco i produttori nostrani. Non basta certo la momentanea esclusione dell’UE dai dazi per i metalli, perché Washington se vuole ancora prodotti italiani dovrà pensare anche a delle misure permanenti.
Per quanto riguarda il settore export dei prodotti alimentari italiani nel 2017, ci sono dei risultati veramente interessanti, dovuti in parte anche alla caduta dei dazi e dalle condizioni di import di determinate nazioni che risultano molto più morbide verso i prodotti italici, frutto di un meticoloso lavoro diplomatico che ha permesso la rimozione di importanti barriere tariffarie soprattutto su prodotti agroalimentari italiani esportati all’estero. Ad esempio, è stata aperta l’importazione negli Stati Uniti ai salumi italiani, mentre in Cina è stato rimosso il bando sulle carni suine. E come non menzionare il Giappone, visto che da poco si possono inviare carni bovine, agrumi e frutta italiana. Decisamente una bella manna per il Belpaese e per la felicità degli estimatori, ma Donald Trump ha rimescolato ancora le carte, penalizzando le vendite italiane negli USA imponendo dei dazi fino al 100%, penalizzando di fatto le vendite. Il mercato degli States è quello più grande al di fuori dai confine dell’Europa, dopo Gran Bretagna, Germania e Francia.
E i dazi imposti dal governo USA diventano anche un problema per gli investitori. Le news economiche e finanziarie che si susseguono giorno dopo giorno inducono a far cambiare strategia ai vari trader. Il mondo del trading online è fatto di gioie e dolori, e anche di scelte ponderate e studiate a tavolino allo scopo di guadagnare o di trarre il massimo profitto con la minima perdita. E’ bene quindi affidarsi a piattaforme di trading online affidabili e sicure allo scopo di effettuare ogni transazione con la consapevolezza di non essere vittima di attacchi hacker o frodi informatiche. Molti investitori o ex tali hanno accusato una di queste in particolare di essere un fake. L’operatore è chiamato Plus500 truffa, nonostante sia considerato un operatore di spicco del settore del trading online. La verità è che tradare non è certo un gioco, bensì un’attività molto seria e ad alto rischio di perdita di capitale, un po’ come i produttori italiani he stanno rischiando perdite a causa dei dazi imposti dall’America.