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Le Marche in prima linea nella new canapa economy

di Redazione Picenotime

martedì 22 maggio 2018

L'ultimo report di Coldiretti parla espressamente di "boom della canapa in Italia", la cui coltivazione ormai interessa quasi quattromila ettari di terreno in tutta Italia, ovvero dieci volte il dato di appena cinque anni fa. Un trend che fa dire a Roberto Moncalvo, presidente, e Vincenzo Gesmundo, segretario generale Coldiretti, che l'Italia sta finalmente tornando a prestare attenzione a un prodotto tanto versatile quanto utile.

Dieci volte più terreni coltivati. Gli esponenti dell'associazione dei coltivatori sottolineano in modo particolare come "il boom della coltivazione della canapa sia un’ottima dimostrazione della capacità delle imprese agricole di scoprire e sperimentare nuove frontiere e soddisfare i crescenti bisogni dei nuovi consumatori", mettendo in risalto soprattutto le esperienze innovative che si moltiplicano lungo lo Stivale grazie ai mille usi della pianta più versatile dell’agricoltura italiana.

I primati delle Marche. A fare da traino a questo fenomeno sembra essere proprio la nostra regione, che vanta una serie di primati nazionali e non solo quando si parla di "cannabis light": ad esempio, è nato proprio nelle Marche il primo "borgo italiano della canapa legale", localizzato nel piccolo Comune di Monsano, in provincia di Ancona, mentre proprio in queste settimane a Jesi c'è stato un altro primato, ma di stampo internazionale.

La prima casa in canapa. Per la prima volta al mondo, infatti, è stata completata la costruzione di una casa utilizzando la paglia derivata dalla pianta di canapa: merito dell'azienda agricola di Antonio Trionfi Honorati, che come detto sorge a Jesi, e della visione degli imprenditori che, dopo anni di esperienza legata all’agricoltura e alla canapa da seme per produzioni alimentari, hanno deciso di dare una svolta "ingegneristica" al loro lavoro, realizzando un vero e proprio gioiello di bioedilizia nei terreni dove sorge l’azienda.

Un gioiello di architettura sostenibile. Per ora l'esperimento si è limitato alla costruzione di una piccola casa, che però è già un traguardo eccellente in termini di originalità e di impatto ambientale: sono serviti circa 30 mila euro per la realizzazione di un’abitazione di 45 metri quadrati, che è un perfetto esempio di edilizia sostenibile a basso costo grazie anche, come detto, all'utilizzo delle paglia di canapa, un materiale che finora spesso risultava scartato e non utilizzato dai coltivatori.

Una casa a impatto zero. In un'intervista a una rivista del settore, è stato lo stesso Antonio Trionfi Honorati a spiegare in dettaglio il suo prgetto: "nel 2016 abbiamo fatto le balle di canapa che abbiamo utilizzato per realizzare la struttura; la struttura portante è in legno e i tamponamenti sono stati effettuati con le balle di canapa da 20 chilogrammi usate come riempitivo al posto dei mattoni e poi intonacate con calce e canapa e pavimento in cocciopesto", ha detto l'innovativo imprenditore. Tra gli altri dettagli da rimarcare c'è il fatto che si tratta "di una casa realizzata praticamente a chilometro zero, visto che il campo di canapa si trova a 150 metri dalla struttura", e che inoltre "non è previsto il riscaldamento perché alla peggio basta una piccola stufa a pellet per riscaldare tutto l’ambiente ed è anallergica, autoestinguente, isolante e morbida, all’interno quando si passa la mano sui muri la sensazione è molto piacevole".


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