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Mobile Banking, +68% in un solo anno: lo smartphone batte il tablet

di Redazione Picenotime

martedì 02 ottobre 2018

Il Mobile Banking ha ormai preso il via anche in Italia. A confermarlo è una Ricerca di ABI, in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano, dalla quale emerge che sono stati 8 milioni gli italiani che nel 2017 hanno abbandonato gli sportelli bancari e hanno gestito il proprio conto corrente da un dispositivo elettronico. Il 68% in più rispetto il 2016, tanto per convertire i numeri raccolti in percentuale.

Ormai si deve cominciare a parlare di identità digitale perché la Rete non è più un semplice strumento da  utilizzare per facilitare e velocizzare azioni e operazioni del quotidiano, ma sta diventando un vero e proprio “luogo” e la demarcazione tra vita virtuale e vita reale è sempre più sottile, quasi invisibile.

Proseguendo con la lettura dei dati del Report non colpisce più di tanto che la spinta verso l’innovazione bancaria e finanziaria provenga principalmente dalla quantità di applicazioni per smartphone che gli utenti hanno a disposizione. Ormai ogni istituto bancario non può esimersi dal mettere sul mercato prodotti finanziari da gestire online e dal rendere disponibile App dedicate per la sua gestione dal cellulare. Un esempio che vale per tutti è N26, la nuova banca diretta tedesca che propone un conto corrente (opinioni sul conto N26 su Cartedipagamento.com) pensato proprio per lo smartphone, anche se può essere gestito anche dal pc, che sta avendo molto successo.

Nel 2017 sono state scaricate quasi 3,5 milioni di applicazioni per dispositivi mobili e ogni banca ne offre in media tre. La maggior parte, circa l’89%, sono compatibili con i sistemi operativi iOs e Android, in assoluto i più diffusi, mentre solo il 61% sono studiate per i sistemi Windows e il 6% per i Blackberry. Da segnalare che risulta ancora bassa, poco meno della metà, la percentuale di banche che propone servizi relativi ai cosiddetti Wearable Device, ossia tutti quei dispositivi che si indossano, come gli smartwatch, e permettono di operare come fossero smartphone.

Molto spesso le App scaricate danno accesso anche a funzioni aggiuntive rispetto al Mobile Banking, come, ad esempio, il Wallet per lanciarsi nel mondo del trading online, o l’ormai noto Mobile POS, ossia la possibilità di pagare gli acquisti direttamente con lo smartphone, a cui vengono collegate le carte di debito o di credito che si posseggono.

Dicevamo, dunque, all’inizio che il Mobile Banking ha preso il via. Aggiungiamo anche che siamo solo all’inizio, molto probabilmente. Sempre dal Report, infatti, emerge, che delle banche che hanno investito, nel corso del 2018, sugli aggiornamenti tecnologici necessari per poter offrire servizi competitivi, hanno registrato un deciso aumento degli investimenti, un miglioramento dell’incremento del brand e un incremento dei ricavi.


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